Utente:Barjimoa/Sandbox: differenze tra le versioni

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Dopo lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] il 1 settembre 1939 con la [[Campagna di Polonia|spartizione della Polonia]] tra tedeschi e sovietici ([[Patto Molotov-Ribbentrop]]), Mussolini dichiarò la [[non belligeranza|non-belligeranza]] dell'Italia nel conflitto che si apriva tra l'alleanza [[Francia|franco]]- [[Inghilterra|inglese]] e il regime di [[Adolf Hitler]]. Si trattava di una neutralità relativa e temporanea, poiché l'[[Italia fascista]] e la [[Germania nazista]] formavano già da mesi un'alleanza offensiva ([[Patto d'Acciaio]]). Se l'Italia non intervenne subito nel conflitto fu perché Mussolini venne informato dai suoi consiglieri militari, colti di sorpresa dal [[Blitzkrieg]] condotto su [[Varsavia]] dai [[panzer]] della [[Wermacht]] e dai monoplani della [[Luftwaffe]], che le [[forze armate italiane]], attrezzate invece per una riedizione della "[[grande guerra]]", sarebbero state pronte al nuovo tipo di conflitto non prima del 1941.
 
Le ragioni dell'impreparazione militare italiana erano molteplici. Fin dall'ascesa al potere, Mussolini e i gerarchi avevano mitizzato ed esaltato la [[prima guerra mondiale]]: descrivevano il regime fascista come una "trincerocrazia" e si cullavano nel ricordo della [[4 novembre|"grande vittoria"]]. Per quasi vent'anni Mussolini aveva ingrandito le forze armate ma non le aveva ammodernate, concentrandosi invece sul temprare l'attitudine psico-fisica degli italiani alla durezza della guerra. Ciò era dovuto non solo a ragioni ideologiche, ma alla convinzione che un secondo conflitto globale si sarebbe manifestato ancora come la "nuova" [[guerra di logoramento]] e non come una "vecchia" [[guerra di movimento]]. Come nel caso dellala Francia, e al contrario della Germania, ile riarmodell'Inghilterra, italianol'Italia degli anni '30 non fusi quindiera riarmata seguendo il caratterizzatocriterio dadelle innovazioni tecnologiche. E così l'esercito aveva pochi [[carri armati]], l'arenoanutica era dotata principalmente di [[biplano|biplani]], e la marina non disponeva di [[portaerei]] data anche la convinzione di Mussolini che l'Italia stessa fosse una gigantesca piattaforma aereo-navale. I grandi successi riportati in Etiopia, Spagna, e Albania tra il 1936 il 1939 avevano avuto un duplice effetto: da un lato illusero l'Italia della bontà della politica militare fascista e ritardarono investimenti innovativi in campo bellico; e dall'altro produssero una perdita di risorse economiche e materiali a ridosso della [[seconda guerra mondiale]], allo scoppio della quale si materializzò la necessità di tattiche e tecnologie più avanzate di quelle padroneggiate degli italiani.
 
La non-belligeranza italiana si assomava alla cosiddetta [[strana guerra|guerra fittizia]]: mentre tedeschi e sovietici si spartivano il nord-est europeo ([[Paesi Baltici]] e alcuni territori della [[Finlandia]] annessi all'URSS; [[Danimarca]] e [[Norvegia]] occupate dalla Germania nazista a fronte di pochi aiuti inglesi) nulla accadde nel teatro occidentale fino al 10 maggio 1940. In quella data, con l'operazione ''[[Fall Gelb]]'', iniziò la travolgente invasione tedesca della Francia passando per l'occupazione a sopresa di [[Belgio]], [[Lussemburgo]], e [[Paesi Bassi]]. Il 5 giugno, con l'operazione ''[[Fall Rot]]'', la [[linea Maginot]] era aggirata e le truppe francesi vennero chiuse in una sacca, mentre ai nazisti si apriva la via di Parigi.