Paolo Scheggi: differenze tra le versioni
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Nel [[1961]] alla 'Galleria della Vigna nuova' di Sergio Santi, la sua prima mostra personale: ''Itinerario plastico prestabilito. 18 monotipi dal bianco e dal nero'' <ref name="P" />. <br />
Con un gruppo di amici letterati fonda la rivista d’arte e letteratura ''Il malinteso. Periodico di discussione'', un foglio di cultura e critica artistico-letteraria che ospiterà anche una riflessione di [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] <ref>{{cita web|url=https://www.fristitutodarte.com/categoria-prodotto/artisti/scheggi-paolo/|titolo= Paolo Scheggi in FR Istituto d'Arte Contemporanea|=22 marzo 2021}}</ref>. <br />
Si trasferisce a [[Milano]], ospite della casa-sartoria di [[Germana Marucelli]], la 'sarta intellettuale' - donna colta e raffinata <ref name="F" >{{cita web|autore= Luca Scarlini|url=https://www.mariolucagiusti.it/rassegna_stampa/1166.pdf|titolo= Nei mondi di Scheggi, il fiorentino che rivoluzionò l'arte|pubblicazione=Ritratto d'autore||data =15 marzo 2018|}}</ref>, creatrice di moda di grande successo, sua conterranea e lontana parente {{#tag:ref|La nonna materna di Paolo Scheggi era cugina di primo grado di Germana Marucelli <ref>{{cita web|autore= Elisabetta Scheggi|url=https://cupdf.com/document/scheggi-paolo.html|titolo= Mio fratello|pubblicazione=Catalogo della mostra Scheggi ferri - tele - carte, pag. 27 |Firenze|data =2007/2008|}}</ref>.|group=N}}, con cui stringerà un solido e proficuo sodalizio <ref>{{cita news|autore= Irene Brin|url=|titolo= La Donna - Frutto|pubblicazione=Corriere d'Informazione |data=21 gennaio 1969}}</ref>. <br />
[[File:Germana Marucelli 1962.jpg|miniatura|left|Paolo Scheggi, Intersuperficie curva in dialogo con un Abito da mare, linea Camicioni, collezione primavera-estate [[1963]] di Germana Marucelli. I motivi a stampa verde e nero su disegno di Paolo Scheggi. Installazione al [[Museo Salvatore Ferragamo|Museo Ferragamo]], Firenze, 2017]]
Attratto da questo mondo, Scheggi dipinge tessuti per alcune collezioni {{#tag:ref|La linea 'Assiria', un completo ribaltamento nella concezione del vestire, viene presentata a [[Palazzo Pitti]] nel gennaio [[1962]], gli abiti sono dipinti a mano da Scheggi con colori insoliti e brevi pennellate: «I capi nascono neutri e solo una volta visto il modello in movimento sull’indossatrice è decretato il colore. A volte i motivi, brevi pennellate eseguite a mano da Paolo Scheggi su shantung di seta, ricoprono l’intero abito, altre volte, invece, sottolineano soltanto alcuni dettagli, quasi a voler schematizzare la figura. La direzione del segno costituisce la struttura dell’abito e il corpo, passato ora in second’ordine, svanisce per far emergere la vera essenza dell’essere umano: il movimento, in altri termini la vita.» <ref>{{cita news|autore= Silvia Casagrande|url= http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/germana-marucelli/|titolo= Germana Marucelli|pubblicazione=Enciclopedia delle donne|data =28 aprile 2021}}</ref> <ref
Milano è una città in gran fermento culturale con un sacco di mostre autogestite, espressione dei tanti 'gruppi' che andavano allora nascendo: sono attivi il 'Gruppo Zero' di [[Düsseldorf]] {{#tag:ref|Il 'Gruppo Zero' nasce nel [[1957]] su iniziativa del pittore Heinz Mack e dello scultore [[Otto Piene]], ai quali si affiancherà Günther Uecker <ref>{{cita web|url=http://www.artantide.com/news_Articolo?idArticolo=1351|titolo= Focus sul Gruppo Zero: Realismo+Astrattismo=Zero|=28 marzo 2021}}</ref>.| group=N}} (cui aderisce anche [[Piero Manzoni]] che, con [[Enrico Castellani]] e [[Agostino Bonalumi]], sarà fra i fondatori del 'Gruppo Azimuth'), il [[Gruppo N (artisti)|Gruppo N]] e il [[Gruppo T]]. Tutte esperienze vicine al mondo del design con cui condividono la visione dell’opera d’arte come momento e prodotto finale di un progetto che deve sempre tener in conto anche dell’interazione e della fruizione di chi a quell’opera e a quel progetto si accosta <ref>{{cita web|url=http://www.edueda.net/index.php?title=Gruppo_Zero|titolo= Gruppo Zero|=28 marzo 2021}}</ref>. <br />
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Di lui, nel [[1963]], si occupano [[Giulio Carlo Argan]] e, soprattutto, [[Lara Vinca Masini]] che lo presenterà alla collettiva 'Monocroma' indirizzandolo verso una pittura che gli si dimostrerà congeniale <ref name="A" />. Nello stesso anno, due sue opere sono accolte da [[Palma Bucarelli]] nella Collezione della [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria Nazionale d’Arte moderna]] di [[Roma]]. <br />
Nel [[1964]] partecipa alla mostra '44 protagonisti della visualità strutturata' organizzata da [[Carlo Belloli]] per la 'Galleria Lorenzelli' di Milano e stringe rapporti con [[Getulio Alviani]], [[Umbro Apollonio]], [[Germano Celant]] e [[Alessandro Mendini]] <ref name="V">{{cita web|url=https://www.guggenheim-venice.it/it/arte/artisti/paolo-scheggi/|titolo= Paolo Scheggi in Peggy Guggenheim Collection|=28 marzo 2021|}}</ref>. <br />
Sempre nel [[1964|'64]], alla 'Galleria del Deposito' di [[Genova]], viene allestita la sua terza personale: ''Sette Intersuperfici curve bianche + un Intersuperfice curva dal rosso + compositori spaziali'', con testo critico dello stesso Belloli <ref
<ref name= "P" />. <br />
Nello stesso anno conosce e sposa nel mese di ottobre, Franca Dall’Acqua ([[1941]] – [[2020]]) con la quale avrà l’unica figlia, Cosima, nata nel [[1970]], solo un anno prima della sua prematura scomparsa <ref name="R">{{cita news|autore=Matteo Galbiati|url=https://www.espoarte.net/arte/franca-scheggi-dallacqua-concretezza-di-un-sogno-esaudito/|titolo=Intervista a Ilaria Bignotti in Franca Scheggi Dall’Acqua, concretezza di un sogno esaudito|pubblicazione=Espoarte|data=24 marzo 2020|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref>. <br />
In questo periodo inizia anche la progettazione architettonica e ambientale della nuova sede della sartoria Marucelli, con la collaborazione di Getulio Alviani e di Carla Venosta, inaugurata nella primavera del [[1965]] con l’innovativa sfilata di abiti [[Optical art|optical]] di cui furono spettatori, fra gli altri, [[Lucio Fontana]] {{#tag:ref|«Scheggi viene spesso visto come un «successore di Fontana, laddove Fontana chiede all’osservatore di guardare al di là della tela, il lavoro di Scheggi, come stratificazione della tela, occupa lo spazio stesso dell’osservatore, spingendolo a guardare al suo interno» <ref name="G" />.|group=N}} e [[Gillo Dorfles]] e di cui Getulio Alviani fu l’operatore plastico {{#tag:ref|Scheggi, progetta il nuovo atelier della sartoria Marucelli, un ambiente innovativo considerato dalla critica d’arte Lara Vinca Masini: «uno dei suoi primi elementi vivibili di integrazione plastica all’architettura». Pareti bianche, e moquette grigia, mobili neri laccati e lampade in alluminio (di Alviani/Scheggi). A contrasto le opere di Scheggi: il ''Compositore spaziale'' rosso vermiglio collocato all'ingresso e l’''Intersuperficie curva'' blu cobalto incassata nella parete. Energia di colori e di luci generate da lampade poste a terra <ref>{{cita web|url=https://associazionegermanamarucelli.org/le-sfilate-in-atelier/|titolo= Inaugurazione del nuovo atelier Marucelli progettato da Scheggi nel 1965|=28 marzo 2021|}}</ref>.|group=N}}. <br />
Lavora in qualità di “operatore plastico” per lo studio Nizzoli Associati {{#tag:ref|Lo studio Nizzoli associati nasce per volontà di alcuni storici collaboratori del designer Marcello Nizzoli che nel 1965 lascia l'attività; lo spirito e la visione lungimirante del loro maestro li porta a varcare i limiti tra le discipline, nella grafica, nel design, nell’ architettura <ref>{{cita web|url=https://www.csacparma.it/fondo-nizzoli-associati-1965-1991/|titolo= Fondo archivistico Nizzoli Associati (1965-1991)|=28 marzo 2021|}}</ref>, e ad avvalersi di Scheggi come operatore plastico partecipando alla creazione progettuale di "Unità di abitazione C.E.C.A." e l’"ampliamento urbanistico di [[Bratislava]]" che lo porterà alla concezione di un "Intercamera plastica" (1967), sviluppo naturale del contenitore spaziale rosso realizzato per la sartoria Marucelli nel 1964 <ref name="B">{{cita web|autore= Bruno Corà|url=https://cupdf.com/document/scheggi-paolo.html|titolo= Paolo Scheggi: lo spazio davanti al buio|pubblicazione=Catalogo della mostra Scheggi ferri - tele - carte, pp. 11 - 18 |Firenze|data =2007/2008|}}</ref>.|group=N}} e con [[Germano Celant]], [[Alessandro Mendini]], Gian Mario Oliveri, Angelo Fronzoni e [[Giancarlo Sangregorio]] elabora e firma il manifesto ''Ipotesi di lavoro per la progettazione totale'', che delinea una visione dell’arte inserita in contesti sempre più ampi e che viene presentato al 'Collegio regionale lombardo degli Architetti' nel gennaio [[1965]]. <br />
L’adesione di Scheggi al movimento "Nove Tendencjie" assieme agli scambi e alle collaborazioni con altri gruppi internazionali – "Gruppo Zero" e "Gruppo Nul" – lo portano a partecipare nel 1965 alla mostra Nul = Zero, organizzata dalla 'Galerie Orez Den Haag' alla 'Galleria De Bezige Bij' di [[Amsterdam]], e all’esposizione Nova Tendencija 3, tenutasi alla [[Galleria d'arte moderna di Zagabria]], dove stringe importanti contatti con Ivan Picelj e con il mondo culturale [[jugoslavo]] <ref name="A" />. <br />
Sempre nel 1965 è ascritto da Dorfles tra gli esponenti della Pittura Oggetto {{#tag:ref|«La volumetria delle opere di Scheggi fa sua la pionieristica idea di ‘pittura-oggetto’, come teorizzato da Gillo Dorfles nel suo saggio "Pittura-Oggetto" a Milano» <ref name="G">{{cita news|autore=|url=https://artslife.com/2013/11/27/paolo-scheggi-in-mostra-a-londra-dopo-40-anni/|titolo=Paolo Scheggi in mostra a Londra dopo 40 anni|pubblicazione=Artslife|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref>.|group=N}} ed entra nella redazione della sezione di Disegno industriale della rivista [[Marcatré]] {{#tag:ref|Scheggi fa parte della redazione della sezione di Disegno industriale della rivista Marcatrè, diretta da Gillo Dorfles, assieme a [[Filiberto Menna]] e Germano Celant <ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Pagine di Design. "Gillo Dorfles e il Marcatrè"|autore = Eugenia Battisti|url=https://www.horti-hesperidum.com/hh/wp-content/uploads/2019/02/08.Battisti-HH-2018-2GilloDorfles.pdf|città = |anno = 2019|cid = capitolo=}}</ref>.|group=N}} <ref>{{cita web|url=http://www.capti.it/index.php?ParamCatID=10&IDFascicolo=395&artgal=38&key=4210&lang=IT|titolo= Marcatrè Contributi di Lara Vinca Masini, Getulio Alviani e Paolo Scheggi, 1965, Annata: III, n. 14-15|data=22 marzo 2021}}</ref>. <br />
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* XX Century Italian Art al [[Baltimore Museum of Art]];
* Nueva Tendencja Italiana, mostra organizzata da Umbro Apollonio al [[Museo d'Arte Moderna di Buenos Aires]], in [[Argentina]].
Nel '66 è nel comitato di redazione della rivista [[Nuova Corrente]] <ref>{{cita web|url=https://www.michelacattai.it/portfolio-item/paolo-scheggi/|titolo= Paolo Scheggi, Artist
Tra il 1966 e il [[1967]] la ricerca di Scheggi si afferma anche nei [[Scandinavia|Paesi scandinavi]] con la partecipazione alla First Scandinavian Biennale, tenutasi al [[Palazzo di Charlottenborg]], [[Copenaghen]] con la presentazione di ''Trends confronted – objectual figuration – visual art'' all’[[Istituti italiani di cultura all'estero|Istituto di Cultura]] a [[Stoccolma]] <ref
Intanto i 'gruppi' iniziano a sfaldarsi, lasciando spazio a un’arte sempre più individuale.
La sintesi ormai matura della ricerca di Scheggi si indirizza ora a irrompere nello spazio urbano, superando qualunque ostacolo oggettivo legato alla stessa opera o all’ambiente circostante <ref name="B" />. <br />
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A fine ’68, Scheggi incontra [[Giuliano Scabia]] al [[Piccolo Teatro (Milano)|Piccolo Teatro di Milano]] e per lui realizza gli ''Interventi plastico-visuali'' per l’opera teatrale 'Visita alla prova dell’Isola purpurea di [[Michail Afanas'evič Bulgakov|Bulgakov]]+Scabia'<ref name="P" /> <ref name="L">{{Cita|Lara Vinca Masini, Arte Contemporanea: La linea dell'unicità - La linea del Modello}}</ref>. <br />
Partecipa alla mostra 'Public Eye' di [[Amburgo]] e 'Prospect ’68' di [[Düsseldorf]] <ref name="V" />. <br />
Sempre nel ’68, nell’ambito delle sue ricerche performative, può essere ascritto anche ''Il Cannocchiale ottico percorribile'', opera mai realizzata, progettata per la [[XIV Triennale di Milano|XIV Triennale milanese]] <ref name= "CN">{{cita web|url=https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/1998/1/scheggi_cannocchiale%20ottico%20percorribile.pdf|titolo= Paolo Scheggi, Cannochiale ottico percorribile]|=28 marzo 2021|}}</ref>. <br />
Il dialogo costante con [[Achille Bonito Oliva]] sfocia nella mostra di inizio [[1969|’69]] alla 'Modern Art Agency' di [[Napoli]] dove Scheggi presenta, nella relativa pubblicazione, l’intero percorso delle sue opere: dalle prime ''Intersuperfici'' alle ''Strutture modulari''. <br />
Utilizza una parete di ''Intercamera'' per realizzare la scenoplastica bianca che serve da fondo per le proiezioni delle immagini e dei video nello spettacolo ''Materiale per sei personaggi'', con la regia di [[Roberto Lerici (editore)|Roberto Lerici]] al Teatro Durini di Milano (marzo del ’69) <ref name="F" />. <br />
Alla [[Galleria del Naviglio]] di Milano mette in scena la [[Performance art|performance]] ''Oplà-stick, passione secondo Paolo Scheggi'' {{#tag:ref|Performance che rievoca nel titolo l’opera ''Hoppla, wir leben!'' di [[Ernst Toller]] <ref> {{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/ernst-toller/|titolo= Toller, Ernst - Treccani]|=28 marzo 2021|}}</ref>, amara riflessione sull’utopia politica e sul dramma dell’uomo, omaggio a [[Erwin Piscator]] e al teatro politico dell’avanguardia storica.|group=N}}, un’azione teatrale da lui scritta, diretta e costruita scenograficamente in cui quattro attori, ispirati da una voce fuori campo, compiono movimenti spostando lettere bianche su un cartellone nero che fa da sfondo: una riflessione sul linguaggio politico della rivoluzione, una rilettura del teatro delle avanguardie teatrali del [[Novecento]]. La performance sarà presente il 6 maggio alla 'tendencije 4' di [[Zagabria]] <ref>{{cita web|url=https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/2381/4/6_bignotti-1.pdf|titolo= Typoezija-Typoetry. Dalla pagina poetica allo spazio performativo, tra Italia e Croazia|autore=Ilaria Bignotti| data=28 marzo 2021|}}</ref>. <br />
Ormai l’arte di Scheggi si muove in un ambito teatrale e performativo, dove il superamento dello spazio tradizionale della scena e della galleria lo porta a occupare altre dimensioni ed estendersi nelle città. Ne sono esempio il progetto 'Marcia Funebre' o 'Geometria per Campo Urbano' a [[Como]]
<ref name="C" /> e l’azione dal titolo 'OPLÀ', dove 4 grandi lettere bianche sono portate fuori dallo spazio della galleria alle strade e piazze urbane, a Milano (primavera 1969) e poi a Firenze (novembre 1969) partendo da una sua mostra personale alla 'Galleria Flori' <ref name="L" />. <br />
Mettendo in scena l’''Autospettacolo. Atto unico del Tempo'' a [[Caorle]] (Venezia), Scheggi utilizza microfoni e registratori applicati direttamente sui corpi di amici artisti e critici, oltre che dei cittadini che si prestano a questa operazione, e ne ritrasmette voci e rumori nel Teatro Comunale, con intento "vagamente spionistico" e quindi dissacrante nei confronti del controllo del sistema, in piena linea con le polemiche e le [[Sessantotto|contestazioni del Sessantotto]] {{#tag:ref|Per la performance Autospettacolo, Scheggi si avvale di [[Raffaele Maiello (regista)|Raffaele Maiello]] per la regia, [[Franco Quadri]] per la critica teatrale, Tommaso Trini per la critica artistica e Franca Sacchi per le musiche <ref>{{Cita pubblicazione|url=https://cupdf.com/document/scheggi-paolo.html|titolo=Catalogo della mostra Scheggi ferri - tele - carte|data= 2007 - 2008}}</ref>.|group=N}}.<br />
Nel 1969 gli viene assegnata la cattedra di [[Psicologia della Gestalt|Psicologia della forma]] all’[[Accademia di belle arti dell'Aquila]]. <br />
Nel 1970 partecipa alla collettiva 'Amore mio', organizzata da Achille Bonito Oliva al [[Montepulciano|Palazzo Ricci a Montepulciano]] e volta a documentare proposizioni di tipo installativo e ambientale <ref>{{cita web|url=http://www.fondazionemenna.it/menna-digit/una-originale-mostra-darte-a-montepulciano-6-8-1970|titolo= Una originale mostra d’arte a Montepulciano 6/8/1970|=28 marzo 2021 in Fondazione Filiberto e Bianca Menna}} </ref>. <br />
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«''L’arte smette di essere la zona dove si tesaurizzano le forme e l’esemplarità dell’esperienza artistica, per diventare invece una zona oscura senza alcuna certezza''» (Achille Bonito Oliva) <ref>{{cita web|url=http://www.memofonte.it/home/files/pdf/IX_2012_BELLONI.pdf|titolo= Studi di Memofonte 9/2012|p. 130=28 marzo 2021}}</ref>.<br />
Vengono esposte opere di: [[Vincenzo Agnetti]] - [[Carlo Alfano]] - Getulio Alviani - [[Franco Angeli (pittore)|Franco Angeli]] - Giovanni Anselmo - [[Alberto Biasi]] - Alighiero Boetti - [[Agostino Bonalumi]] - [[Davide Boriani]] - [[Enrico Castellani]] - [[Mario Ceroli]] - [[Gianni Colombo (artista)|Gianni Colombo]] - [[Gabriele Devecchi]] - Luciano Fabro - [[Tano Festa]] - [[Giosetta Fioroni]] - [[Jannis Kounellis]] - [[Francesco Lo Savio]] - [[Renato Mambor]] - [[Piero Manzoni]] - [[Gino Marotta]] - [[Manfredo Massironi]] - [[Eliseo Mattiacci]] - [[Fabio Mauri]] - [[Mario Merz]] - Maurizio Mochetti - [[Giulio Paolini]] - [[Pino Pascali]] - [[Vettor Pisani (artista)|Vettor Pisani]] - [[Michelangelo Pistoletto]] - [[Mimmo Rotella]] - Paolo Scheggi - [[Mario Schifano]] - Cesare Tacchi - [[Giuseppe Uncini]] - [[Gilberto Zorio]]. I testi sono di Achille Bonito Oliva, [[Giulio Carlo Argan]], [[Alberto Boatto]], [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]], [[Gillo Dorfles]], [[Filiberto Menna]], [[Cesare Vivaldi]] <ref name="M" />.|group=N}}.<br />
Muore a Roma il 26 giugno del 1971 {{#tag:ref|«Poco dopo l’arrivo a Milano un grande cardiologo gli disse che, con un operazione, rischiosa però, avrebbe potuto superare il male che altrimenti lo avrebbe condannato inesorabilmente dopo i trent’anni; rispose di no, che anche una minima percentuale di rischio era troppa.» Giancarlo Calza <ref>{{cita web|autore= Lara Vinca Masini|url=https://cupdf.com/document/scheggi-paolo.html|titolo= Paolo Scheggi|pubblicazione=Catalogo della mostra Scheggi ferri - tele - carte, pp. 19 -22 |Firenze|data =2007/2008|}}</ref>.|group=N}}. <br />
È sepolto nel [[Cimitero di Settignano|cimitero di Settignano]].
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Nel [[1976]] gli viene dedicata la prima mostra antologica retrospettiva a [[Bologna]] <ref>{{cita news|autore=Tommaso Trini|url=http://www.capti.it/index.php?ParamCatID=10&IDFascicolo=838&artgal=43&lang=IT&q=838&p=2|titolo=Scheggi e altri profeti|pubblicazione=Data, p. 31|data=24 marzo 2020|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref> <ref>{{cita web|url=http://www.mambo-bologna.org/identitaestoria/storiadelmuseo/mostre/|titolo=Mostre dal 1975 al 1988 - Mambo Musei di Bologna|data=24 marzo 2020|accesso=28 aprile 2021|lingua=it}}</ref> <ref name="P" />.<br />
Sempre nel 1976 un nuovo omaggio gli viene tributato in 'Ambiente/Arte. Dal Futurismo alla Body Art', a cura di [[Germano Celant]]. <br />
Nel [[1983]] il [[Comune di Firenze]] gli dedica una mostra alla [[Palazzo Vecchio|Sala d’Arme di Palazzo Vecchio]] <ref>{{cita news|autore=|url=https://biblio.toscana.it/catalogo/record/lista/a_paolo_scheggi_paolo_scheggi_firenze_1983|titolo=Paolo Scheggi: Firenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio|pubblicazione=|data=1983|accesso=28 aprile 2021}}</ref>. <br />
Un ulteriore omaggio gli viene tributato anche alla [[XLII Esposizione internazionale d'arte|Biennale di Venezia nel 1986]], con la presenza di altre sue opere.
[[File:Paolo Scheggi e Franca Scheggi Dall'Acqua nel 1967.jpeg|thumb|upright=1.50|left|Paolo Scheggi e Franca Scheggi Dall'Acqua nel 1967]]
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Il ''Cannocchiale ottico percorribile'', opera mai realizzata, era stata progettata da Paolo Scheggi per la [[XIV Triennale di Milano|Triennale milanese del 1968]] (cui partecipa come operatore visuale anche alla mostra dedicata a [[Marcello Nizzoli|Nizzoli designer]] all’interno di 'Interventi nel paesaggio', mostra dedicata al tema del [[Mostra del grande numero|Grande Numero]] <ref>{{cita web|url=http://archivio.triennale.org/archivio-fotografico/esposizione/22066-14trn?filter_catphoto=22122&cat=22122&filter_type=image|titolo= 1968. XIV Triennale di Milano Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna [Il grande numero]|=28 marzo 2021|}}</ref>. <br />
L’intento della mostra, era proporre una visione artistica del mondo in scala con lʼambiente fisico circostante e testimonia l’interesse di Scheggi verso il problema espositivo e allestitivo allargando le sue ricerche verso la scenografia e la regia. Del progetto, di cui restano soltanto due fotografie (Archivio Scheggi), fu realizzato solo un modello in acciaio cromato <ref
Il progetto avrebbe dovuto essere realizzato in collaborazione con l’[[Italsider]] e collocato tra la [[Cattedrale di Santa Maria del Fiore]] e il [[Battistero di San Giovanni (Firenze)|Battistero]], in asse con [[Via dei Calzaiuoli|via de' Calzaiuoli]] e [[Via de' Martelli|via de' Martelli]], a Firenze <ref name="O">{{cita web|url=http://www.moremuseum.org/omeka/items/show/14|titolo= Cannocchiale ottico percorribile, in MoRE MoRE|=28 marzo 2021|}}</ref>. <br />
Una sorta di tunnel, di notevoli dimensioni, di forma irregolare e zigzagante, che il visitatore avrebbe dovuto percorrere in tutta la sua lunghezza, spaesato dal tortuoso percorso e da un’illuminazione interna alquanto drammatica. Progetto di tunnel riproposto in seguito nell’''Ondosa'', dedicato alla figlia Cosima Ondosa Serenissima, appena nata: proposto alla mostra 'Eurodomus' del [[1970]] a Milano, andrà distrutto <ref name="O" /> {{#tag:ref|'Ondosa' e 'Ondosa nera' sono due nomi che Scheggi dà allo stesso ambiente realmente creato a 'Eurodomus 3' <ref>{{cita web|url=https://hdl.handle.net/1889/1998|titolo=Cannochiale ottico percorribile in Università degli Studi di Parma|=28 marzo 2021|}}</ref>.|group=N}}.
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* {{cita libro| nome= | cognome=| capitolo=Scheggi Paolo | titolo=''La pittura in Italia. Il Novecento/2 1945-1990''| curatore=Carlo Pirovano | anno=1993 | editore=[[Electa]] | città=Milano | tomo=2 | pp=1.144 | ISBN=88-435-3982-5|cid=Carlo Pirovano, 1993}}
* {{Cita libro|titolo =Scheggi. La breve e intensa stagione di Paolo Scheggi : 23 novembre 2002 - 22 febbraio 2003 / testi di Luca Massimo Barbero e Gillo Dorfles|editore =Galleria d'arte Niccoli|città =Parma |anno = 2002-2003}}
* {{Cita libro|curatore =[[Bruno Corà]]| titolo =Paolo Scheggi
* {{Cita libro|curatore =Giuseppe Niccoli
* {{Cita libro|curatore = Flaminio Gualdoni| titolo =Agostino Bonalumi, Paolo Scheggi. Una mostra : 15 marzo - 12 maggio 2011|editore =Galleria Vinciana|città =Milano |anno =2011 }}
*{{Cita libro|curatore = Elena Forin | titolo =Elementi spaziali: Bonalumi, Castellani, [[Dadamaino]], Scheggi : 16 maggio - 23 luglio 2011|editore =[[Silvana Editoriale]]|città=Galleria Tega, Milano|anno =2011||ISBN =978-88-366-2070-8}}
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