Le ''Historiae animalium'' (1551-1558), un’opera enciclopedica di 4.500 pagine e contenente numerose illustrazioni, costituisce la più completa opera di zoologia del Rinascimento. Vi sono descritti più di mille animali (ma non mancano creature mitologiche come l’unicorno), compresi animali delle Indie Orientali e delle Americhe. L’opera, in quattro volumi, era il frutto di una sintesi di varie fonti: la Bibbia, Aristotele, Plinio, di comunicazioni che gli giungevano dai suoi numerosi corrispondenti e dell’osservazione diretta. Seguendo la classificazione di Aristotele, il primo volume trattava dei quadrupedi vivipari; il secondo volume dei quadrupedi ovipari; il terzo degli uccelli e il quarto degli animali acquatici. Un quinto volume sui serpenti fu pubblicato postumo nel 1587. In ciascun volume gli animali erano ordinati alfabeticamente.