Phoenix Program: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Counterinsurgensy Operation PHOENIX in South Vietnam.jpg|thumb|Luglio 1968, partecipanti al Phoenix Program]]
I centri di interrogatorio e le PRUs furono sviluppate dal capo stazione CIA di [[Saigon]] [[Peter DeSilva]]. DeSilva era fautore di una strategia militare nota come "contro terrore" che considerava il terrorismo come uno strumento legittimo nella [[guerra non convenzionale]], da applicare strategicamente ai "civili nemici" allo scopo di ridurre il sostegno fornito ai vietcong dalla popolazione. Le PRUs erano state progettate partendo da tale principio, ed iniziarono a terrorizzare i vietcong nel 1964.<ref name="otterman-62-64" />
Nel 1967 tutte le iniziative statunitensi di "pacificazione" erano state poste sotto l'autorità del [[Civil Operations and Revolutionary Development Support]] ("Supporto alle operazioni civili e allo sviluppo rivoluzionario") ('''CORDS'''). Il CORDS comprendeva vari programmi, tra cui la creazione di una milizia rurale che nel 1971 contava circa 500 000 appartenenti.<ref name="andrade">[https://www.questia.com/library/journal/1P3-1041632921/cords-phoenix-counterinsurgency-lessons-from-vietnam ''CORDS/Phoenix: Counterinsurgency Lessons from Vietnam for the Future''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160306155850/https://www.questia.com/library/journal/1P3-1041632921/cords-phoenix-counterinsurgency-lessons-from-vietnam |data=6 marzo 2016 }}</ref>
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== Operazioni ==
{{CN|L'aspetto principale del Phoenix Program era la raccolta di informazioni.}} I membri dell'NLF dovevano essere neutralizzati (catturati, convertiti o uccisi). Gli attori principali per l'esecuzione del programma erano le forze di polizia e le milizie del governo locale, piuttosto che le forze armate.<ref name=andrade/> Lo storico Douglas Valentine afferma che "l'aspetto centrale di Phoenix è il fatto che prendeva di mira i civili, non i soldati."<ref>Douglas Valentine [http://www.douglasvalentine.com/the_phoenix_program_11712.htm ''The Phoenix Program''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120917183147/http://www.douglasvalentine.com/the_phoenix_program_11712.htm
La neutralizzazione avveniva in forza di leggi speciali che permettevano di arrestare e perseguire i sospetti [[comunisti]]. Per evitare abusi ed accuse false per ragioni personali, o per tenere a freno troppo zelanti agenti che potevano non essere abbastanza scrupolosi nella ricerca di prove prima di fare arresti, le leggi richiedevano tre separate fonti di prova per condannare un soggetto potenzialmente “neutralizzabile“. Se il sospetto (o la sospetta) appartenente all'NLF veniva trovato colpevole, poteva essere trattenuto in prigione per due anni, rinnovabili altre due volte per un massimo di sei anni.<ref name=andrade/> Secondo la Direttiva 381-41 del [[Military Assistance Command, Vietnam]], l'intento di ''Phoenix'' era attaccare l'NLF con un "approccio del tiro di precisione piuttosto che di sparo nel mucchio per colpire i leader politici, gli elementi di comando/controllo e gli attivisti della VCI."<ref name=VCI>Verosimilmente "VCI" sta per "infrastruttura vietcong".</ref>
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Secondo i resoconti ufficiali americani tra il 1968 e il 1972 ''Phoenix'' "neutralizzò" 81 740 persone sospettate di appartenere all'NLF, di cui 23 369 furono uccise. Sempre secondo le autorità USA e la CIA molti membri NLF furono dunque uccisi, e tra il 1969 e il 1971 il programma raggiunse significativamente il proprio obiettivo di distruggere l'infrastruttura NLF in molte aree importanti. Nel 1970 i piani comunisti (secondo il parere della stessa CIA) si prefissero ripetutamente di attaccare il programma di pacificazione governativo prendendo di mira specificamente i capi di ''Phoenix.'' L'NLF arrivò a stabilire delle quote. Nel 1970, per esempio, i capi comunisti intorno a [[Đà Nẵng]] nella parte settentrionale del Vietnam del Sud ordinarono ai loro sicari di "uccidere 400 persone" ritenute "tiranni" del governo e di "annichilire" qualsiasi elemento impegnato nel programma di pacificazione. Molte autorità nordvietnamite avevano rilasciato dichiarazioni sull'efficacia di ''Phoenix''.<ref name=andrade/> [[William Colby]] affermò: "a partire dal 1975, avevo sentito diverse fonti sui comunisti nord e sudvietnamiti che riferiscono, che soprattutto dichiarano a sé stessi, che il periodo più duro da loro affrontato in tutto il periodo bellico ta il 1960 e il 1975 è stato il periodo tra il 1968 e il '72, quando operava il Phoenix Program".<ref>[http://openvault.wgbh.org/catalog/org.wgbh.mla:65c9763227c226e106cadd63f7ef9024ad4e3224 “Interview with William Egan Colby, 1981.”] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101221233032/http://openvault.wgbh.org/catalog/org.wgbh.mla%3A65c9763227c226e106cadd63f7ef9024ad4e3224 |data=21 dicembre 2010 }} 07/16/1981. WGBH Media Library & Archives. Retrieved 9 November 2010.</ref> La CIA asserì che mediante ''Phoenix'' fu possibile apprendere identità e struttura della VCI<ref name=VCI/> in ogni provincia.<ref name="Blakely, Ruth 2009 50"/>
Non tutte le fonti sono però così favorevoli al programma, che per altro funzionava anche (e soprattutto) grazie ad informatori prezzolati (anche tratti dal sottobosco criminale) e testimonianze del governo sud vietnamita (che era governato da fazioni in lotta tra loro, con la tendenza ad accusare i membri della fazione rivale di doppiogiochismo con il nemico per liberarsi di pericolosi rivali). Quindi una quota molto elevata, soprattutto nei primi anni, di "neutralizzati" era composta da innocenti vittime di rivalità locali. Va rimarcato come il programma non sia mai riuscito a informare decentemente le forze USA delle offensive imminenti, a cominciare da quella del Tet, il che è piuttosto sconfortante per un programma di spionaggio su così vasta scala. Inoltre va anche rimarcato come i metodi, basati sull'uso estensivo della tortura e gli omicidi mirati, siano derivati da quelli francesi in Algeria e Indocina e da quelli tedeschi sul fronte orientale/balcanico della seconda guerra mondiale: ovvero siano derivati da celebri e colossali fallimenti, anche informativi.
Secondo i dati raccolti da Nick Turse nel 1969 il programma produsse non meno di 19.534 "neutralizzazioni", di cui 4.832 assassinate e le altre internate. Di questi però solo 150 erano fuori dubbio quadri del FLN o infiltrati nord-vietnamiti, probabilmente altrettanti erano parenti stretti di Viet Cong classificabili come quadri (inclusi alcuni minori), il resto era ripartito tra "danni collaterali", simpatizzanti di sinistra (ma non necessariamente del FLN), simpatizzanti del FLN, rivali politici di ufficiali e politici sud-vitanamiti, o Viet Cong di bassissimo livello. Anche il reduce Vincent Okamoto (decorato con il Distinguished Service Cross per la sua partecipazione al programma) ritiene che il Phoenix program fosse classificabile come "violenza incontrollata" e "omicidi all'ingrosso", mentre anche William Colby (direttore del programma e futuro direttore della CIA), riflettendo sul primo biennio dell'operazione la definì eterodiretta dai funzionari del governo di Saigon che "usavano il programma contro i loro nemici personali", affermò però che entro il 1971 erano state sicuramente uccise almeno 20.587 persone, molte delle quali solo per questo motivo. Il programma quindi si rivelò anche controproducente, perché spinse i simpatizzanti di sinistra vietnamiti sopravvissuti alle torture o alla morte dei loro compagni a radicalizzarsi rapidamente verso il FLN, liquidò buona parte dell'opposizione politica democratica del governo di Saigon ed eliminò ogni possibilità di costruire una terza forza politica nel paese, senza, di contro, eliminare una quantità rilevante di quadri politici comunisti, né influire sulla loro popolarità (anzi forse accrescendola e facendoli apparire come ancora più inafferrabili e pericolosi), né riuscendo a controllare e sradicare i gruppi dormienti comunisti che, dopo il 1970, crebbero a dismisura in tutto il paese, impiantando reti di azione politica, reclutamento, spionaggio e controinformazione formidabili e, in buona parte, sconosciute alle autorità americane, come si vide chiaramente negli anni finali del conflitto. (cfr. Nick Turse, Così era il Vietnam, Spara a tutto ciò che si muove, Milano 2015, pp. 250–251 e ss.) == Reazioni dell'opinione pubblica e procedimenti legali ==
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