Felice Ippolito: differenze tra le versioni
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|immagine = Felice Ippolito.jpg
|didascalia = Felice Ippolito nel 1963
|carica = [[
|mandatoinizio = 1979
|mandatofine = 1989
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|professione = docente
}}
{{Bio
|Nome = Felice
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Nel [[1952]] era Segretario generale del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari, divenuto poi [[Comitato nazionale per l'energia nucleare]] (C.N.E.N.) nel [[1960]].
Il Comitato da lui amministrato non aveva personalità giuridica e non era per questo in grado di gestire risorse economiche. Nonostante questo Ippolito fu in grado di attuare diversi progetti di sviluppo del settore nucleare, tra cui le [[Centrale elettrica|centrali]] [[Centrale elettronucleare Latina|di Latina]], [[Centrale elettronucleare Garigliano|del Garigliano]] e di Trino Vercellese. L'[[Italia]] è in quel periodo il terzo paese al mondo per produzione di energia dal nucleare<ref>{{Cita web|url = https://www.corriere.it/scienze/08_maggio_22/nucleare_scheda_eb2f57bc-2801-11dd-b97e-00144f02aabc.shtml|titolo = La storia del nucleare in Italia|accesso
{{Treccani|felice-ippolito_(Dizionario-Biografico)}}</ref>
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L'Italia e il mondo politico erano divisi. I fatti contestati erano dubbi e di modesta entità, mentre la condanna fu pesantissima, e alcuni ritengono che la vicenda giudiziaria sia stata una cospirazione per togliere di mezzo Ippolito e stroncare la nascente industria nucleare italiana in favore della potente filiera [[petrolio|petrolifera]], oppure una ''rivalsa delle baronie elettriche che avevano subito la nazionalizzazione''<ref name="Trec">{{Treccani|felice-ippolito_(Dizionario-Biografico)}}</ref>
Inoltre i primi dubbi sollevati nell'agosto del 1963 dal ''leader'' socialdemocratico [[Giuseppe Saragat]] vennero rilanciati dalla stampa di destra legata a gruppi industriali - quali l'[[Edison]] - che avevano perso il [[monopolio]] della produzione di energia elettrica a seguito della nazionalizzazione e della creazione dell'[[Enel]], di cui Ippolito era stato un fervente promotore. Si parlò anche di un clima intimidatorio verso i testimoni della difesa.{{
=== Dopo la grazia ===
Dopo avere trascorso due anni di prigione, e quando ormai gli restavano pochi mesi da scontare<ref name="Trec" />, Ippolito ricevette la [[Grazia (diritto)|grazia]] dallo stesso Saragat, nel frattempo divenuto Presidente della Repubblica, mentre i programmi nucleari furono sensibilmente ridimensionati da ENEL, una volta terminata la nazionalizzazione elettrica nel [[1963]]. Dopo questa avventura egli si dedicò alla promozione della cultura scientifica e tecnologica. Nel [[1968]] fondò e diresse la rivista ''[[Le Scienze]]'', versione italiana di ''[[Scientific American]]''<ref>{{Cita web|url = http://www.scienzainrete.it/italia150/felice-ippolito|titolo = Felice Ippolito|accesso
Ippolito fu vicepresidente della Commissione Scientifica Nazionale per l'[[Antartide]] e a lui è dedicato il [[Museo nazionale dell'Antartide Felice Ippolito]] con sedi a [[Genova]], [[Siena]] e [[Trieste]].
Originale e creativa fu anche la sua esperienza di epistemologo e filosofo della scienza. Di ispirazione storicistica (ritenne la geologia una scienza eminentemente storicistica), fu fra i primi a confrontare il pensiero di [[Benedetto Croce]] con l'epistemologia moderna e le riflessioni di [[Werner Karl Heisenberg]].{{
A suo nome sono assegnati ogni anno due riconoscimenti:
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