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La non-belligeranza italiana si perdurò durante la cosiddetta [[strana guerra|guerra fittizia]]: mentre tedeschi e sovietici si spartivano il nord-est europeo ([[Paesi Baltici]] e alcuni territori della [[Finlandia]] vennero annessi all'URSS; [[Danimarca]] e [[Norvegia]] furono occupate dalla Germania nazista a fronte di pochi aiuti britannici) nulla accadde nel teatro occidentale fino al 10 maggio 1940. In quella data, con l'operazione ''[[Fall Gelb]]'', iniziò la travolgente [[Campagna di Francia|invasione tedesca della Francia]] passando per l'occupazione a sopresa di [[Belgio]], [[Lussemburgo]], e [[Paesi Bassi]]. Il 5 giugno, con l'operazione ''[[Fall Rot]]'', la [[linea Maginot]] era aggirata e le truppe francesi vennero chiuse in una sacca, mentre i nazisti si aprivano la via per Parigi.
 
====GuerraLa "guerra parallela"====
Con la caduta della Francia imminente, il Regno Unito rimaneva l'unico vero avversario della Germania. Mussolini si affacciò dal balcone di [[Palazzo Venezia]] il 10 giugno 1940 e annunciò alla folla adorante l'ingresso in guerra dell'Italia. Si trattò di un [[gioco d'azzardo]] con alto rischio di perdere la scommessa, poiché, perdate ile sopracitatisopracitate motivi contingenticontingenze e per ragioni strutturali, l'Italia sarebbe stata pronta alla guerra mondiale non prima del 1941 ed era comunque l' ''ultima delle [[grandi potenze]]''. Ma Mussolini era convinto che il conflitto si fosse avviato ad una rapida conclusione in favore dei tedeschi
e degli italiani che, ora uniti nella contesa, avrebbero costituito launa nuova duplice intesa per dominare il mondo del dopo-guerra: alla resa dei francesi, ormai prossima, sarebbe seguita in pochi mesi, così ragionava il Duce, quella dei britannici rimasti isolati. A conferma di ciò, Mussolini avrebbe detto in privato: "''ho bisogno solo di qualche migliaio di morti per sedermi da vincitore al tavolo della pace''".
 
[[File:France map Lambert-93 with regions and departments-occupation-it.svg|thumb|La modesta avanzata italiana nella [[Battaglia delle Alpi]] portò all'occupazione di alcuni territori di montagna (giallo scuro) e di Mentone, una "pugnalata alle spalle" dei francesi mentre le forze tedesche erano a Parigi. Con gli armistizi di [[Armistizio di Compiègne|Compiègne]] (22 giugno) e [[Armistizio di Villa Incisa|Villa Incisa]] (24 giugno) la Francia si arrese rispettivamente alla Germania e all'Italia. Quest'ultima ottenne la conferma della zona di occupazione, l'accesso a [[Gibuti]] nell'ottica della [[Campagna dell'Africa Orientale Italiana|campagna in Africa orientale]], e la smilitarizzazione dei confini franco-italiani. Quest'ultima richiesta fu avanzata dai fascisti come base per una futura rivendicazione della Savoia, di Nizza, della Corsica, e della Tunisia, territori che vennero occupati nel 1942.]]