Strage di Via Schievano: differenze tra le versioni

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L'attentato venne rivendicato dalle [[Brigate Rosse]] (Colonna [[Walter Alasia]]) che volevano a loro modo dare il "benvenuto" al generale [[Carlo Alberto Dalla Chiesa]], appena trasferito nel capoluogo meneghino al comando della Divisione Pastrengo<ref name="vittime">{{Cita web |url=http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/cestari.htm |titolo=Vittime del Terrorismo: Antonio Cestari |accesso=8 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170204220246/http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/cestari.htm |dataarchivio=4 febbraio 2017 |urlmorto=sì }}</ref>. Le vittime erano in servizio presso il commissariato di Porta Ticinese della Questura di Milano.
[[File:Rocco Santoro.jpg|miniatura|201x201px]]
Le BR, armate di mitra, a bordo di una [[Fiat 128]] bianca seguirono una [[Fiat Ritmo]] usata come auto civetta dalla [[Polizia]], impegnata in un giro di perlustrazione e approfittando del traffico mattutino aprirono il fuoco in pieno centro cittadino uccidendo il Vice Brigadiere Rocco Santoro (32), l'appuntato Antonio Cestari (50 anni) e l'agente [[Michele Tatulli]] (25)<ref>[http://books.google.it/books?id=H0imN_iwZvsC&pg=PA57&lpg=PA57&dq=Via+Schievano+1980&source=bl&ots=_3o1f9B8vX&sig=3YV-Dpo2B8G6d4u9JNpUdocSHas&hl=it&ei=S3-QTtXvDpL74QTDhOSbAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CFYQ6AEwCQ#v=onepage&q=Via%20Schievano%201980&f=false Claudio Bachis, "Vita da sbirro"]</ref> in via Schievano, non lontano dal sottopasso di viale Cassala.
 
Al processo secondo l'accusa alla guida dell'auto c'è [[Nicolò De Maria]] mentre [[Barbara Balzerani]], [[Mario Moretti]] e [[Nicola Gianicola]] sparano sulle forze dell'ordine<ref name=vittime/>, che colpite alle spalle periscono all'istante. Per ricordare le vittime, il comune di Milano ha posto nella via sopracitata una lapide in loro onore che però il 3 aprile [[2005]] è stata profanata da ignoti vandali<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/aprile/03/Uccisi_dalle_profanata_lapide_co_7_050403251.shtml Uccisi dalle Br, profanata la lapide], [[Corriere della Sera]], 3 aprile 2005</ref>.