Angilberto II: differenze tra le versioni

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|Attività = arcivescovo
|Nazionalità = franco
|PostNazionalità = , a capo dell'[[arcidiocesi di Milano]] dal 27 o 28 giugno [[824]] alla sua morte. Successe ad [[Angilberto I di Milano|Angilberto I]]. L'appartenenza alla famiglia milanese dei ''[[Pusterla (famiglia)|da Pusterla]]'' è un dettaglio tradizionale posteriore
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==Biografia==
Angilberto era sicuramente [[Franchi|franco]], ma non si conosce la famiglia di origine. L'appartenenza alla famiglia milanese dei ''[[Pusterla (famiglia)|da Pusterla]]'' è un dettaglio tradizionale posteriore. Come il predecessore [[Sant'Anselmo I Biglia|Anselmo I]], che aveva consigliato a [[Bernardo d'Italia]] di ribellarsi nell'[[817]], Angilberto consigliò al Rere d'Italia, a quel tempo [[Lotario I]], di ribellarsi al governo imperiale nell'[[833]]. Nell'[[837]] fece da intermediario tra Lotario e [[Ludovico il Pio]].
 
Nell'[[842]] Angilberto aiutò [[Ramperto]], [[vescovo di Brescia]], nella fondazione del [[chiesa dei Santi Faustino e Giovita|monastero dei Santi Faustino e Giovita]] facendo venire dalla [[Francia]] ed inviandogli l'abate Leudgario e il monaco Ildemaro. Ne ratificò poi la fondazione in un sinodo provinciale.<ref>Giulini, ''Memorie'', vol. I, p. 182</ref>.
 
Nell'[[844]] e nuovamente nel maggio [[859]], dopo che Lotario aveva ottenuto il titolo di imperatore, Anselmo fu nominato ''[[missi dominici|missus dominicus]]'' per la sua [[provincia ecclesiastica]]. Chiamò a Milano degli ecclesiastici franchi impegnati nella riforma dei monasteri e nella promozione culturale.
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Donò alla [[basilica di Sant'Ambrogio]] l'[[Altare di Sant'Ambrogio|altare d'oro]] ad esaltazione della città di Milano (ma sottolineando anche, nell'[[iconografia]], lo stretto rapporto tra Milano e il Regno Franco: non manca, infatti, la raffigurazione dei funerali di [[san Martino di Tours]], patrono dei Franchi, ai quali [[sant'Ambrogio|Ambrogio]] avrebbe partecipato). Durante il suo episcopato incominciarono importanti donazioni da parte di grandi personaggi franchi o [[alemanni]], giunti in Italia settentrionale per tenere sotto controllo i [[Longobardi]] ormai sconfitti, al monastero di Sant'Ambrogio.
 
Morì il 13 dicembre [[859]] e fu sepolto nella [[Basilica di San Nazaro in Brolo]].<ref>Giulini, ''Memorie'', vol. I, p. 225</ref>.
 
== Note ==