Cartesianesimo: differenze tra le versioni

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==Caratteri generali==
[[File:Frans Hals - Portret van René Descartes.jpg|230px|miniatura|sinistra|René Descartes in un ritratto di [[Frans Hals]], 1649]]
Il cartesianesimo, da un punto di vista [[metafisico]] ed [[epistemologia|epistemologico]], è considerato una sorta di [[razionalismo]] dato che i cartesiani ritengono che una conoscenza certa derivi dalla [[ragione]] attraverso le idee innate. Questo si oppone all'[[empirismo]] tradizionale, che ebbe origine con [[Aristotele]], secondo il quale la conoscenza umana deriva dall'[[esperienza sensibile]] <ref>Richard A.Watson, [https://www.britannica.com/topic/Cartesianism "Cartesianism"], voce dell' dell’''Enciclopedia Britannica'', 1998.</ref>. Secondo Cartesio, invece, l'esperienza poteva fallire, riducendo la conoscenza ricavata in questo modo a una probabilità e non a una certezza.
 
Ciononostante i cartesiani svilupparono teorie scientifiche probabilistiche conseguite a una osservazione e a una sperimentazione, come facevano gli empiristi.
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[[File:Regius, Henricus – Philosophia naturalis, 1661 – BEIC 3881650.jpg|180px|miniatura|destra|Henricus Regius ritratto nella sua opera Philosophia naturalis, 1661]]
La filosofia di Cartesio si diffuse dapprima in Olanda <ref>Paul Dibon et al. (a cura di), ''Descartes et le cartésianisme hollandais'', Parigi, Presses universitaires de France, 1951; Theo Verbeek, ''Descartes and the Dutch: Early Reactions to Cartesian Philosophy: 1637-1650'', Carbondale, Southern Illinois University Press, 1992, ''Wiep van Bunge, ''The Early Dutch Reception of Cartesianism", in Steven Nadler, Tad M. Schmaltz, Delphine Antoine–Mahut (eds.), ''The Oxford Handbook of Descartes and Cartesianism'', New York, Oxford University Press, 2019, pp. 417-433.</ref>, dove Cartesio aveva abitato per gran parte della sua vita. Tra i primi a insegnare filosofia cartesiana in Olanda furono [[Henricus Reneri]] e [[Henricus Regius]], entrambi insegnanti, il primo di filosofia e il secondo di medicina presso l'università di [[Utrecht]]. Regius probabilmente doveva la sua nomina di professore di medicina teorica in quell'università proprio grazie al suo essere un cartesiano. Negli anni a seguire si affermò come il principale sostenitore del cartesianesimo a Utrecht e fu protagonista dei primi contrasti che la filosofia cartesiana dovette affrontare dopo essere stata incolpata di ateismo da [[Gisberto Voezio]] <ref>Theo Verbeek, [https://www.jstor.org/stable/24009081 Descartes and the Problem of Ateismː The Utrecht Crisis], ''Dutch Review of Church History'', Vol. 71, No. 2 (1991), pp. 211-223.</ref>.
 
[[File:Philophia scripturae.jpg|thumb|220px|sinistra| Opera scritta da Lodewijk Meyer nel 1666]]
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In aggiunta agli sviluppi metafisici e filosofici, furono importanti anche gli sviluppi scientifici del pensiero di Cartesio.
 
In questa prospettiva si riconobbero opere come ''Traité de physique'' (1671) di [[Jacques Rohault| Rohault]] (cartesiano francese) e le ''Conversazioni sulla pluralità dei mondi'' (1686) di [[Bernard le Bovier de Fontenelle|Fontanelle]]. A queste si aggiunge anche la [[Logica di Port-Royal]] (1662) di [[Antoine Arnauld (teologo)| Arnauld]] e [[Pierre Nicole]], testo esemplare che si impose come manuale di logica nelle scuole di metà Europa per più di un secolo.<ref>Gianfranco Cantelli, ''Cartesianesimo'', L'Enciclopedia Volume 4 Capit-Classe, La Biblioteca di Repubblica, Mondadori, 2003, pp. 192. </ref>
 
Di questi cartesiani nessuno ebbe interesse per le esperienze, con l'eccezione di Rohault, la cui interpretazione dei fenomeni nei cosiddetti «vasi capillari» occupò un posto importante nello sviluppo della fisica sperimentale del XVII secolo.
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===XVIII secolo===
 
Nel XVIII secolo la filosofia cartesiana manifestò di nuovo la sua vitalità, sia nel dibattito scientifico, sia attraverso un personaggio originale come [[La Mettrie]], il quale sviluppò trattati di carattere principalmente materialistico. L'uomo è una macchina e l'anima è definita come un "principio di movimento". A differenza del meccanicismo cartesiano, per La Mettrie ogni parte del corpo ha la capacità di sentire, idea che rivaluta anche gli istinti. La Mettrie si differenzia da Cartesio anche perché, eliminata la [[res cogitans]], egli pone animali e uomini sullo stesso piano, considerandoli diversi solo per quanto riguarda la complessità all'interno della scatola cranica <ref>Julien Offroy La Mettrie, ''L'uomo macchina'', Roma-Bari, Laterza, 1974, pp. 222 e 227.</ref>.
 
===XIX secolo===