Farisei: differenze tra le versioni

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Durante il periodo degli [[Asmonei]], [[sadducei]] e farisei funzionarono principalmente come partiti politici.<ref>Per questa sezione e riferimenti specifici, si veda [http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=45&letter=E&search=Edom ''s.v.'' "Edom, Idumea"] di Richard Gottheil & M. Seligsohn, su ''[[Jewish Encyclopedia]]'', Funk and Wagnalls, 1901-1906; con la risp. bibliogr.: Buhl, ''Die Edomiter,'' 1893; Graves, R. & Patai, R. ''Hebrew Myths'', Doubleday, 1964; [[Theodor Nöldeke|Nöldeke]], in Cheyne and Black,'' Encyc. Bibl.'' ii. 1181; Trumbull, ''Kadesh Barnea''; Baethgen, ''Beiträge zur Semit.'' Religionsgesch. p. 10; Hommel, ''Ancient Hebr. Trad.,'' Index; Rapoport, ''Erech Millin'', p. 14.</ref> Sebbene i farisei non sostenessero le guerre di espansione degli Asmonei e le conversioni forzate degli [[Idumei]], la spaccatura politica tra di loro divenne più ampia quando un fariseo di nome Eleazar insultò l'etnarca asmoneo [[Giovanni Ircano I|Giovanni Ircano]] alla propria tavola, suggerendo che avrebbe dovuto abbandonare il suo ruolo di [[Kohen Gadol|Sommo Sacerdote]] a causa di una voce, probabilmente falsa, che era stato concepito mentre sua madre era prigioniera di guerra. In risposta, questi si irritò fortemente e prese le distanze dai farisei.<ref>''[[Antichità giudaiche]]'', 13:288–296.</ref><ref>Nickelsburg, p. 93.</ref>.
 
Dopo la morte di Giovanni Ircano, suo figlio minore [[Alessandro Ianneo]] si coronò re e si schierò apertamente coi sadducei, adottando i loro riti nel Tempio. Le sue azioni causarono un tumulto nel Tempio stesso e portò ad una breve guerra civile che si concluse con una sanguinosa repressione dei farisei. Tuttavia, sul letto di morte Ianneo consigliò a sua moglie, [[Salomè Alessandra]], di cercare la riconciliazione coi farisei. Suo fratello era Shimon ben Shetach, un capo fariseo. [[Flavio Giuseppe]] attesta che Salomè era ben disposta verso i farisei e la loro influenza politica crebbe enormemente sotto il suo regno, specialmente nel [[Sinedrio]] o Consiglio ebraico, che finirono per dominare.<ref>{{cita libro|autore=Kenneth Atkinson|titolo=Queen Salome: Jerusalem's Warrior Monarch of the First Century B.C.E.|anno=2012|editore=McFarland|città=|isbn=978-0-7864-7002-0|p=1|url=http://www.mcfarlandpub.com/book-2.php?id=978-0-7864-7002-0|accesso=11 marzo 2014|dataarchivio=26 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200526050151/http://www.mcfarlandpub.com/book-2.php?id=978-0-7864-7002-0%2F|urlmorto=sì}}</ref> Alla morte di questa, il figlio maggiore [[Giovanni Ircano II|Ircano II]] cercò il supporto dei farisei, e il figlio minore, Aristobulo, quello dei sadducei. Ciò naturalmente culminò in una guerra civile che finì quando il generale [[Repubblica Romana|romano]] [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] intervenne e catturò [[Gerusalemme]] nel [[63]] [[a.C]]
 
Tuttavia, esistono ragioni per pensare che il resoconto di Flavio Giuseppe esageri il ruolo dei farisei. Egli riferisce altrove che i farisei non crebbero in potere fino al regno della regina [[Salomè Alessandra]] (''[[Guerre giudaiche]]'' 1:110). Siccome Giuseppe stesso era un fariseo, il suo resoconto potrebbe essere partigiano,<ref>Sievers, p. 155</ref> e rappresentare una ''creazione'' storica intesa ad elevare la condizione dei farisei durante l'apice della Dinastia Asmonea. Testi successivi, come la [[Mishnah]] ed il [[Talmud]], riportano una serie di sentenze [[rabbinismo|rabbiniche]], alcune delle quali si ritiene siano state emesse dai farisei, in merito a sacrifici e altre pratiche rituali del Tempio, a [[illecito civile]], a [[diritto penale]] e politico. Al loro tempo, l'influenza dei farisei sulla vita della gente comune era forte e le loro decisioni in materia di diritto ebraico erano ritenute importanti e autorevoli da molti.<ref name="JewEncy"/>