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La tossina botulinica è di natura [[proteina|proteica]], termolabile a 80° C e resistente ai succhi gastrici. Viene anche utilizzata a scopi medici per la preparazione del Botox, farmaco che crea una paralisi che riduce le rughe di espressione del volto, o in altre applicazioni come il trattamento del dolore facciale grave dovuto a [[nevralgia del trigemino]].
Cresce''Clostridium botulinum'' cresce in terreni comuni in condizioni di [[anaerobiosi]] e in [[agar]] sotto forma di colonie cotonose, evanescenti, indefinite. [[fermentazione|Fermenta]] il [[glucosio]] e il [[maltosio]], producendo [[solfuro di idrogeno|idrogeno solforato]] dal caratteristico odore di uova marce, inoltre è [[proteolisi|proteolitico]], ossia liquefa le gelatine producendo odore putrido, e in brodo comune determina un intorbidamento diffuso (la proteoliticità è la capacità di idrolizzare i substrati proteici quali la [[carne]], la [[caseina]], l'[[uovo]] coagulato, [[emosiero|siero]] coagulato ecc).
Il germe e le [[endospora|spore]] si trovano anche nel suolo e nei vegetali: l'uomo viene intossicato generalmente dalla tossina ingerendo alimenti conservati,contaminati e non ben cotti o conserve alimentari vegetaliin cui si è sviluppato il batterio. Utili spie di alimenti contaminati da botulino sono l'odore di putrido, di burro rancido, e la disgregazione dell'alimento con formazione di bolle gassose, anche se alcuni tipi di contaminazione possono non mostrare alcuna modifica organolettica degli alimenti. L'uso di [[nitrito (chimica)|nitrito]] quale [[conservante alimentare]] ha tra i suoi principali scopi quello di impedire il moltiplicarsi di Clostridium botulinum. Esistono anche altre forme di [[botulismo]]: il botulismo infantile è causato dall'ingestione delle spore che crescono nell'intestino e rilasciano la tossina, mentre una forma più rara si contrae per infezione delle ferite.
Esistono sette tipi di clostridio del botulino<ref>Wells CL, Wilkins TD, ''Botulism and Clostridium botulinum in: Baron's Medical Microbiology (Baron S et al, eds.)'', 4th ed., Univ. of Texas Medical Branch (1996)</ref>, distinti da sei tipi di esotossine:
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