Classe Navigatori: differenze tra le versioni

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Nel periodo tra le due guerre i "Navigatori" svolsero numerose missioni di rappresentanza all'estero, la più nota delle quali fu la crociera atlantica in appoggio alla prima [[Regia Aeronautica#La .22crociera del decennale.22|trasvolata oceanica]] di [[Italo Balbo]]. Si svolse a cavallo tra gli ultimi mesi del [[1930]] e i primi mesi del [[1931]] e vi parteciparono le otto unità allora già in servizio: ''Da Recco'' (Comando Divisione), ''Da Noli'', ''Malocello'', ''Pancaldo'', ''Pessagno'', ''Tarigo'', ''Usodimare'' e ''Vivaldi'', organizzate in tre gruppi che vennero dislocati in posizioni strategiche nell'[[oceano Atlantico]]. La missione durò quasi quattro mesi e partecipò del successo della trasvolata, che ebbe termine a [[Rio de Janeiro]] dove atterrarono i 12 idrovolanti [[Savoia-Marchetti S.55|S.55]] ai quali i "Navigatori" dovevano dare appoggio. Dopo il rientro in Italia, in due distinte cerimonie a [[Venezia]] e a [[Genova]] verso la fine del [[1931]], le 12 unità ormai tutte in servizio, ricevettero le bandiere di combattimento. Dopo il necessario completamento dell'addestramento le varie unità furono utilizzate per missioni di rappresentanza o come stazionari nei porti dell'[[Mar Egeo|Egeo]] e tra il [[1936]] e il 1938 svolsero missioni di appoggio durante la [[guerra civile spagnola]]. Nel [[1938]], il Regio Decreto n. 1483 del 5 settembre riorganizzò la struttura della [[Regia Marina]] e i "Navigatori" furono declassati da esploratori a cacciatorpediniere.
 
Come già accennato, tra la fine del [[1938]] e la metà del [[1940]] dieci delle dodici unità furono sottoposte al secondo ciclo di grandi modifiche per il miglioramento delle qualità nautiche; solo il ''Da Recco'' e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Usodimare'' non riuscirono ad usufruire di questi miglioramenti a causa del conflitto già iniziato.
 
=== Seconda guerra mondiale ===
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Una sola unità, il ''Da Recco'', sopravvisse alla guerra e fu radiata nel [[1954]]. Le altre 11 navi subirono addirittura 12 affondamenti, poiché il ''Pancaldo'' venne affondato una prima volta in acque basse, recuperato, e affondato nuovamente qualche anno dopo. Quattro navi vennero perse in azione contro unità nemiche, una venne persa su mine, una affondò per bombardamento aereo, due vennero affondate dai [[Germania|tedeschi]], una (''Usodimare'') venne colpita per errore l'8 giugno [[1942]] dal [[sommergibile]] italiano ''[[Classe Serie 600 - Adua (sommergibile)|Alagi]]'' durante una missione di scorta a convoglio<ref>{{cita|Cocchia 1962}}.</ref><ref>AA.VV. ''Vita e morte del soldato italiano nella guerra senza fortuna'', Ginevra, Edizioni Ferni, 1974.</ref><ref>{{cita web |url=http://www.regiamarina.net/timeline/1942/1942_it.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=22 agosto 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080929224233/http://www.regiamarina.net/timeline/1942/1942_it.htm |dataarchivio=29 settembre 2008 }}</ref>,
avendo il sommergibile scambiato uno dei caccia della scorta per un'unità inglese<ref>Il cacciatorpediniere ''Premuda'', ex jugoslavo ''Dubrovnik'', venne catturato all'inizio delle ostilità con la Jugoslavia; rimesso in servizio dopo prolungati lavori, era di scorta allo stesso convoglio dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Usodimare''; avvistato dall<nowiki>{{'</nowiki>}}''Alagi'', venne attaccato, ma i siluri colpirono invece l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Usodimare'' che navigava nei pressi.</ref>, e le ultime due (''Pigafetta'' e ''Zeno'') vennero sabotate dall'equipaggio all'armistizio. Il ''Pigafetta'' venne recuperato dai tedeschi per essere poi affondato sotto bandiera tedesca nel [[1944]].
 
I "Navigatori" furono unità molto attive nel periodo bellico: in totale eseguirono 1.651 missioni per 571.306 [[Miglio nautico|nm]] percorse in 35.509 ore di moto, consumando 219.596 tonnellate di nafta<ref>Questi consumi erano decisamente elevati, specie se confrontati con quelli di unità più moderne come la [[Classe Soldati (cacciatorpediniere)|classe Soldati]] che, a parità di tipologie di missione svolte, avevano consumi medi inferiori di quasi il 15% pur tenendo velocità operative superiori dell'8% ({{cita|Maurizio Brescia|op. cit.}})</ref>. Esse furono anche tra le navi più multiruolo del conflitto: parteciparono attivamente alle attività di squadra (60 missioni pari al 3,6%), ma soprattutto svolsero numerosissime missioni di posa mine (150 missioni - 9,1%), trasporto truppe e materiali (87 missioni - 5,3%) e scorta ai convogli per l'Africa Settentrionale (ben 521 missioni - 31,6%). Occasionalmente vennero anche impiegate in 33 missioni di caccia antisommergibile e 13 missioni di bombardamento costiero. A testimonianza dell'intenso e rischioso impiego di queste unità stanno i 3.716 giorni passati in cantiere per manutenzione o riparazione.
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{{Classe Navigatori}}
{{Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale}}
 
 
{{Portale|guerra|marina}}