Expedition 63: differenze tra le versioni
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=== Sgancio della Cygnus NG-13 ===
Dopo tre mesi di permanenza sulla ISS, la navicella cargo americana [[Cygnus NG-13]] venne sganciata e rilasciata dai [[Controllore di volo|controllori di volo]] a Terra, sotto la supervisione dell'astronauta [[Christopher Cassidy]] e del cosmonauta [[Ivan Vagner]], con il braccio robotico canadese [[Mobile Servicing System|Canadarm2]] l'11 maggio 2020. Arrivò alla ISS il 18 febbraio precedente, consegnando alla Stazione 3
[[File:ISS-63 Japanese and Canadian space station components.jpg|thumb|I componenti giapponesi della [[Stazione Spaziale Internazionale]], [[Japanese Experiment Module|Kibo]] e [[HTV-9]], e il [[Mobile_Servicing_System#Canadarm2|Canadarm2]]]]
=== Lancio e attracco dell'HTV-9 ===
Il lancio della navicella cargo giapponese [[HTV-9]] avvenne il 20 maggio dal [[Centro spaziale di Tanegashima]] a bordo del lanciatore H-IIB. Fu l'ultimo lancio per questo lanciatore che venne usato solo per le missioni dell'HTV con un una percentuale di successo del 100%. Nella prossima missione di rifornimento giapponese verrà usata la versione HTV-X del veicolo cargo e verrà lanciata con il nuovo lanciatore H3 nel 2022. La navicella HTV-9 arrivò alla ISS il 25 maggio, quando venne catturata da Cassidy ai comandi del Canadarm2 con l'assistenza di Vagner.<ref>{{cita web|url=https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/05/20/japanese-cargo-vehicle-lifts-off-to-resupply-station-crew/|titolo=Japanese Cargo Vehicle Lifts Off To Resupply Station Crew|editore=NASA|autore=Norah Moran|data=20 maggio 2020|lingua=en}}</ref> Dopo che i controllori agganciarono la navicella al boccaporto nadir di Unity, Cassidy e Vagner aprirono il boccaporto e iniziarono a trasferire i 4300
=== Contaminazione dell'aria ===
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=== Lancio e attracco della Progress MS-15 ===
Il 23 luglio 2020 il veicolo spaziale cargo russo Progress MS-15 venne lanciato dalla rampa 31/6 del [[Cosmodromo di Bajkonur]] a bordo di un lanciatore [[Sojuz 2 (lanciatore)|Sojuz 2.1a]]. Utilizzando un profilo di volo ultra veloce, di tre ore/2 orbite invece del tipico profilo veloce di 6 ore/4 orbite, il veicolo spaziale attraccò al boccaporto di [[Pirs]] della Stazione Spaziale Internazionale in 3 ore e 18 minuti, battendo il record di minor tempo di attracco dal lancio all'arrivo sulla ISS (il precedente era 3 ore e 20 minuti della Progress MS-14). Durante la fase finale di attracco la Progress ebbe qualche problema nel puntare correttamente il centro del bersaglio del sistema [[Kurs|Kurs-NA]], tendendo a spostarsi verso il lato destro. Nonostante ciò, rimase nei limiti consentiti dalle procedure e non fu necessario l'intervento manuale del cosmonauta Ivanišin. Il costruttore della Progress, [[RKK Energija]], avviò un'indagine per approfondire le cause del problema.<ref>{{cita web|url=https://tass.ru/kosmos/9049327|titolo=РКК "Энергия" анализирует стыковку "Прогресса" с МКС из-за отклонения корабля от мишени|editore=TASS|data=24 luglio 2020|accesso=25 luglio 2020|lingua=ru}}</ref> Il carico di 2,9 tonnellate a bordo era composto da 620
=== Sgancio e ammaraggio di SpaceX Demo-2 ===
Il 1º agosto 2020, dopo aver trascorso poco più di due mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, gli astronauti Douglas Hurley e Bob Behnken con il veicolo spaziale Endeavour si sganciarono dalla ISS. L'accensione di deorbit avvenne 18 ore e mezza dallo sgancio con la ISS; ciò permise alla navicella di rallentare abbastanza da entrare in atmosfera. La discesa durò circa 45 minuti, durante i quali la temperatura esterna del veicolo raggiunse i 1900
=== Sgancio dell'HTV-9 ===
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[[File:Chris Cassidy works with a ultrasonic leak detector on ISS.jpg|thumb|250px|Cassidy controlla le finestre del modulo giapponese Kibo alla fine di settembre.]]
La Stazione Spaziale Internazionale perde continuamente aria nel vuoto dello spazio, ciò è dovuto alla presenza di finestre, valvole e altre aperture non totalmente ermetiche. A settembre 2019 venne rilevata una perdita d'aria piccola ma costante all'interno della ISS, superiore alla perdita rilevata abitualmente. L'intensa attività di arrivo e partenza dei veicoli, le [[attività extraveicolare|attività extraveicolari]] degli ultimi anni e la continua integrazione dell'aria a bordo rese più difficile la comprensione della natura della perdita. Il 20 agosto 2020 questa perdita d'aria aumentò, passando da una perdita di 270g a 540g al giorno, rendendo probabile la presenza di un foro nello scafo della Stazione Spaziale Internazionale. Vista la presenza di soli tre membri dell'equipaggio le Agenzie spaziali decisero di isolare l'equipaggio nel [[Segmento orbitale russo|Segmento russo]], avendo ipotizzato che l'ubicazione del foro fosse nel [[Segmento orbitale americano|Segmento statunitense]] (USOS).<ref name="leak" /> Il giorno successivo l'equipaggio chiuse tutti i portelloni interni dell'USOS così da permettere ai [[Centro di controllo missione Christopher C. Kraft Jr.|controllori a terra]] di stabilire l'esatto modulo in cui era situata la perdita, misurando la pressione modulo per modulo per un periodo di due giorni. Questa non è la tipica procedura usata per individuare le perdite; nell'agosto 2018 ([[Expedition 56]]) venne rilevata un'altra perdita e per individuarla l'equipaggio chiuse uno per volta tutti i moduli, controllò la pressione e trovò la perdita nel modulo orbitale della [[Sojuz MS-09]]. Nel 2020 invece decisero di sigillare l'USOS e di far abitare i tre membri dell'equipaggio per tre giorni esclusivamente nei moduli russi [[Zvezda (ISS)|Zvezda]], [[Poisk]] e nei veicoli [[Sojuz MS-16]] e Progress MS-14 del Segmento russo.<ref>{{cita web|url=https://vk.com/wall-193482660_3655|titolo=Изоляция в квадрате.|autore=Ivan Vagner|data=22 agosto 2020|accesso=25 agosto 2020|lingua=ru}}</ref><ref name="leak">{{cita web|url=https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/08/20/crew-spending-weekend-in-stations-russian-segment/|titolo=Crew Spending Weekend in Station's Russian Segment|editore=NASA|autore=Mark Garcia|sito=blogs.nasa.gov/spacestation/|data=20 agosto 2020|accesso=21 agosto 2020|lingua=en}}</ref>
Comunque alla conclusione dei due giorni i Centri di controllo concordarono il prolungamento dell'isolamento di un giorno per dare più tempo ai [[Controllore di volo|controllori]] di individuare la perdita. Il 26 agosto l'equipaggio poté riaprire i portelloni e tornare alle attività normali, non essendo comunque il foro abbastanza grande da mettere a rischio la vita dei membri dell'equipaggio.<ref>{{cita web|url=https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/08/24/crew-spending-another-day-in-russian-segment/|titolo=Crew Spending Another Day in Russian Segment|editore=NASA|autore=Mark Garcia|sito=blogs.nasa.gov/spacestation/|data=24 agosto 2020|accesso=25 agosto 2020|lingua=en}}</ref> Dopo aver analizzato per un mese le letture di pressione dei vari moduli del Segmento americano, i controllori NASA non riuscirono a trovare nessun indizio che indicasse la presenta di una perdita nel segmento USOS. Inoltre, la perdita in quel mese era triplicata, arrivando a 1,4
[[File:Zvezda_Diagram.jpg|thumb|280px|left|Il modulos Zvezda. Da sinistra in alto: il compartimento di trasferimento (zona circolare), il compartimento di lavoro e il compartimento intermedio (una parte della zona di colore marrone).]]
Nella notte del 29 settembre l'equipaggio venne svegliato dai Centri di controllo a causa di un aumento improvviso del tasso della perdita. Questo aumento improvviso permise ai rilevatori di individuare con più precisione la perdita: si trovava nel modulo Zvezda.<ref>{{cita web|url=https://www.astronautinews.it/2020/09/identificata-la-zona-della-perdita-daria-della-iss/|titolo=Identificata la zona della perdita d'aria della ISS|autore=Giuseppe Corleo|editore=AstronautiNews|data=30 settembre 2020|accesso=20 ottobre 2020}}</ref><ref>{{cita tweet|url=https://twitter.com/roscosmos/status/1310957541610917889|titolo=After a thorough analysis and search of the air leak at the International Space Station, the leak was located in the Zvezda Service Module containing scientific equipment. The leak is localized in the working compartment of the service module.|numero=1310957541610917889|utente=@Roscosmos|data=29 settembre 2020|lingua=en}}</ref>
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I due equipaggi convissero sull'avamposto orbitale per una settimana, trascorsa la quale l'equipaggio della Sojuz MS-16 fece ritorno sulla Terra.<ref name="cambiocomando">{{cita web|url=https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/10/20/veteran-space-residents-swap-command-today/|titolo=Veteran Space Residents Swap Command Today|editore=NASA|autore=Mark Garcia|data=20 ottobre 2020|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/10/21/nasa-astronaut-chris-cassidy-and-crewmates-return-safely-to-earth/|titolo=NASA Astronaut Chris Cassidy and Crewmates Return Safely to Earth|editore=NASA|autore=Mark Garcia|data=22 ottobre 2020|lingua=en}}</ref>
=== Cambio di comando Cassidy
Il 20 ottobre 2020 il comandante dell'Expedition 63 Cassidy passò il comando della Stazione Spaziale Internazionale al cosmonauta russo [[Sergej Nikolaevič Ryžikov|Sergej Ryžikov]] per l'[[Expedition 64]].<ref name="cambiocomando" /> L'Expedition 63 durò complessivamente 188 giorni, era dal 2008 che una Expedition non ricopriva un periodo di tempo così lungo. Lo sgancio della [[Sojuz MS-16]] con a bordo Ivanishin, Vagner e Cassidy avvenne il 21 ottobre alle 23:32 UTC dando ufficialmente inizio all'[[Expedition 64]].
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