Fisioterapia: differenze tra le versioni
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Così si rischia che, anche dopo più “cicli” di trattamenti, non si ottenga una risposta clinica valida, oltretutto con ampio dispendio di tempo e denaro, rischiando di trascurare, nel frattempo, il problema reale e specifico fino anche a perdere il “momento buono” per ottenere un effettivo superamento del problema basilare.
Il principio di ottimizzazione delle risorse economiche ed umane e l’orientamento verso una comprensione più approfondita della situazione clinica, sintomatica e disfunzionale, e quindi verso la realizzazione di un intervento altamente specifico e rivolto tanto alle condizioni di salute quanto ai meccanismi che determinano la sofferenza del Paziente, hanno spinto da decenni diversi gruppi di studiosi (Medici, Fisioterapisti, Clinici e Ricercatori) di diverse nazionalità ad approfondire e perfezionare il modo di procedere in fisioterapia su basi altamente scientifiche, sperimentate e validate, giungendo ormai da parecchi anni alla codificazione di metodi di lavoro che, pur mantenendo la denominazione di illustri personaggi che “hanno fatto scuola”, rientrano in uno standard formativo ed operativo internazionale ben preciso (I.F.O.M.T.) basato sulla cosiddetta “TERAPIA MANUALE” o “Orthopaedic Manual Therapy” (OMT).
Collocato all’interno di questa già dalle origini dell’IFOMT, ha grande rilievo in tutto il mondo il
Il lavoro parte necessariamente da un’attenta analisi degli elementi che caratterizzano, nel singolo individuo, gli eventi che hanno portato alla sofferenza e le sue modalità d’espressione sia cliniche, sia cognitive.
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