Contaminatio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m sceneggiatori/autori
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 12:
 
==In cosa consisteva la ''contaminatio''==
Molti critici, quali Gianmarco Contini e Cesare Segre, affermano che, osservando approfonditamente il prologo dell'[[andriaAndria (Terenzio)|Andria]] di [[Terenzio]], si nota che egli scrive che [[Nevio]] fu il primo sceneggiatore latino a utilizzare la tecnica della ''contaminatio''.
Prima di Nevio, Livio Andronico cercò di realizzare un'opera di traduzione degli originali greci.
Possiamo dire che quindi Nevio in un certo senso "contaminava" i propri testi e in un certo senso "firmava e realizzava" una propria sceneggiatura, prendendo come modello un'opera greca; ma Nevio non cercava solo di migliorare la sua sceneggiatura e presentazione, come Andronico, ma la arricchiva di scene originali e nuove tratte, anche loro, da opere drammatiche greche. Lo scrittore che dunque usava la ''contaminatio'' non realizzava un'opera "originale" nel senso che noi al giorno d'oggi intendiamo: originalità. La tecnica della ''contaminatio'' diede una vera e propria spinta e rappresentò un vero e proprio passo in avanti rispetto alle semplici traduzioni di Livio Andronico. Questa tecnica non deve essere intesa come una semplice opera di collage di opere greche antecedenti, ma come la creazione di un'opera nuova tenendo conto, e liberamente ispirandosi, delle opere della Commedia Nuova greca. La ''contaminatio'' risulta essere così una tecnica efficace se usata con altrettanta abilità dal poeta stesso. Egli è così in grado di creare un nuovo capolavoro prendendo spunto da quel serbatoio della commedia ellenica, ritenuto inesauribile, dando nuovi apporti personali al tutto.
Riga 19:
 
Per spiegare ciò si è fatto largo ricorso, in modo particolare da Leo e dai suoi allievi Jachmann e Fraenkel, all’ipotesi della contaminatio: molte commedie di Plauto e Terenzio sarebbero state composte assemblando più originali greci. Il termine contaminatio si riferisce infatti al metodo di composizione impiegato da Terenzio per le sue commedie e attribuito da Terenzio stesso a Plauto in And. 13-16.<br />Tuttavia, prima di entrare nel merito della discussione e cercare di stabilire se Plauto sia realmente ricorso alla contaminatio per la composizione delle sue commedie, bisogna prendere in considerazione la questione sorta sull’esegesi del termine contaminare di cui sono attestati tre significati: “rovinare, deturpare”, “mescolare, combinare” e “rovinare mescolando”.
 
==Autori che utilizzarono la ''contaminatio'' e suo esaurimento==
Dopo il primo utilizzo di Nevio, tutti gli sceneggiatori latini conseguenti al suo periodo (270-201 a.C.) usarono la tecnica della contaminatio nelle proprie opere: stiamo parlando di [[Ennio]], [[Plauto]], [[Terenzio]]. Proprio quest'ultimo fu condannato per l'eccessivo uso di tale tecnica. Gli accusatori affermavano che questa applicazione smodata impediva di seguire fedelmente un preciso modello greco. In realtà, Terenzio riuscì sempre a preservare l'originalità delle sue opere rispetto ai modelli greci con cui si metteva in gara, rielaborandoli opportunamente.