Paolo Scheggi: differenze tra le versioni

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Lavora in qualità di “operatore plastico” per lo studio Nizzoli Associati {{#tag:ref|Lo studio Nizzoli associati nasce per volontà di alcuni storici collaboratori del designer Marcello Nizzoli che nel 1965 lascia l'attività; lo spirito e la visione lungimirante del loro maestro li porta a varcare i limiti tra le discipline, nella grafica, nel design, nell’ architettura <ref>{{cita web|url=https://www.csacparma.it/fondo-nizzoli-associati-1965-1991/|titolo= Fondo archivistico Nizzoli Associati (1965-1991)|=28 marzo 2021|}}</ref>, e ad avvalersi di Scheggi come operatore plastico partecipando alla creazione progettuale di "Unità di abitazione C.E.C.A." e l’"ampliamento urbanistico di [[Bratislava]]" che lo porterà alla concezione di un "Intercamera plastica" (1967), sviluppo naturale del contenitore spaziale rosso realizzato per la sartoria Marucelli nel 1964 <ref name="B">{{cita web|autore= Bruno Corà|url=https://cupdf.com/document/scheggi-paolo.html|titolo= Paolo Scheggi: lo spazio davanti al buio|pubblicazione=Catalogo della mostra Scheggi ferri - tele - carte |Firenze|data =2007/2008|}}</ref>.|group=N}} e con [[Germano Celant]], [[Alessandro Mendini]], Gian Mario Oliveri, Angelo Fronzoni e [[Giancarlo Sangregorio]] elabora e firma il manifesto ''Ipotesi di lavoro per la progettazione totale'', che delinea una visione dell’arte inserita in contesti sempre più ampi e che viene presentato al 'Collegio regionale lombardo degli Architetti' nel gennaio [[1965]]. <br />
L’adesione di Scheggi al movimento "Nove Tendencjie" assieme agli scambi e alle collaborazioni con altri gruppi internazionali – "Gruppo Zero" e "Gruppo Nul" – lo portano a partecipare nel 1965 alla mostra Nul = Zero, organizzata dalla 'Galerie Orez Den Haag' alla 'Galleria De Bezige Bij' di [[Amsterdam]], e all’esposizione Nova Tendencija 3, tenutasi alla [[Galleria d'arte moderna di Zagabria]], dove stringe importanti contatti con Ivan Picelj e con il mondo culturale [[jugoslavo]] <ref name="A" />. <br />
Sempre nel 1965 è ascritto da Dorfles tra gli esponenti della Pittura Oggetto {{#tag:ref|«La volumetria delle opere di Scheggi fa sua la pionieristica idea di ‘pittura-oggetto’, come teorizzato da Gillo Dorfles nel suo saggio "Pittura-Oggetto" a Milano» <ref name="G">{{cita news|autore=|url=https://artslife.com/2013/11/27/paolo-scheggi-in-mostra-a-londra-dopo-40-anni/|titolo=Paolo Scheggi in mostra a Londra dopo 40 anni|pubblicazione=Artslife|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref>.|group=N}} ed entra nella redazione della rivista [[Marcatré]] <ref>{{cita web|url=http://www.associazionepaoloscheggicapti.comit/biografiaindex.htmphp?ParamCatID=10&IDFascicolo=395&artgal=38&key=4210&lang=IT|titolo= BiografiaMarcatrè ufficialeContributi indi AssociazioneLara Vinca Masini, Getulio Alviani e Paolo Scheggi, 1965, Annata: III, n. 14-15|data=22 marzo 2021}}</ref>. <br />
[[File:Paolo scheggi, intercamera plastica, 1967 (2007), 02.jpg|thumb|Paolo Scheggi, ''Intercamera plastica'', 1966-1967-ricostruzione fedele all’orginale 2007, struttura portante di legno e fogli di legno dipinto di giallo curvati e fustellati, 540 x 435 x 320 cm, [[Museo Pecci| Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci]], [[Prato]]. Donazione di Franca e Cosima Scheggi]]
[[File:Paolo scheggi, intercamera plastica, 1967 (2007), 01.jpg|thumb|Paolo Scheggi, ''Intercamera plastica'', 1966-1967-[[Museo Pecci| Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci]], [[Prato]]. Donazione di Franca e Cosima Scheggi]]