Guittone d'Arezzo: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Figlio di [[Viva di Michele]], [[camerlengo]] del Comune, fu appassionato partigiano della fazione [[guelfi|guelfa]] e, amareggiato dai troppi contrasti, intorno al [[1265]], entrò nell'ordine religioso di recente creazione dei [[Frati della Beata Gloriosa Vergine Maria]] (i cosiddetti [[frati Gaudenti|frati gaudenti]]), nei quali si accedeva anche in base al censo, testimoniando così una sua estrazione familiare piuttosto alta. A causa delle sue simpatie politiche fu esiliato per alcuni anni da Arezzo nel [[1256]].
Dalle sue opere, e specialmente dalla lettura delle sue lettere, emerge il quadro di una personalità forte e mediamente acculturata. Le conoscenze e gli studi di Guittone (probabilmente di origine universitaria), pur se sicuramente vasti e oggetto di molto orgoglio da parte sua (si veda soprattutto la sua corrispondenza, colma di citazioni colte), risultano però perlopiù parziali e poco approfonditi, specialmente se paragonati a quelle del suo illustre successore [[Dante Alighieri]].
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== Opere ==
È ricordato principalmente per il suo ricco canzoniere (un ''corpus'' di 50 [[canzone|canzoni]] e 234 [[sonetto|sonetti]] conservati nella [[Giuntina di Rime antiche]] e di cui il codice ''[[Laurenziano Rediano 9]]'' costituisce il manoscritto più importante), che riunisce rime d'amore e canzoni politiche. Celebre è il lamento (''Ahi lasso, or è stagion del doler tanto'') sulla [[battaglia di Montaperti]] del [[1260]]. Talvolta i componimenti sono legati fra loro in senso macrotestuale, per esempio in ''corone di sonetti''.
Tra i circa 300 scritti pervenutici, attorno ai 50 sono costituiti da lettere di argomento civile.
==Stile==
Guittone si colloca in un'ottica piuttosto critica (pur dovendo loro sicuramente moltissimo) verso l'eredità [[poesia trobadorica|trobadorica]] e [[scuola siciliana|siciliana]], dovuta all'inconciliabilità che vedeva fra la visione cortese dell'amore e la morale cristiana. A suo avviso, infatti, tutta la poetica amorosa provenzale era semplicemente un espediente per ottenere la soddisfazione del proprio desiderio sessuale.
Fino alla sua entrata nell'ordine dei frati gaudenti, si può identificare un periodo "giovanile" nel quale la denuncia verso l'[[amor cortese]] assume toni sarcastici e dissacratori, e l'amore viene visto come una "malattia" dalla quale si può e si deve guarire (si ricordi la serie di 24 sonetti sull<nowiki>'</nowiki>''[[ars amandi]]'' detto ''Trattato d'amore'', sarcastico manuale sulla seduzione).
Nella sua fase più matura, Guittone pur senza rinunciare alla sua animosità assume un contegno più moraleggiante, rivolto maggiormente alla catechesi e all'istruzione dell'uditorio. Le canzoni si fanno di tono più ascetico, e vengono composte anche delle [[lauda|laude]].
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