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== Storia contemporanea 1815-oggi ==
 
AGiappone, seguitoXIX secolo. dellaLa [[Rinnovamento Meiji|Restaurazione Meiji]] è stata un successo. I nemici dell'imperatore sono sconfitti o convertiti al nuovo modello di stato unitario che ha velocemente sciolto i feudi e trovato un nuovo spazio nel nuovo mondo ai samurai. In questo clima di cambiamento, nel settembre 1871 è istituito il dipartimento dell'Istruzione (Mombusho) <ref name=":0">W. G, Beasley, Storia del Giappone moderno, p. 143</ref>. eNel giro di un anno, nel settembre 1872, è pronto il piano del governo che suddivide il Giappone in 8 distretti scolastici, ognuno dei quali aventi 1 università e 32 scuole secondarie, a loro volta messe al vertice di 210 scuole primarie.<ref>W. G, Beasley, Storia del Giappone moderno, pp. 174-175</ref> Nel 1880 il ministero prescrive i libri di testo e i primi controlli a scuole pubbliche e private, ma solo nella primavera 1886 il ministro dell'istruzione (1885-1889) Mori Arinori stabilisce con decreto gli orari, i programmi e i controlli governativi del sistema scolastico.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=W. G. [Beasley|titolo=Storia p175]del Giappone moderno|pp=175}}</ref> Sono create in ordine "scuole normali (1872), scuole medie (1881), scuole medie superiori (1886) e scuole femminili superiori (1889)".<ref [Beasleyname=":1" p175]./>
 
Per quanto riguarda l'istruzione universitaria, nel 1886 viene fondata l'Università imperiale di Tokyo [Beasley<ref p175]name=":1" /> (aggiungi fondazione Keio e Waseda)
 
* Università, Keio e Waseda
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''verifica citazione: A fine secolo XIX il Giappone investiva circa un terzo delle sue uscite in un sistema scolastico ben organizzato che annoverava anche scuole tecniche e professionali.<ref name="Bouissou1997" />''
 
Nel 1916 l'età minima di ammissione al lavoro è fissata per legge a 12 anni grazie all'entrata in vigore la legge sulle fabbriche promulgata neldel 1911. NelNe 19231926 l'età minima passa a 14 anni con poche eccezioni grazie ad un emendamento del 1923.<ref>{{Cita libro|autore=W. G. Beasley|titolo=Storia del Giappone moderno|p=279}}</ref>
 
Nel [[1937]] il governo [[Fumimaro Konoe|Konoe]] pubblica il libro di testo {{nihongo|''Principi fondamentali del sistema nazionale''|國體の本義|''[[Kokutai no hongi]]''}}. L'affermazione della natura divina dell'imperatore ripresa dalla mitologia del ''[[Kojiki]]'' si accompagna ad un rigido confucianesimo tradizionale frammisto ad un'ideologia [[xenofobia|xenofoba]] di superiorità razziale (''tan'itsu minzoku'', razza pura e incontaminata) ed [[anticapitalismo|anticapitalista]] (esaltazione delle virtù contadine) cara al regime militare [[populismo|populista]] al potere.<ref name="Bouissou1997" /><ref name="CaroliGatti2004">Rosa Caroli - Francesco Gatti (2004), ''Storia del Giappone''.</ref>
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Dopo la capitolazione, funzionari della ''polizia del pensiero'' si riciclano nel Ministero dell'Educazione mantenendo intatto il proprio ultraconservatorismo.<ref name=Bouissou1997 /> Il [[Supremo Comando delle Potenze Alleate]] (SCAP) in Giappone porta da cinque a nove anni gli anni di istruzione obbligatoria, censura i libri di testo e riforma i corsi in modo da estirpare le basi dell'indottrinamento del regime deposto.
 
Lo SCAP democratizza e decentra il sistema scolastico: ai sei anni di elementari si affianca la scuola media mista (maschi e femmine) e, dopo l'obbligo, un triennio di scuole superiori. Ogni [[prefetture del Giappone|prefettura]] dovrà avere un'università pubblica e sono permesse (1948) scuole biennali di specializzazione.{{Cita<ref libro|autorename=W.":0" G, Beasley|titolo=Storia del Giappone moderno|pp=143}}/> Per svuotare il ministero dei propri poteri si istituiscono su base provinciale e comunale consigli elettivi con potere decisionale su libri di testo, assunzioni e cariche nelle scuole. Esplode il numero di università pubbliche e private: dalle 70 del periodo prebellico si passa a più di 200 istituti di qualità assai diversificata.{{Cita libro|autore=W. G, [Beasley|titolo=Storia del Giappone moderno|pp=000}}p???] Si parte dai prestigiosi atenei di Tokyo ([[Tōdai]]) e Kyoto, fucine della classe dirigente, fino ad arrivare a istituti scadenti, spesso licei privati trasformati frettolosamente in università dopo la riforma.
 
Se i professori accolgono come cambiamento liberatorio le riforme, il Ministero dell'Educazione costituisce il polo conservatore del sistema di insegnamento, volto al ritorno dei valori tradizionali. Il conservatorismo del ministero è bilanciato dal {{nihongo|Sindacato dei Professori Giapponesi|日本教職員組合|Nihon Kyōshokuin Kumiai|Nikkyōso}} (1947) di area [[socialismo|socialista]]. Dopo anni di repressione, l'[[marxismo|ideologia marxista]] si diffonde nelle università, tanto che quando nel [[1948]] lo SCAP consiglierà la rimozione dei professori non graditi gli studenti risponderanno costituendo la {{nihongo|Federazione delle associazioni autogestite degli studenti del Giappone|全日本学生自治会総連合|Zen-nihon gakusei jichikai sō rengō}} o {{nihongo|[[Zengakuren]]|全学連}} che guiderà la [[Il Sessantotto|contestazione studentesca]] nel paese.<ref name=Bouissou1997 /><ref name=Beasley1963>W.G. Beasley (1963), ''Storia del Giappone moderno'', pp. 350-352;</ref><!--Nello stesso periodo in [[Storia_della_scuola_italiana#Ottocento|Italia]] ...