Jean Webster era attiva in politica e in questioni sociali, etematiche spesso incluse questi suoi interessi nei suoi libri.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Karen Keely|anno=2004|mese=settembre|titolo=Teaching Eugenics to Childre: Heredity and Reform in Jean Webster's ''Daddy-Long-Legs'' and ''Dear Enemy''|rivista=The Lion and the Unicorn|volume=28|numero=3|pp=363-389}}</ref>
=== Eugenetica ===
Il movimento eugenetico era un argomento scottante all'epoca in cui Jean Webster scriveva i suoi romanzi. In particolare, il libro del [[1877]] di [[Richard Louis Dugdale]] sulla [[famiglia Juke]], ma anche lo studio del [[1912]] di [[Henry Goddard]] sulla [[famiglia Kallikak]] erano molto letti all'epoca. In ''[[Caro nemico]]'' Jean menziona e riassume i due studi approvandoli sua certi livelli, anche se alla fine la protagonista, Sallie McBride, dichiara di credere che "non esista qualcosa come l'ereditarietà", posto che i bambini siano cresciuti in un ambiente sano. Tuttavia, l'idea di eugenetica come "verità scientifica", approvata dalla maggior parte degli intellettuali dell'epoca, non compare nel romanzo.
=== Riforme delle istituzioni ===
Sin dai suoi anni di università, Jean Webster venne coinvolta in movimenti di riforma, e fu membro dell'associazione "State Charities Aid", includendo visite ad orfanotrofi, raccolte fondi per bambini abbandonati e per favorire le adozioni. In ''[[Caro nemico]]'' Jean nomina come modello il "''[[Pleasantville Cottage School"]]'', un orfanotrofio composto da vari cottage che lei stessa aveva visitato.
=== Diritti femminili ===
Jean Webster supportava anche l'istruzione e il [[suffragio femminile]]. Partecipò a marce per il voto alle donne, e rimase attivamente coinvolta con il ''Vassar College'', grata per l'educazione ricevuta. I suoi romanzi inoltre promuovevano l'idea dell'istruzione femminile, e le sue protagoniste approvavano esplicitamente il suffragio femminile.<ref name=":2" />