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L'idea di persone artificiali risale almeno all'antica leggenda di [[Cadmo]], che seppellì dei denti di [[drago]] che si trasformarono in soldati; e al mito di [[Pigmalione]], la cui statua di [[Galatea (scultura)|Galatea]] prese vita. Nella mitologia classica, il deforme dio del metallo ([[Vulcano (divinità)|Vulcano]] o [[Hephaestus]]) creò dei servi meccanici, che andavano dalle intelligenti damigelle dorate a più utilitaristici tavoli a tre gambe che potevano spostarsi di loro volontà. La leggenda ebraica ci parla del [[Golem]], una statua di argilla, animata dalla magia [[Cabala ebraica|cabalistica]]. Nell'estremo Nord [[Canada|canadese]] e nella [[Groenlandia]] occidentale, le leggende [[Inuit]] raccontano di [[Tupilaq]] (o Tupilak), che può essere creato da uno stregone per dare la caccia e uccidere un nemico. Usare un Tupilaq per questo scopo può essere un'arma a doppio taglio, in quanto una vittima abbastanza ferrata in stregoneria può fermare un Tupilaq e ''riprogrammarlo'' per cercare e distruggere il suo creatore.
 
Il primo progetto documentato di un robot umanoide venne fatto da [[Leonardo da Vinci]] attorno al [[1495]]. Degli appunti di Da Vinci, riscoperti negli [[anni 1950|anni cinquanta]], contengono disegni dettagliati per un [[Automa cavaliere|cavaliere meccanico]], che era apparentemente in grado di alzarsi in piedi, agitare le braccia e muovere testa e mascella. Il progetto era probabilmente basato sulle sue ricerche anatomiche registrate nell{{'}}''[[Uomo vitruviano]]''. Non si sa se tentò o meno di costruire il robot (vedi: [[Automa cavaliere di Leonardo]]).
 
Il primo robot funzionante conosciuto venne creato nel [[1738]] da [[Jacques de Vaucanson]], che fabbricò un androide che suonava il [[flauto]], così come un'anatra meccanica che, secondo le testimonianze, mangiava e defecava. Nel racconto breve di [[E.T.A. Hoffmann]] ''L'uomo di sabbia'' ([[1817]]) compariva una donna meccanica a forma di bambola, nel racconto ''[[Storia filosofica dei secoli futuri]]'' ([[1860]]) [[Ippolito Nievo]] indicò l'invenzione dei robot (da lui chiamati 'omuncoli', 'uomini di seconda mano' o 'esseri ausiliari') come l'invenzione più notevole della storia dell'umanità, e in ''Steam Man of the Prairies'' ([[1865]]) Edward S. Ellis espresse l'affascinazione americana per l'industrializzazione. Giunse un'ondata di storie su automi umanoidi, che culminò nell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Uomo elettrico'' di [[Luis Senarens]], nel [[1885]].
 
Una volta che la tecnologia avanzò al punto che la gente intravedeva delle creature meccaniche come qualcosa più che dei giocattoli, la risposta letteraria al concetto di robot rifletté le paure che gli esseri umani avrebbero potuto essere rimpiazzati dalle loro stesse creazioni. ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo|Frankenstein]]'' ([[1818]]), che viene spesso definito il primo romanzo di fantascienza, è divenuto un sinonimo di questa tematica. Quando il dramma di Čapek, ''R.U.R.'', introdusse il concetto di una catena di montaggio operata da robot che costruivano altri robot, il tema prese delle sfumature politiche e filosofiche, ulteriormente disseminate da film classici come ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' ([[1927]]), il popolare ''[[Guerre stellari]]'' ([[1977]]), ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]) e ''[[Terminator (film)|Terminator]]'' ([[1984]]).