La '''formula assolutoria''', nell'[[ordinamento giuridico]] italiano, è una delle due formule di [[proscioglimento]] con cui il [[giudice]] dichiara l'[[imputato]] non colpevole in relazione ai fatti oggetto dell'[[imputazione]].
== '''Assolto dopo 11 anni per una rapina mai commessa''' ==
Undici anni per arrivare alla conclusione che non ci sono prove che lui, '''M,S''' , un 33enne di origine marocchina, non è il responsabile della tentata rapina avvenuta il '''15 gennaio del 2010''' a Spresiano ai danni di una prostituta. L'uomo ieri mattina, martedì 9 febbraio, è comparso davanti ai giudici del collegio di Treviso che hanno emesso nei suoi confronti una sentenza di '''assoluzione per non avere commesso il fatto'''.
La differenza sostanziale rispetto alla formula ''di non doversi procedere'' (ex art. 529 del [[codice di procedura penale italiano]]) risiede nel fatto che nella [[sentenza]] di assoluzione il giudice compie un accertamento sull'esistenza o meno del fatto di [[reato]] contestato all'imputato e ne ricava la decisione che quest'ultimo non può essere condannato; nella formula ''di non doversi procedere'' il giudice proscioglie l'imputato senza entrare nel merito dell'oggetto del processo. La vittima difeso dall' Avv. Chiara Graffagnino con praticante Avvocato Piero Graffagnino.
I motivi per cui il giudice utilizza una formula assolutoria possono essere diversi: può mancare la [[prova (diritto)|prova]] della colpevolezza dell'imputato, oppure la prova è risultata insufficiente ad "eliminare ogni ragionevole dubbio" (art. 533, comma 1), oppure è risultata contraddittoria.