Sant'Eustacchio: differenze tra le versioni

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== Origine del nome ==
Il toponimo riprende la cappella di Sant'Eustacchio che sorse sull'omonima via all'angolo con via Montello. La cappella fu poi assorbita dalla villa padronale edificata nel Quattrocento dal [[Diocesi di Brescia|vescovo di Brescia]] [[Domenico Dominici]]<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 11}}.</ref>.
 
== Storia ==
Dal Cinquecento fino al 30 giugno 1880, l'area occupata dall'attuale quartiere di Sant'Eustacchio fece parte dell'area meridionale del [[San Bartolomeo (Brescia)|comune di San Bartolomeo]]. Poco dopo l'assorbimento di quest'ultimo nel comune di [[Brescia]], la zona attorno a Sant'Eustacchio vide sorgere numerose fabbriche: dalla «Franchi-Gregorini», che poi assunse il nome di «Stabilimenti Sant'Eustacchio», alla «[[Brixia-Züst]]», poi «[[Officine Meccaniche (azienda)|Officine Meccaniche]]» (OM) e quindi «[[Iveco]]»; dalla «Ori Martin», la cui prima sede fu in seguito occupata da un allargamento della OM, alla «Berardi», poi «Innse-Berardi»<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 12}}.</ref>.
 
Nel Novecento si costruirono nuove aree residenziali, soprattutto verso la zona di Campo di Marte<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 34}}.</ref>.
 
Nel luglio 1972, il consiglio comunale, spinto dalla costituzione di alcuni comitati di quartiere presso alcune zone della città negli anni precedenti, votò l'istituzione dei consigli di quartiere<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|pp. 43-44}}.</ref>. Le elezioni del consiglio di Sant'Eustacchio, che ai tempi ebbe una popolazione di {{formatnum:12173}} abitanti, si tennero il 24 novembre 1974<ref>{{cita|Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli|p. 35}}.</ref>.
 
Nel 1977, la Giunta [[Cesare Trebeschi|Trebeschi]] recepì la legge 278/1976 e suddivise il territorio comunale in nove [[circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]]. Sant'Eustacchio fu assegnato alla Prima circoscrizione, assieme a Borgo Trento, Casazza e [[San Bartolomeo (Brescia)|San Bartolomeo]]. Vent'anni dopo, la Giunta [[Paolo Corsini|Corsini]] ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque e San Bartolomeo fu assegnato alla nuova Circoscrizione Nord<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 46}}.</ref>.
 
Nuovi limiti, stabiliti dalla legge 191/2009, imposero la conclusione dell'esperienza delle circoscrizioni, nel 2013. L'anno dopo, la Giunta [[Emilio Del Bono|Del Bono]] decise di ricostituire i consigli di quartiere e le prime elezioni si tennero in tutta la città il 14 ottobre<ref>{{cita|Elezioni Quartieri 2014|p. 5}}.</ref>.
 
== Società ==
[[File:Chiesa Santa Maria Immacolata Brescia.jpg|thumb|left|Facciata della chiesa di santa Maria Immacolata, una delle due chiese parrocchiali sul territorio del quartiere]]
=== Religione ===
Nel quartiere sono presenti due parrocchie della [[Diocesi di Brescia|diocesi cattolica di Brescia]]: quella di san [[Barnaba apostolo]] e quella di [[Immacolata Concezione|santa Maria Immacolata]]<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 38}}.</ref>.
 
== Cultura ==
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== Infrastrutture e trasporti ==
Fra il [[1907]] e il [[1953]] il quartiere fu servito dall'omonima fermata posta lungo la [[tranvia Brescia-Cellatica-Gussago]]<ref>{{cita|Gianpiero Belotti, Mario Baldoli}}.</ref>.
 
In via San Donnino si trova il deposito autobus di [[Brescia Trasporti]]. Il quartiere è servito da quattro linee autobus: la 11 ([[Collebeato]]-San Bartolomeo-[[Sant'Eufemia della Fonte|Sant'Eufemia]]-[[Botticino]]), la 13 ([[Gussago]]-Poliambulanza), la 15 ([[Mompiano]]-Girelli) e la 17 ([[Spedali Civili di Brescia|Ospedale]]-[[Castel Mella|Castelmella]])<ref>{{cita web| url=https://cms.bresciamobilita.it/public/bm/2019_Mappa_rete.pdf| data=2019| titolo= Brescia Mobilità - Mappa delle linee bus e della Metropolitana}}</ref>.