Metodo classico: differenze tra le versioni

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Dopo un periodo di riposo avviene la fase del ''remuage'': le bottiglie sono disposte su appositi cavalletti (''pupitres''), che tengono il collo della bottiglia più in basso rispetto al fondo (praticamente capovolte, anche se non in verticale); la periodica rotazione della stessa fa depositare le fecce dei lieviti esausti (che sono stati prodotti dalla fermentazione in bottiglia) sull'estremità interna del [[tappo]].
 
L'ultima fase della lavorazione (''dégorgement'') consiste nel congelare il vino contenuto nel collo della bottiglia, immergendo quest'ultimo in una soluzione liquida a bassissima temperatura, e nel togliere il tappo, in modo che il deposito fuoriesca col tappo, spinto dalla pressione. A questo punto il vino viene rabboccato con uno sciroppo di vino (a volte invecchiato) e zucchero (''liqueur d'expedition''). La quantità di zucchero del composto determina le caratteristiche dello spumante, da ''demi-sec''<ref>In realtà, esistono produttori di Champagne che realizzano anche una versione ''doux''. In Italia vi è qualche caso di [[Asti spumante metodo classico|Asti spumante]] a metodo classico, dolce (non ''demi sec''). E comunque al mondo, di spumanti metodo classico, dolci, anche se rari, ne esistono.</ref> a ''extra-brut''. Qualora la ''liqueur d'expedition'' sia priva di zucchero, si ha uno spumante ''pas dosé'', molto secco. Da notare che nella ''liquerliqueur'' alcuni aggiungono del [[distillato]] per caratterizzare alcuni prodotti importanti, spesso riserve: in questi casi la nota è molto riconoscibile, quasi "ossidativa".
 
Lo spumante viene chiuso con il tradizionale tappo a fungo e con una gabbietta metallica, la quale evita che il tappo fuoriesca sotto la pressione del gas che si forma nella bottiglia.