Nicolas de Condorcet: differenze tra le versioni

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Nel 1774 Condorcet fu nominato da Turgot ispettore generale alla [[Zecca (moneta)|Zecca]] di Parigi. Condorcet iniziò ad interessarsi alla filosofia e alle questioni politiche. Negli anni seguenti divenne difensore dei [[diritti umani]] in generale, e dei diritti delle donne e dei Neri in particolare; favorevole all'abolizione della schiavitù, aderì alla [[Società degli Amici dei Neri]] negli anni ottanta del Settecento. Appoggiò gli ideali rappresentati dagli appena costituiti [[Stati Uniti d'America]] e avanzò progetti di riforme politiche, amministrative e economiche che intendevano trasformare la Francia.<ref name="Stanford4"/>
 
[[File:Jacques-Louis David - Jean-Sylvain Bailly (1736-1793), maire de Paris (David)- P688 - Musée Carnavalet.jpg|thumb|''[[Jean Sylvain Bailly]]'' ritratto da [[Jacques-Louis David]].]]
Nel 1776 Turgot cadde in disgrazia e fu rimosso dal posto di Controllore Generale. Di conseguenza Condorcet presentò le sue dimissioni come ispettore generale della Zecca, ma gli furono respinte e continuò a ricoprire la funzione fino al 1791. Condorcet scrisse poi ''Vie de M.Turgot'' (1786), una [[biografia]] che parlava appassionatamente di Turgot e sosteneva le sue teorie economiche. Condorcet continuò a ricoprire prestigiose cariche: nel 1777 divenne ad esempio Segretario Permanente dell'[[Académie des Sciences]], favorito dal suo protettore, il celebre matematico ed enciclopedista [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|Jean Baptiste d'Alembert]]. Alle elezioni per il Segretariato sconfisse l'astronomo [[Jean Sylvain Bailly]], per il quale parteggiava l'insigne naturalista [[Georges-Louis Leclerc de Buffon]]. Da quel momento in poi tra Condorcet e Bailly nacque una profonda rivalità accademica: Condorcet arrivò a definire il suo rivale un «fratello illuminato» («''frére illuminé''»), accusandolo di dedicarsi principalmente a mere congetture mistico-illuministiche più che al progresso della cultura scientifica e alludendo alle sue presunte simpatie massoniche e metafisiche (sebbene entrambi facessero parte della loggia ''Les Neuf Sœurs'').<ref>Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary'' (1736-1793) (Philadelphia, 1954); p. 484.</ref>