Je suis partout: differenze tra le versioni

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'''''Je suis partout''''' (''Io sono dappertutto'') è stato un periodico [[Francia|francese]] pubblicato da [[FayardLibrairie (editore)Arthème Fayard|Arthème Fayard]], il cui primo numero uscì il 29 novembre [[1930]]. [[Pierre Gaxotte]] ne fu direttore responsabile fino al [[1939]]. L'ultimo numero apparve nell'agosto del [[1944]]. Fino al [[1942]], la redazione si trovava in rue Marguerin, prima di trasferirsi in [[rue de Rivoli]].
 
== La fondazione ==
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''Je suis partout'' esprime ammirazione per [[Benito Mussolini|Mussolini]] fin dal 1932, tanto che nell'ottobre di quell'anno gli dedica un numero speciale. Sostiene numerosi movimenti della destra filofascista europea, come la [[Falange Española de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindicalista|Falange spagnola]], la [[Guardia di Ferro|Guardia di ferro]] rumena e il piccolo [[Unione Britannica dei Fascisti|movimento fascista inglese]] di [[Oswald Mosley]]. Il giornale mostra grande interesse per [[Léon Degrelle]] e il suo movimento clerico-fascista, il "[[Rexismo|Christus Rex]]". Il corrispondente dal [[Belgio]] del settimanale è infatti un deputato del movimento rexista al [[Parlamento Federale del Belgio|parlamento]]. A partire dal 1936-37 ''Je suis partout'' si avvicina progressivamente anche al [[nazismo]].
 
L'[[antisemitismo]] del periodico si scatena dopo i [[Terza Repubblica francese#Lo scandalo Stavisky e i fatti del 6 febbraio 1934|moti del febbraio 1934]] e ancor di più dopo l'elezione di [[Léon Blum]] alla testa del governo del [[Fronte Popolare (Francia)|Fronte Popolare]] nel 1936. A partire dal 1938 il settimanale segue le pubblicazioni naziste, in quanto a violenza [[razzismo|razzista]], con i due numeri speciali «Les Juifs» («Gli Ebrei» - 1938) e «Les Juifs et la France» («Gli Ebrei e la Francia» - 1939). In quest'ultimo numero [[Lucien Rebatet]] è l'autore di un lungo articolo sull''<nowiki/>'[[Affare Dreyfus|affaire Dreyfus]]'', nel quale lo scrittore dà per certa la colpevolezza del capitano [[Alfred Dreyfus|Dreyfus]] nella famosa vicenda, mentre già allora era stata stabilita con nettezza la sua innocenza. Questa radicalizzazione sconcerta la casa editrice [[FayardLibrairie (editore)Arthème Fayard|Fayard]] che nel 1936 vende la rivista a nuovi azionisti, tra cui il principale è il ricco possidente di origine [[argentina]] [[Charles Lesca]], che si definisce un «fascista autentico per quanto calmo».
 
Nel [[1940]], durante la [[Campagna di Francia|"''débâcle''" francese contro i tedeschi]], [[Alain Laubreaux]] e Charles Lesca sono arrestati per ordine di [[Georges Mandel]], nuovo [[Ministri dell'interno della Francia|Ministro dell'interno]] del governo presieduto da [[Paul Reynaud]], che fa arrestare i principali intellettuali di estrema destra favorevoli alla [[Germania nazista]].
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* [[Eugen Weber]], ''L'Action française'', Fayard, 1985, (sec. ed. Hachette, 1990)
* Alice Kaplan, ''The collaborator'', University of Chicago Press, 2000 (trad. franc. ''Intelligence avec l'ennemi. Le procès Brasillach'', Gallimard 2001)
* [[Moreno Marchi]], ''Con il sangue e con l'inchiostro'', Edizioni Settimo Sigillo 1993
 
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