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Comunque, malgrado la incompatibile recepibilità (almeno completa e diretta) di strutture metricamente pluridimensionali da parte di quelle corporee a sole tre dimensioni, si stanno studiando soluzioni scientificamente attendibili per aggirare le restrizioni fisiche e sfruttare almeno un'ulteriore dimensionalità (nel tessuto spazio-temporale conosciuto) per aprire passaggi occasionali in grado di trasportare viaggiatori e/o oggetti (che nello spostamento però continuerebbero a rimanere e a sperimentare solo le proprie dimensioni originarie) tra punti anche reciprocamente remoti del cosmo, o per muoversi avanti e indietro nel [[cronotopo]]. L'uso di [[materia esotica]] con proprietà e effetti antigravitazionali, prodotta artificialmente o trovata in natura, è indispensabile a tal scopo. Ma su queste possibilità, che avvicinano la produzione fantascientifica alla scienza ortodossa, vi è marcata divisione nella comunità accademica; e sul tema si resta nell'ambito puramente teorico mancando, finora, solidi indizi osservativo-sperimentali relativi in scala macroscopica. Ma qualche spiraglio s'intravede nello studio al livello quantistico. Difatti il meccanismo (per ora avveniristico e ipotetico), per creare dei ''tunnel'' utili al suddetto obiettivo, sarebbe espandere ai limiti del macrocosmo quelle proprietà che diverse teorie (ma non tutte, non v'è unanimità di giudizio) calcolano esistenti ma confinate al massimo entro la misura del nucleo atomico<ref>Fra i vari testi e documenti sull'argomento si possono consultare: il saggio del premiato fisico [[Paul Davies]] ''Come costruire una macchina del tempo'' (A.Mondadori Editore, 2003); del ricercatore astrofisico [[Massimo Teodorani]] ''Teletrasporto'' (Macro Edizioni, 2007) cap.3 ("Il teletrasporto relativistico: un obiettivo ideale ma difficile"); per l'aspetto tecnico il rapporto pubblicato dal fisico Eric W.Davis nel 2004 ''Teleportation Physics Study. AFRL-PRED-TR-2003-0034, Air force laboratory, Air Force Materiel Command, Edwards AFB,CA'' (rinvenibile anche su Internet). Pure il romanzo di C.Sagan (qui presente nella lista ''Narrativa'') illustra una visione generale della questione accennata.
Inoltre per una panoramica discorsiva ma accuratamente epistematica e con impronta euristico-filosofica delle problematiche collegate ai vari tipi possibili di multiverso e di sue dimensioni alternative è utile il saggio pubblicato nel 2005 dall'astrofisico e matematico [[John D. Barrow|John Barrow]] : ''L'Infinito'' (Arnoldo Mondadori Editore, 2005), del quale fra gli altri vedi il cap.IX ("Mondi senza fine").</ref>.
 
In sintesi, per le prospettive prettamente empirico-scientifiche e pratiche, per realizzare la possibilità dei viaggi nel tempo e/o in altre dimensioni e universi (ad esempio attraversando un buco-nero) è anzitutto indispensabile fondere in unico teorema fisico matematicamente coerente la teoria quantomeccanica e quella relativistica che finora divergono, in specie per la differente considerazione delle proprietà del [[campo gravitazionale]]. In quanto tali spostamenti crono/dimensionali presuppongono la piena (e fin alle loro estreme conseguenze logiche) padronanza e applicazione tecnologica d'entrambe le discipline.<ref>Vedi op.cit. di P.Davies.</ref>
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Attorno all'ipotesi dell'esistenza delle dimensioni parallele sono state create numerose ambientazioni per libri, film, fumetti e serie televisive. Il comune denominatore delle vicende raccontate in prospettiva fantascientifica è la possibilità di viaggiare o di interagire con mondi esistenti nelle varie dimensioni ispirate all'idea fisica di [[multiverso]] sia nelle teorizzazioni cosmologiche che nell'[[interpretazione a molti mondi]] della meccanica quantistica. L'ampio intreccio d'accadimenti e storie di questo tema ha offerto fertile campo per le elaborazioni narrative improntate da scenari [[fantastico|fantastici]]; perciò il suo studio scientifico fu a volte anticipato dalla letteratura.
 
Ad esempio nell'opera cominciata nei primi [[anni 1950|anni cinquanta]] da [[Clive Staples Lewis]], il ciclo delle ''[[Cronache di Narnia]]'', e terminata di pubblicare poco prima della tesi proposta da Everett, l'autore (all'incirca nel [[1950]]) nel romanzo ''[[Il leone, la strega e l'armadio]]'' pone queste battute in bocca a due suoi protagonisti: ...chiese Peter «Ci sarebbero davvero altri mondi accanto al nostro?» «Niente di più probabile» rispose il Professore...e borbottando «Ma cosa diavolo insegnano, dico io, nelle scuole?».<ref>Estrapolazione riportata da [[John D.Barrow]] in op.cit., inizio cap. IX.</ref>
 
== Note ==
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* [[Ipotesi parafisica sugli UFO]]
* [[Mondo immaginario]]
* [[Ucronia]]
* [[Allobiologia]]
* [[Multiverso]]
* [[Piano astrale]]
Riga 85:
* [[Wormhole]]
* [[Quarta dimensione]]
 
== Altri progetti ==
 
{{generi fantascienza}}