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Al suo rientro in Francia, il 30 settembre Bonaparte lo nominò Prefetto marittimo di [[Lorient]]<ref group=N>Incarico mantenuto fino al 22 giugno 1801</ref> e poi comandante della squadra di [[Rochefort (Nuova Aquitania)|Rochefort]]nel giugno [[1801]].<ref name=H5p284/> Il 2 ottobre dello stesso anno fu nominato Ministro della Marina e delle Colonie al posto dell'ingegnere [[Pierre Alexandre Forfait]].<ref name=H5p284/> Questo incarico era particolarmente difficile visto la deplorevole situazione in cui si trovavano le forze navali francesi, ed egli sostenne un ruolo considerevole nella riorganizzazione della marina sebbene la sua gelosia l'abbia portato a scegliere mediocri collaboratori.<ref name=D5p82-97>{{Cita|Da Frè 2005|p.82-97}}.</ref> L'arrivo del nuovo ministro toglie d'un colpo tutte le calamità che pesavano sulla marina francese, ed i primo Console, soddisfatto della sua attività lo incoraggiò e rassicurò sulle macchinazioni di cui temeva di diventare vittima.<ref name=D5p82-97/> I rapporti tra i due, tuttavia, non furono sempre idilliaci.<ref group=N>Secondo Napoleone il Ministro era un buon organizzatore, ma troppo cortigiano e poco marinaio, con la mania di voler creare una flotta da guerra limitandosi ad "''impilare e a mettere in valore''" cannoni, pennoni e scafi. Un pignolo che, a quel ritmo, affermerà Napoleone, nel 1803 avrebbe realizzato si una Marina in grado di competere con quella britannica, ma solo nel giro di dieci anni.</ref><ref name=D5p82-97/> Quando assunse la carica di Ministro la marina francese contava cinquantacinque vascelli di linea e quarantun fregate,<ref name=H5p285>{{Cita|Hannequin 1835|p. 285}}.</ref> e nel corso dei tredici anni seguenti furono realizzati 83 vascelli e sessantacinque fregate,<ref name=H5p286>{{Cita|Hannequin 1835|p. 286}}.</ref> oltre alle navi minori ed alla flottiglia preparata a [[Boulogne]] per l'invasione dell'Inghilterra.<ref name=H5p285/>
Promosso al grado di [[viceammiraglio]] il 30 maggio [[1804]],<ref name=W4p106/> lo stesso giorno di [[Pierre Charles Silvestre de Villeneuve]] e [[Honoré-Joseph-Antoine Ganteaume]], uno dei suoi primi atti fu quello di dare il via agli immensi lavori di potenziamento degli arsenali di [[Venezia]],
Napoleone stava elaborando il piano di invasione della [[Gran Bretagna]], riunendo un'armata<ref group=N>La cosiddette ''Armée d'Angleterre''.</ref> sulle coste francesi, e il Ministro si mise alacremente al lavoro per assicurare la riuscita dell'impresa. La realizzazione della parte navale del piano d'invasione, atta ad assicurarsi la temporanea superiorità navale nel [[La Manica|Canale della Manica]], venne affidato al viceammiraglio de Villeneuve, suo vecchio amico.<ref name=D5p82-97/> Tale superiorità doveva permettere alla flottiglia da sbarco di attraversare indenne la Manica e sbarcare l'armata sulle coste inglesi.<ref name=D5p82-97/> L'invasione non ebbe mai luogo in quanto la squadra franco-spagnola di Villeneuve non riuscì nell'intento di assicurarsi il controllo del Canale, venendo poi bloccata da una squadra navale inglese a [[Cadice]].<ref name=D5p82-97/> L'ammiraglio Villeneuve, malgrado gli ordini contrari del Ministro della Marina,<ref group=N>Essi prevedevano che la squadra franco-spagnola prendesse il mare per trasferire alcune migliaia di soldati a Napoli.</ref> uscì da Cadice per impegnare combattimento con la squadra britannica comandata da Lord Nelson.<ref name=D5p82-97/> La [[battaglia di Trafalgar]] terminò con un disastro navale senza precedenti nella storia francese e spagnola, con pesanti perdite subite da entrambe le flotte.<ref group=N>La squadra spagnola era al comando dell'ammiraglio Federico Carlos de Gravina y Napoli.</ref> Rimasto profondamente colpito da questa catastrofe non riuscì nell'intento di far perdonare dall'[[Imperatore]] il suo vecchio amico de Villeneuve che si suicidò,<ref name=D2p251>{{Cita|Donolo 2012|p. 251}}.</ref> o fu ucciso, a [[Rennes]] nel 1805, dopo essere stato liberato sulla parola dagli inglesi.<ref name=D2p252>{{Cita|Donolo 2012|p. 252}}.</ref>
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