Castello Visconteo (Lodi): differenze tra le versioni
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Il '''Castello Visconteo''' è stata una [[fortificazione]] difensiva della città di [[Lodi]]
== Storia ==
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Tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVIII secolo]] il castello subì adattamenti nei sistemi difensivi per rispondere adeguatamente agli attacchi con le nuove [[armi da fuoco]]. Le mura divennero più spesse e furono innalzati baluardi per tenere distanti le [[artiglieria|artiglierie]] nemiche.
Sotto la [[Storia di Lodi#Il periodo austriaco|dominazione austriaca]] di [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] inizia un vero e proprio lavoro di demolizione. In questo periodo furono riempiti i fossati, tolti i [[ponte levatoio|ponti levatoi]] e distrutto un intero lato del castello che venne trasformato in caserma. Sui tre lati rimasti furono costruiti dei porticati sovrastati da un doppio ordine di [[loggia|logge]], così come si vede
Già dai primi anni del [[XIX secolo]] il castello perse il suo vero aspetto e la sua funzione.
== I sotterranei ==
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Al di sotto del castello, ad una profondità di circa sei metri, sono stati scoperti alcuni cunicoli appartenenti probabilmente al [[rivellino]] esterno. Alcuni di questi sono alti fino a 2,70 [[metro|metri]], consentendo quindi il passaggio di un uomo a [[cavallo]], e in alcuni punti si sviluppano anche su due livelli comunicanti fra loro. L'esplorazione di questi ambienti è iniziata negli [[Anni 2000|anni duemila]] grazie all'iniziativa di un'associazione privata, tuttavia le indagini sono piuttosto difficoltose a causa del fatto che negli [[anni 1950|anni cinquanta]] essi furono in gran parte sotterrati e talvolta murati.
Esiste anche l'ipotesi che in passato Lodi fosse completamente attraversata da gallerie sotterranee che conducevano sia fuori le mura, attraverso il [[rivellino]] esterno, sia nel cuore della città, attraverso il rivellino interno, verso il [[sagrato]] di [[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]. L'utilità di questi passaggi era sia difensiva (costituivano infatti la principale via di fuga in caso di attacco), sia offensiva (consentivano infatti di sorprendere improvvisamente il nemico che occupava parti della città). La loro reale esistenza però non può essere provata a causa delle numerosissime modifiche subite da questi percorsi nel corso dei secoli;
Tuttavia esistono alcune testimonianze della loro esistenza: ad esempio il [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]] nel XVII libro [[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]] riporta un fatto avvenuto nel [[1526]]:
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