Nessuno scrive al colonnello: differenze tra le versioni
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|titolo = Nessuno scrive al colonnello
|titoloorig = El coronel no tiene quien le escriba
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'''''Nessuno scrive al colonnello''''' (titolo orig. ''El coronel no tiene quien le escriba'') è
Il romanzo fu scritto tra il 1956 e il 1957 a [[Parigi]], dove l'autore, inviato della rivista colombiana ''[[El Espectador]]'' presso la quale aveva pubblicato i primi racconti, era rimasto senza stipendio, perché la dittatura di [[Gustavo Rojas Pinilla]] aveva chiuso il giornale.<ref name=campra/> Questa attesa inutile di un salario che non sarebbe più arrivato entra come esperienza nella scrittura del romanzo, come pure la reale esperienza di nonno Nicolás Márquez Iguarán, che era stato davvero un ufficiale di alto grado durante la [[guerra dei mille giorni]]. Dopo essere transitato come corrispondente da [[Ginevra]] e [[Roma]] (dove si era iscritto al [[Centro sperimentale di cinematografia]]), si era stabilito nella capitale francese, dove iniziò a scrivere nel 1956 il romanzo ''[[La mala ora]]'', del quale ''Nessuno scrive al colonnello'', che giungerà prima alla pubblicazione, nasce come una costola, sotto forma di episodio che si sviluppa autonomamente.<ref name="campra" />▼
La prima edizione risale al 1959 sulla rivista bimestrale di cultura ''Mito'' ([[Bogotà]]), nel n. 19 anno IV, maggio-giugno 1958. La prima pubblicazione in volume è invece del 1961, presso Aguirre Editor a [[Medellín]]. In Italia l’autore non era ancora abbastanza conosciuto, e per ragioni di marketing si preferì pubblicare questo romanzo breve in un unico volume insieme ai racconti della raccolta ''[[I funerali della Mamá Grande]]''. Rispetto ai racconti precedenti, in ''Nessuno scrive al colonnello'' il naturalismo è temperato da un umorismo cinico e dalla proliferazione di una serie di simboli come il gallo, l’attesa della posta, la fame.<ref>Dario Puccini, introduzione a {{Cita libro|autore=Gabriel García Márquez |traduttore=Enrico Cicogna|titolo = I funerali della Mamá Grande |anno = 1988▼
|editore = Mondadori|edizione=Oscar Narrativa n. 671}}</ref> Il gallo in particolare, in quanto ricordo del figlio morto e veicolo di solidarietà dei compaesani, è il simbolo del riscatto di un continente, l'[[America Latina|America latina]], che non avverrà mai.▼
==Trama==
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Don Sabas assicura al colonnello che, se vuole, può vendere il gallo per 900 pesos. La moglie è favorevole, perciò il colonnello accetta. Però, arrivati al dunque, il parrocco<!-- Don Sabas non è il parroco! --> ne offre 400 di cui 60 come anticipo. Secondo il medico don Sabas ha fatto i soldi riacquistando i beni dei compagni di partito proscritti. Il colonnello intasca l'anticipo poi ci ripensa, malgrado il parere della moglie. Sono iniziati gli allenamenti dei galli, i compagni di Agustín premono perché il gallo scenda nell'arena. La sua fede nell'imminente arrivo della pensione rimane incrollabile.
== Edizioni italiane ==
* {{Cita libro|autore = [[Gabriel García Márquez]]|trad=[[Enrico Cicogna]]|titolo = Nessuno scrive al colonnello|anno = 1969|editore = Feltrinelli|id=ASIN: B00GY1A77K}}
▲Il romanzo fu scritto tra il 1956 e il 1957 a [[Parigi]], dove l'autore, inviato della rivista colombiana ''[[El Espectador]]'' presso la quale aveva pubblicato i primi racconti, era rimasto senza stipendio, perché la dittatura di [[Gustavo Rojas Pinilla]] aveva chiuso il giornale.<ref name=campra/> Questa attesa inutile di un salario che non sarebbe più arrivato entra come esperienza nella scrittura del romanzo, come pure la reale esperienza di nonno Nicolás Márquez Iguarán, che era stato davvero un ufficiale di alto grado durante la [[guerra dei mille giorni]]. Dopo essere transitato come corrispondente da [[Ginevra]] e [[Roma]] (dove si era iscritto al [[Centro sperimentale di cinematografia]]), si era stabilito nella capitale francese, dove iniziò a scrivere nel 1956 il romanzo ''[[La mala ora]]'', del quale ''Nessuno scrive al colonnello'', che giungerà prima alla pubblicazione, nasce come una costola, sotto forma di episodio che si sviluppa autonomamente.<ref name="campra" />
* {{Cita libro|autore = [[Gabriel García Márquez]]|trad=Enrico Cicogna|titolo=Nessuno scrive al colonnello. I funerali della Mama Grande|edizione=Collana Omnibus|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1984}} - Introduzione di Dario Puccini, Collana Oscar Scrittori del Novecento, Mondadori, 1998, ISBN 978-88-04-45918-7.
== Bibliografia ==▼
▲La prima edizione risale al 1959 sulla rivista bimestrale di cultura ''Mito'' ([[Bogotà]]), nel n. 19 anno IV, maggio-giugno 1958. La prima pubblicazione in volume è invece del 1961, presso Aguirre Editor a [[Medellín]]. In Italia l’autore non era ancora abbastanza conosciuto, e per ragioni di marketing si preferì pubblicare questo romanzo breve in un unico volume insieme ai racconti della raccolta ''[[I funerali della Mamá Grande]]''. Rispetto ai racconti precedenti, in ''Nessuno scrive al colonnello'' il naturalismo è temperato da un umorismo cinico e dalla proliferazione di una serie di simboli come il gallo, l’attesa della posta, la fame.<ref>Dario Puccini, introduzione a {{Cita libro|autore=Gabriel García Márquez |traduttore=Enrico Cicogna|titolo = I funerali della Mamá Grande |anno = 1988
* {{
▲|editore = Mondadori|edizione=Oscar Narrativa n. 671}}</ref> Il gallo in particolare, in quanto ricordo del figlio morto e veicolo di solidarietà dei compaesani, è il simbolo del riscatto di un continente, l'[[America Latina|America latina]], che non avverrà mai.
==Note==
<references/>
▲== Edizioni ==
▲==Bibliografia==
▲*{{cita libro|autore=Gabriel García Márquez|titolo=Vivere per raccontarla|editore=Mondadori|anno=2002|ISBN=978-88-04-51415-2}}
== Altri progetti ==
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