Martin Bernal: differenze tra le versioni
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Nel '73, si trasferì negli Stati Uniti come ''fellow'' e ricercatore della [[Cornell University]], residente nell'esclusivo collegio universitario di Telluride House.<ref name="Interview-Bernal">{{Cita pubblicazione|cognome1=Cohen |nome1=Walter |cognome2=Bernal |nome2=Martin |titolo=An Interview with Martin Bernal |rivista=Social Text |data=1993 |volume=35 |numero=35 |pp=1–24 |doi=10.2307/466441 |jstor=466441 }}</ref> Nel 1988, divenne ordinario e insegnò in tale ateneo per tutta la sua carriera accademica fino al 2001, anno del suo pensionamento.<br />
Inizialmente tenne la docenza di Studi governativi, proseguendo le sue ricerche sulla storia cinese moderna. Durante la [[Guerra del Vietnam]] apprese la lingua, la storia e la cultura vietnamite. Intorno al 1975, si verificò un
{{citazione
|Le sporadiche componenti ebraiche sparse della mia ascendenza avrebbero creato incubi agli esaminatori che avessero tentato di applicare le [[leggi di Norimberga]], e, sebbene [fossi] lieto di avere queste frazioni, precedentemente non diedi molta importanza ad esse
Durante questo periodo, stavo iniziando a studiare l'ebraico e trovai ciò che ritenevo una serie di impressionanti
▲Durante questo periodo, stavo iniziando a studiare l'ebraico e trovai ciò che ritenevo una serie di impressionanti analogie somiglianze con il [[greco antico|greco]]..
|Martin Bernal, ''[[Atena nera|Black Athena]]'', vol. I, prefazione
|The scattered Jewish components of my ancestry would have given nightmares to assessors trying to apply the Nuremberg Laws, and although pleased to have these fractions, I had not previously given much thought to them or to Jewish culture. It was at this stage that I became intrigued—in a Romantic way—in this part of my 'roots'. I started looking into ancient Jewish history and— being on the periphery myself—into the relationship between the Israelites and the surrounding peoples, particularly the Canaanites and the Phoenicians. I had always known that the latter spoke Semitic languages, but it came as quite a shock to learn that Hebrew and Phoenician were mutually intelligible and that serious linguists treated both as a dialect of a single Canaanite language.<br />
During this time, I was beginning to study Hebrew and I found what seemed to me a number of striking similarities between it and Greek...
|lingua= en
}}
Bernal concluse che il nesso storico fra la civiltà egiziana e quella greca dovesse essere preso sul serio. Nipote dell'egittologo [[Alan Gardiner]], fin dall'adolescenza Bernal si interessò alle vicende dell'[[Antico Egitto]], ma la svolta nella sua attività di ricerca arrivò solamente con la lettura delle opere di [[Cyrus Gordon]] e [[Michael Astour]], che lo guidarono alla stesura del primo volume di ''[[Atena nera|Black Athena]]''.<ref name=BAIP>''Black Athena'', Vol I, Prefazione</ref>
Nel 1990 diede alle stampe ''Cadmean Letters: The Westward Diffusion of the Semitic Alphabet Before 1400 BC'', sull'origine dell'[[alfabeto greco]]. Le teorie del libro furono derivate dal più ampio studio delle relazioni fra Egitto, Oriente e la Grecia condotto per ''Black Athena''.<ref>{{cita news | url = https://www.independent.co.uk/news/obituaries/martin-bernal-historian-best-known-for-his-controversial-black-athena-books-8788503.html | titolo = Martin Bernal: Historian best known for his controversial 'Black Athena' books | autore = Martin Childs | rivista = [[The Independent]]}}</ref>
Nel '76, [[David Owen]] lo introdusse alla lettura di [[Joseph Naveh]]. Nell'aprile del '78, fu invitato a rispondere a una presentazione di L.H. Jeffrey
Una serie di discussioni tecniche con P. Kyle McCarter definirono i contorni del problema: l'analisi [[epigrafe|epigrafica]] di Naveh affermava che la trasmissione doveva essersi verificata non oltre l'XI secolo a.c., in aperto contrasto con tutti i dati storici. In un primo momento, aveva fatto proprio il punto di vista tradizionale secondo il quale la parte semitica del'alfabeto greco si fermasse alla [[Ypsilon|lettera ''Ypsilon'']] e che la [[Terminus post quem|data al più tardi]] della trasmissione alfabetica fosse collocabile fra il XIII e il XII secolo, al tempo della riduzione del'alfabeto cananita da 27/28 lettere a 22. Tale soluzione, era di nuovo insoddisfacente dal punto di vista storico. Nella primavera del 1980, intuì l'esistenza di un legame fra le "lettere [[Talmud|talmudiche]]" e le "nuove lettere" greche, avendo notato che negli idiomi parlate diffusi nella regione del [[Gurage]], a sud dell'Etiopia, erano sopravvissute varie consonanti labializzate che alla fine del secondo millennio a.C. probabilmente esistevano ancora nella lingua protosemitica parlata in Asia.
Sulla base di questa osservazione, ipotizzò che '''φ,''' [[phi (lettera)|phi]], derivasse dalla lettera etiopica e [[Lingua sudarabica|sabea]] corrispondente e che fosse stata importata dalle popolazioni dell'[[Egeo]] nella prima metà del secondo millennio a.C., prima della degradazioni delle [[Approssimante labiovelare sonora|labiovelari greche]] secondo la regola K<sup>w</sup> > ''[[Rho (lettera)|ρ]]''.<ref>"Speculations on the Disintegration of Afroasiatic", paper presentato all'ottava edizione del North American Conference on Afroasiatic Linguistics, San Francisco, aprile 1980, e ala prima edizione della Conferenza Internazionale di Studi Somali, [[Mogadiscio]], luglio 1980. Citato in:
▲Una serie di discussioni tecniche con P. Kyle McCarter definirono i contorni del problema: l'analisi [[epigrafe|epigrafica]] di Naveh affermava che la trasmissione doveva essersi verificata non oltre l'XI secolo a.c., in aperto contrasto con tutti i dati storici. In un primo momento, aveva fatto proprio il punto di vista tradizionale secondo il quale la parte semitica del'alfabeto greco si fermasse alla [[Ypsilon|lettera ''Ypsilon'']] e che la [[Terminus post quem|data al più tardi]] della trasmissione alfabetica fosse collocabile fra il XIII e il XII secolo, al tempo della riduzione del'alfabeto cananita da 27/28 lettere a 22. Tale soluzione, era di nuovo insoddisfacente dal punto di vista storico. Nella primavera del 1980, intuì l'esistenza di un legame fra le "lettere [[Talmud|talmudiche]]" e le "nuove lettere" greche, avendo notato che negli idiomi parlate diffusi nella regione del [[Gurage]], a sud dell'Etiopia, erano sopravvissute varie consonanti labializzate che alla fine del secondo millennio a.C. probabilmente esistevano ancora nella lingua protosemitica parlata in Asia.<br/>
▲Sulla base di questa osservazione, ipotizzò che '''φ,''' [[phi (lettera)|phi]], derivasse dalla lettera etiopica e [[Lingua sudarabica|sabea]] corrispondente e che fosse stata importata dalle popolazioni dell'[[Egeo]] nella prima metà del secondo millennio a.C., prima della degradazioni delle [[Approssimante labiovelare sonora|labiovelari greche]] secondo la regola K<sup>w</sup> > ''[[Rho (lettera)|ρ]]''.<ref>"Speculations on the Disintegration of Afroasiatic", paper presentato all'ottava edizione del North American Conference on Afroasiatic Linguistics, San Francisco, aprile 1980, e ala prima edizione della Conferenza Internazionale di Studi Somali, [[Mogadiscio]], luglio 1980. Citato in: * {{cita web | url = http://www.quest-journal.net/shikanda/topicalities/martin.htm | titolo = In memoriam Martin Gardiner Bernal (1937-2013) | lingua = en | autore = Wim van Binsbergen}}<br /> *{{cita libro | url = https://files.eric.ed.gov/fulltext/ED379944.pdf | formato = pdf | pagina = 55 | autore = Bomhard, Allan R| titolo = Indo-European and the Nostratic Hypothesis: History of Research, Current Trends, and Future Prospects. | data = marzo 1995 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150430162829/https://files.eric.ed.gov/fulltext/ED379944.pdf | dataarchivio = 30 aprile 2015 | urlmorto = no}}</ref><ref>Bernal, ''Cadmean Letters'', 1990, p. xii (prefazione).</ref>
Ampliò quindi il discorso all'ipotesi di una simmetria fra le lingue semitiche arcaiche non più pronunciate nella lingua dei Cananiti e le "nuove lettere" greche che includeva anche <kbd>χ,ψ,'''ω''' -</kbd> [[psi (lettera)|chi, psi]], [[omega (lettera)|omega]].<ref name ="185817023,Xii">{{cita libro | url = https://books.google.it/books?id=pj_4PYaizkkC&printsec=frontcover&dq=Cadmean+Letters%2Bbernal&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwiv0KGI0O_qAhUIDOwKHX05AmsQ6AEwAHoECAAQAg#v=onepage&q=Cadmean%20Letters%2Bbernal&f=false | titolo = Cadmean Letters: The Transmission of the Alphabet to the Aegean and Further West Before 1400 B.C. | pagine = Xi-xiii | lingua = en | autore = Martin Bernal | editore = Eisenbrauns | oclc = 185817023 | anno = 1990 | serie = Neuen Testament | numero = 49 | isbn = 978-0-931464-47-8 | urlarchivio = http://archive.is/wip/3h5eN | dataarchivio = 28 luglio 2020 | urlmorto = no}}</ref>
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