Gervasio Bitossi: differenze tra le versioni
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Il 23 settembre 1912 si sposa a Livorno con Clementina Coronedi, con la quale avrà quattro figli.
Moblitato per la Prima Guerra Mondiale, il 22 luglio 1915 viene assegnato al 142
Aiutante maggiore nel Reggimento "Lancieri di Montebello" e comandante del 4
Svolge funzioni di S.M. presso vari comandi nei gradi di maggiore (1923) e di tenente colonnello (1926).
Nel 1928-29 è assegnato al Reggimento
Durante la [[guerra d'Etiopia]] (1935/1936), è al comando del 1º reggimento misto della Divisione motorizzata “Trento”, dislocato in Cirenaica e mai impiegato in Africa Orientale. Durante la permanenza in Libia, prosegue con fervore e passione la definizione dei criteri di impiego e addestrativi dei reparti carri dell’esercito italiano contribuendo moltissimo all'affermazione dell'adeguata mentalità carrista nei reparti carri dell'Esercito.
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Fu senz’altro uno dei massimi esperti italiani in fatto di carri armati e guerra motorizzata; fu autore di diversi articoli e studi sui mezzi corazzati e collaborò alla stesura delle prime normative dottrinali d'impiego delle unità carri armati.
Fu nel 1936/1937 comandante della Scuola Centrale Truppe Celeri (Roma), passando poi dal 9 settembre 1937 quale vice comandante della 2
Generale di brigata dal 31 luglio 1938, il 4 novembre parte per la Spagna ove il giorno seguente assume, in sostituzione del generale Bergonzoli, in seno al Corpo Truppe Volontarie, il comando della divisone d'assalto ''Littorio'', grande unità cui il suo nome sarà legato per molto tempo.
Il 10 marzo 1939 è promosso generale di divisione per meriti di guerra e rimane ferito una seconda volta il 30 maggio 1939. Rientra in Italia ed a Parma conserva il comando della Littorio che viene trasformata nella terza [[133ª Divisione corazzata "Littorio"|divisione corazzata dell'Esercito]] il 28 ottobre seguente (inquadrando il 33
Bitossi dall'11 aprile 1941, coadiuvato dal vice comandante della divisione Ruggero Cassata, conduce la ''Littorio'' nell'[[invasione della Jugoslavia]] occupando Karlovac, Sebenico, Knin, Mostar e Trebinjie. Per questi meriti verrà insignito, dal [[regime fascista]], della croce dell'O.M.I. nel luglio seguente.
Rientrato nella zona di Pordenone qui supervisiona la trasformazione e approntamento della Littorio in divisione corazzata interamente su carri medi (adatta all'impiego in Africa Settentrionale), sostituendo il 33
Nell'aprile seguente redasse "''Frammenti di una esperienza decennale di guerra motorizzata 1933-1943''", importante relazione indirizzata a [[Umberto II di Savoia]], i generali Ambrosio, Roatta, Sartoris, Cadorna e Sorice, per rendicontarli in merito alle reali condizioni in cui operò la sua grande unità nella campagna in Africa Settentrionale. Nel suo lungo scritto, Bitossi mette in evidenza con sincerità - pur senza lasciarsi andare a critiche - le scelte che sul campo vanificarono gli sforzi compiuti per l'approntamento e l'equipaggiamento della Littorio prima dell'invio della divisione in zona di guerra.
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