Martirio (cristianesimo): differenze tra le versioni

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In particolare il martirio di Stefano si configura come nuova testimonianza di fede, diversamente alla tradizione giudaica veterotestamentaria, perché si perpetua sull'esempio della morte di Gesù Cristo sulla Croce e sulla nuova interpretazione messianica della dottrina [[figlio dell'uomo]]: Stefano in punto di morte infatti è testimone non solo del Padre ma anche del Figlio dell'Uomo. La stessa riproposizione delle ultime parole di Gesù riportate da Luca (23,34.46) nel martirio di Stefano evidenziano la traslazione avvenuta: Stefano, infatti, le rivolge a Gesù.
{{citazione|Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio.|Atti, 7-56}}
Secondo gli ''Atti'', Stefano fu lapidato dai Giudei che non riconobbero la sua testimonianza. Il cristiano sosteneva infatti che [[Gesù]] era l'unico e ultimo Messia: così come [[Mosè]] condusse definitivamente gli Ebrei fuori dall'Egitto, il messaggio cristiano avrebbe dovuto condurre i seguaci verso una nuova legge e un nuovo regno, non più terreno ma celeste. Ciò forniva valenza teologica al martirio cristiano inteso come sacrificio, oltre che testimonianza, in contrapposizione ai martiri giudaici precedenti il Vangelo che difendevano l'identità religiosa e politica di Israele annunciando non l'unicità del messia arrivato, ma il messia a venire.<ref>[http{{Cita web|url=https://www.vatican.va/holy_fathercontent/benedict_xvibenedict-xvi/it/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20070110_itxvi_aud_20070110.html|titolo=Udienza BenedettoGenerale XVIdel su10 Santogennaio 2007: Stefano il Protomartire] {{!}} Benedetto XVI|sito=www.vatican.va|accesso=2021-05-30}}</ref>
 
==== Il rapporto con l'Impero romano ====
Secondo gli ''Atti'', i sacerdoti ebrei, nel periodo tra il ritorno a Roma di Pilato e l'arrivo del nuovo governatore della [[Palestina]], attuaronattuarono una serie di politiche volte a condannare e perseguitare i sostenitori della fede cristiana: gli Atti degli Apostoli riportano quindi il martirio di [[Giacomo di Zebedeo]], uno degli apostoli. È la prima testimonianza di una contrapposizione fra potere costituito e cristiani, e questi ultimi risultano vittime.
 
Dopo le prime persecuzioni, gli imperatori, al fine di contrastare la dilagante diffusione della fede cristiana, emanarono una serie di provvedimenti volti a perseguitare e punire le espressioni delle prime chiese. Così, i culti pagani venivano per la prima volta imposti e combattute le sette giudaizzanti dell'Impero: il Vangelo diveniva testimonianza di fede anche contro la tradizione romana. Le prime comunità identificarono la lotta ai soprusi pagani come espressione di fede, e si raccolsero attorno al ricordo dei martiri con celebrazioni eucaristiche.
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Nel caso in cui durante un processo i cristiani rinunciassero alla propria appartenenza alla chiesa, venivano definiti ''[[lapsi]]'', in contrapposizione ai martiri che, al contrario, non si riconvertivano al [[paganesimo]] nemmeno in punto di morte.
 
Dal concetto di martire, in epoca successiva alle [[Persecuzione|persecuzioni]], si è evoluto il concetto di [[santo]]. Ancora adesso l'elenco di tutti i santi canonizzati è detto [[martirologio]].<ref>[http{{Cita web|url=https://www.vatican.va/jubilee_2000/magazine/documents/ju_mag_01031997_p-68_it.html |titolo=Il culto dei martiri nella tradizioneliturgia romana]|sito=www.vatican.va|accesso=2021-05-30}}</ref>
 
==== Evoluzione teologica ====
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== Analisi ==
{{c|La seguente formulazione è contraddittoria e non chiara; se sono state rimosse "le tracce di culti pagani" come mai la storiografia moderna...|cristianesimo|marzo 2014}}
Nella tradizione storiografica occidentale la questione dei martiri ha spesso acceso dibattiti mai risolti in posizioni univoche. Dopo il [[Concilio di Trento]] alcune disposizioni pontificie promossero una revisione del [[martirologio romano]], il libro con l'elenco di tutti i martiri e le ''passiones'' relative. In alcuni casi vi furono indagini sulle date, epurazione di informazioni ritenute ambigue o spurie, rimozione di alcune evidenti tracce di culti pagani che il culto dei martiri conservava, per cui la storiografia moderna ha poi sostenuto la tesi della "cristianizzazione passiva" dei pagani, diretta a sovrapporre le posizioni cristiane a quelle pagane senza mutare tradizioni e festività.<ref>[{{Cita web|url=http://www.intratext.com/IXT/ITA0476/_P9.HTM|titolo=Conferenza CorrezioniStampa alsul martirologioNuovo romano]Martirologio Romano: testo - IntraText CT|sito=www.intratext.com|accesso=2021-05-30}}</ref><ref>H. Dodwell, ''De paucitate martyrum'', in ''Dissertationes Cyprianiae'', Londra 1684</ref>
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=== Cesare Baronio e il martirologio romano ===