Espansione islamica: differenze tra le versioni
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La [[conversione religiosa|conversione]] e il [[proselitismo]], per gli arabi, erano infatti ritenuti come necessari per le popolazioni pagane e idolatre, mentre lo stesso Profeta aveva previsto una differenziazione tra fede e sottomissione, individuando le cosiddette "genti del Libro", cioè quelle popolazioni monoteiste che possedevano già una parte della Rivelazione tramite l'uso delle [[Sacre Scritture]], sempre ispirate dallo stesso Dio, ma rese incomplete e corrotte per via della manipolazione umana. A queste genti si offriva di esercitare liberamente la propria fede nei territori dell'Islam, quali comunità protette (''[[dhimmi]]''), purché accettassero la superiorità dell'Islam, una certa disciplina e il pagamento di tributi.
Col tempo
Una prima crisi dell'Islam si ebbe tra il [[656]] e il [[661]] quando [[Ali ibn Abi Talib|Alì]], cugino e genero di Maometto, insorse contro il califfo [[Othman ibn Affan|'Uthman b. 'Affan]], fondatore della dinastia [[Omayyadi|omayyade]]. Entrambi vennero poco tempo dopo assassinati e dai loro seguaci si instaurò la storica frattura tra [[sunniti]] (che riconoscono la ''[[Sunna]]'', gli scritti con detti e fatti del Profeta) e gli [[sciiti]] (che non riconoscono la ''Sunna'', né l'autorità califfale, ma solo Alì quale legittimo successore di Maometto). Tra gli sciiti si ebbe un ulteriore scisma con la formazione del gruppo dei [[kharigiti]], che sostenevano il principio radicale secondo il quale qualsiasi fedele può ricoprire la carica di califfo.
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