Roccabruna-Capo Martino: differenze tra le versioni
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==Storia==
Il territorio ha fatto da sempre parte della [[Liguria]] sotto l'[[Impero
Fin dall'epoca [[Longobardi|longobarda]] nel territorio operarono i [[Ordine di San Colombano|monaci benedettini di San Colombano]] che già avevano fondato nel cuneese l'[[Borgo San Dalmazzo|abbazia di San Dalmazzo di Pedona]], nel VII secolo l'[[Chiesa di Nostra Signora del Canneto|abbazia di Taggia]] e nel VIII secolo a Nizza il [[monastero di Cimiez]]. Essi operavano in raccordo e con
Il "Castello", costruito quando l'area era soggetta ai feudatari di
{{Vedi anche|Città libere di Mentone e Roccabruna}}
Dopo due anni di relativa "indipendenza" delle [[Città libere di Mentone e Roccabruna]] e con un tricolore italiano per bandiera, Roccabruna si mise sotto la protezione del [[Regno di Sardegna|Re di Sardegna]]. Tra il 1848 ed il 1860 una parte della popolazione di Roccabruna e del suo territorio partecipò attivamente agli ideali del [[Risorgimento]] italiano, favorendo l'unione all'Italia sotto i Savoia.
Ma nel [[1860]] la città fu annessa alla Francia in seguito ad un plebiscito, molto contestato dal nizzardo [[Giuseppe Garibaldi]], e l'imperatore [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] ricomprò Mentone e Roccabruna, per 4 milioni di franchi-oro,
==Geografia fisica==
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