Stereoscopia: differenze tra le versioni
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Negli anni successivi il View-Master passerà di mano in mano fino a venire acquisito dalla [[Mattel]] nel 1997, casa di giocattoli per la quale è in produzione a tutt'oggi.
Il View-Master ha goduto, soprattutto nei primi anni della propria produzione, di numerose imitaziani, di cui le più note e popolari furono il [[Meoskop]], prodotto dalla [[Meopta]] in [[Cecoslovacchia]], e lo [[Stereo•Rama]], prodotto in [[Italia]] tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo da diverse ditte in successione.<ref>{{Cita web |url=https://www.viewmaster.co.uk/htm/stereorama.asp |titolo=Stereo•Rama |sito=20th Century Stereo Viewers |accesso=7 gennaio 2019 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita|Fabio Sabatelli, 2006}}.</ref>
==== Cinema 3-D ====
{{Vedi anche|Cinema tridimensionale|Stereo-cinema|Stereofantascopio}}
I primi esperimenti di immagini stereoscopiche in movimento si devono già a [[Charles Wheatstone]] che sperimenta lo [[Cinema tridimensionale#Stereofantascopio|stereofantascopio]], unendo la tecnica dello [[zootropio]] a quella dello stereoscopio. L'invenzione, poi sviluppata anche da altri con altri nomi, non avrà il successo commerciale dello stereoscopio a immagini "fisse", rimanendo a livello di pura curiosità scientifica.<ref name="campagnoni">{{Cita|Donata Pesenti Campagnoni, 2007}}.</ref>
[[File:LaNature1908 Stereo-Cinema reynaud.jpg|thumb|Lo [[stereo-cinema]] di [[Charles-Émile Reynaud]]]]
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==== Stereogramma a punti casuali ====
Nel 1959 lo studioso della visione, neuroscienziato e psicologo [[Bela Julesz]] e [[MacArthur Fellow]], inventano gli stereogrammi a punti casuali, mentre portano avanti una ricerca ai [[Bell Laboratories|laboratori Bell]] sul riconoscimenti di oggetti camuffati dalle foto aeree riprese dagli aerei spia. Al tempo, molti studiosi della visione pensavano che la percezione della profondità si verificasse negli occhi stessi, mentre ora sappiamo trattarsi di un complesso processo neurologico. Julesz utilizzò un computer per creare un paio di immagini a punti casuali che, quando venivano osservate con uno stereoscopio, permettevano al cervello di vedere delle forme tridimensionali. Questo provava che la percezione della profondità è un processo neurologico.<ref name="julesz">{{en}} Bela Julesz (1971). ''Foundations of Cyclopean Perception''. Chicago: The University of Chicago Press. ISBN 0-226-41527-9</ref><ref name="julesz_cadence">{{Cita|S. Shimoj, 1994}}.</ref>
==== Autostereogramma ====
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A metà del XIX secolo [[David Brewster]], che come abbiamo visto è responsabile di aver migliorato lo stereoscopio inventato da [[Charles Wheatstone]], scopre anche l'effetto "carta da parati" (''wallpaper effect''): egli nota che fissando a lungo gli schemi ripetuti nella [[carta da parati]], il cervello è portato a sovrapporli creando l'illusione che il piano di messa a fuoco si trovi dietro alla superficie reale.<ref name="pinker"/>
Nel 1979 Christopher Tyler, uno studente di Bela Julesz e della visione psicofisica al [[Smith-Kettlewell Institute]], combina questa teoria con quella dello stereogramma a punti casuali di Julesz, per creare il primo [[autostereogramma|autostereogramma a punti casuali]], anche conosciuto con il nome di stereogramma a singola immagine a punti casuali (''single-image random-dot stereogram'' o SIRDS). Questo tipo di autostereogramma permette di visualizzare una forma tridimensionale da una singola immagine bidimensionale senza l'ausilio di alcun dispositivo ottico.<ref name="beyond3d">{{Cita|Marc Grossman e Cheri Smith, 2004}}.</ref><ref name="tyler_cadence">{{Cita|Christopher Tyler, 1994}}.</ref>
==== Informatica ====
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==== Fotocamere a obiettivo singolo accoppiate ====
Alcuni fotografi, tra i quali [[William Gruber]], l'inventore del [[View-Master]]<ref name="viewmastermemories">{{Cita|Mary Ann Sell, Wolfgang Sell e Charley van Pelt, 2000}}.</ref>, preferiscono fare ricorso a due fotocamere tradizionali, specialmente reflex, accoppiate, al fine di ottenere una migliore qualità (messa a fuoco e definizione) dell'immagine.
In questo caso le fotocamere vengono sincronizzate per scattare perfettamente all'unisono. Per le fotocamere tradizionali si ricorre ad un doppio cavetto flessibile per far scattare gli otturatori di entrambe le fotocamere nel medesimo istante, mentre per le fotocamere digitali devono essere effettuati interventi a livello hardware.
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Questa tecnica veniva sovente utilizzata dai fotografi ottocenteschi che realizzavano immagini stereoscopiche di paesaggi. È infatti possibile realizzare tali immagini solamente per soggetti "fissi", dal momento che il soggetto, se in movimento, deve essere ripreso nello stesso istante.
Nelle immagini ottocentesche non è infrequente, l'esagerazione dell'effetto stereoscopico, ottenuto attraverso l'aumento della distanza dello slittamento tra i due scatti separati, ben oltre la distanza pupillare<ref name="3DImagics">{{Cita|Wim van Keulen, 1990}}.</ref>. Effetto sfruttato inizialmente dalle immagini di [[Charles Wheatstone]] per le prime immagini realizzate per il suo [[stereoscopio a specchi]].
==== Cinepresa stereoscopica ====
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