Fyre Festival: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Premesse: Corretti errori di punteggiatura
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 18:
Il 12 dicembre 2016 alcune celebrità statunitensi iniziarono la campagna mediatica guidata dalla Fyre. Queste personalità postarono simultaneamente la stessa pubblicità su Instagram, che prometteva "due settimane di trasformazione, ai limiti dell'impossibile." Fu l'inizio della campagna promozionale del festival.<ref name=":1" />
 
La campagna di investimenti, però, iniziò a rivelare alcune falle nel progetto. Alcuni potenziali investitori interessati al festival si ritirarono, quando si resero conto che l'unica figura di rilievo tra i sostenitori dell'iniziativa era Ja Rule.<ref name=":1" /> I fondi ricevuti non furono spesi in maniera ottimale. Un investitore, ad esempio, la dirigente di moda Carola Jain, riferì di aver prestato alla Fyre 4 milioni di dollari. Il denaro fu prevalentemente usato per affittare uffici di lusso alla compagnia nel quartiere newyorkese di Tribeca. Senza alcuna esperienza nell'organizzazione di un evento di così grande portata, McFarland cominciò a contattare aziende, che avevano già gestito simili situazioni. Tuttavia l'imprenditore fu completamente preso alla sprovvista, quando gli fu riferito che l'evento sarebbe costato almeno 5 milioni di dollari, forse anche 12 milioni, per riuscire a organizzare il tutto nel breve tempo a disposizione e così come lui come aveva promesso; McFarland e i suoi soci alla Fyre credevano, che sarebbe costato molto meno e continuarono con i loro piani sotto questa ipotesi. L'idea, però, era così inconsistente che un dirigente della società commentò, che quello era "un completo distacco dalla realtà". I dipendenti della Fyre tentarono di organizzare il tutto da soli, senza molti risultati; addirittura si disse che McFarland aveva appreso come affittare un palco facendo ricerche su Google.<ref name=":1" />
 
Previsto per due settimane da aprile a maggio 2017, l'evento vendeva biglietti giornalieri per 1.500 dollari e "pacchetti VIP", che includevano biglietti aereo e lussuose sistemazioni in tenda per 12.000 dollari. Ai clienti erano state promesse sistemazioni in "[[Cupola geodetica|cupole geodetiche]] moderne ed ecocompatibili" e pasti preparati da chef stellati.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.npr.org/sections/thetwo-way/2017/04/28/526019457/paradise-lost-luxury-music-festival-turns-out-to-be-half-built-scene-of-chaos?t=1543591372731|titolo=Paradise Lost: Luxury Music Festival Turns Out To Be Half-Built Scene Of Chaos|pubblicazione=NPR.org|accesso=2018-11-30}}</ref> Veniva anche promesso di poter abitare in ville di lusso sistemate sulla costa.<ref name=":0" />
 
Nel materiale promozionale fu affermato, che "Fyre Cay" era un'isola remota appartenuta al signore della droga [[Pablo Escobar]]. In realtà i lavoratori delle [[Bahamas]] erano impegnati nel preparare Roker Point per il festival, spargendo sabbia sulle sue rocce e migliorando una strada per una spiaggia vicina, dove costruirono alcune cabine e installarono altalene. Nei soli Stati Uniti furono venduti cinquemila biglietti e fu noleggiato un servizio aereo per trasportare i partecipanti al festival da Miami. Furono assunte una compagnia di servizi medici e una di catering, anche se quest'ultima si ritirò qualche settimana prima del festival.
 
Nel marzo 2017 Fyre assunse un organizzatore di eventi veterano, Yaron Lavi. Lavi affermò, che era effettivamente possibile portare a termine l'impresa nei modi immaginati da McFarland e Atkins, ma per farlo avrebbe dovuto posticipare almeno sino a novembre. Quando gli fu detto che l'evento si sarebbe tenuto comunque in primavera, Lavi consigliò la Fyre di abbandonare l'idea delle ville e puntare su alcune tende, l'unica sistemazione che avrebbe potuto essere usata in tempi così brevi. Lavi consigliò anche di avvertire tutti coloro che avevano già comprato un biglietto di questo cambio di programma, per non danneggiare l'immagine dell'azienda; tuttavia Lavi affermò, che la compagnia lo rassicurò del fatto che stavano preparando un messaggio, ma non era sicuro che fu effettivamente inviato.