Paracadutismo: differenze tra le versioni

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La precisione in atterraggio è l'unica categoria in cui il paracadute è utilizzato come mezzo per raggiungere l'obbiettivo. In tutte le altre discipline infatti, il paracadute è solo un mezzo per rallentare la caduta libera dove avviene la pratica sportiva vera e propria. Tralasciando le varie specialità agonistiche, nella caduta libera il paracadutista si pone in posizione orizzontale con braccia e gambe leggermente divaricate ed il bacino proteso in basso in modo che il corpo assuma un profilo arcuato che consente di stabilizzare la caduta sia nel senso di seguire un asse verticale di discesa, sia nel senso di evitare rotazioni sull'asse di caduta stesso. In queste condizioni, la velocità limite equivale grossomodo a 180 Km/h e corrisponde alla velocità minima che può essere mantenuta in caduta libera e la più adatta quindi all'apertura del paracadute che rallenterà la discesa a velocità trascurabili, dell'ordine dei 3-5 metri al secondo per i paracadute a profilo alare e 7 metri al secondo circa per i paracadute militari a calotta sferica. La pratica di questo sport avviene necessariamente in luoghi attrezzati per il decollo e l'atterraggio del velivolo utilizzato per portare i paracadutisti in quota, luoghi dotati molto spesso di una scuola autorizzata per l'addestramento degli aspiranti skydiver.
 
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