Harry's Bar: differenze tra le versioni
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Il bar venne fondato nel [[1931]] da [[Giuseppe Cipriani]].
Il nome del bar, come raccontò lo stesso Giuseppe Cipriani,<ref name="Harrys">{{cita web|url=http://www.harrysbarvenezia.com/|titolo=Sito Harry's Bar|urlmorto=si}}</ref>
[[File:HarrysBar Venice.jpg|thumb|left|L'interno dell'Harry's Bar]]
Il nucleo originale era un fondo di quarantacinque metri quadrati, situato a ridosso di [[Piazza San Marco]], all'imbocco della Calle Vallaresso dal lato del [[Canal Grande]], nella stessa locazione attuale. All'epoca non era stato ancora costruito il ponte che consente il collegamento diretto con la Piazza e quindi il bar era posizionato in una strada senza uscita, cosa che Cipriani giudicò positiva perché così avrebbe avuto una clientela che sarebbe venuta lì apposta invece che clienti casuali.<ref name="Harrys" />
Il locale, che fungeva sia da bar che da ristorante, ebbe un immediato successo, soprattutto da parte di una clientela intellettuale e aristocratica, che all'epoca aveva in Venezia una delle sue mete privilegiate. Il primo (rimasto anche l'unico)<ref name="Harrys" /> libro degli ospiti contiene tra le altre le firme di [[Rino Amato]], [[Arturo Toscanini]], [[Georges Braque]], [[Truman Capote]], [[Charlie Chaplin]], [[Peggy Guggenheim]], [[Barbara Hutton]], [[William Somerset Maugham|Somerset Maugham]], [[Grégoire Hetzel]], [[Barbara Carlotti]], [[Mauro Gioia]], [[Orson Welles]].<ref>''Venezia'', p. 202</ref>
Il tipo di clienti che frequentavano il bar procurò anche qualche problema con le autorità [[fascismo|fasciste]] dell'epoca, che lo vedevano con sospetto considerandolo un punto di incontro per [[omosessualità|omosessuali]] e ricchi [[ebraismo|ebrei]]. Quando il regime emanò le [[leggi razziali del 1938]], Cipriani ricevette l'ordine di esporre il cartello di non ammissione degli ebrei, ordine che in qualche modo aggirò appendendo il cartello non all'ingresso del bar ma sulla porta della cucina.<ref name="Harrys" />
Durante la [[seconda guerra mondiale]], il bar venne confiscato e trasformato in mensa per i marinai.
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