Effetto Westermarck: differenze tra le versioni

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Alcuni sociologi e antropologi hanno criticato la validità della ricerca presentata a sostegno dell'effetto Westermarck e la tesi secondo cui serve come dimostrazione definitiva della veridicità della [[teoria della selezione naturale]] come spiegazione del comportamento umano. Ad esempio, uno studio del [[2009]] di Eran Shor e Dalit Simchai ha dimostrato che, sebbene la maggior parte dei giovani cresciuti strettamente insieme nei kibbutzim israeliani non si sposassero l'un con l'altra, gli stessi riferivano di essere sostanzialmente attratti dai coetanei con cui erano cresciuti. Gli autori concludono che il caso dei kibbutzim in realtà fornisce scarso supporto all'effetto Westermarck e che la vicinanza infantile non può di per sé produrre repulsione sessuale senza l'esistenza di pressioni e norme sociali.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Shor |nome=Eran |autore2=Simchai, Dalit |titolo=Incest Avoidance, the Incest Taboo, and Social Cohesion: Revisiting Westermarck and the Case of the Israeli Kibbutzim|rivista=American Journal of Sociology |anno=2009 |volume=114|numero=6|pp=1803–1842|doi=10.1086/597178|pmid=19852254 |url=https://semanticscholar.org/paper/425aeff62052d44369a0540e104a8f4b22544817 }}</ref>
 
Tuttavia, lo storico austriaco [[Walter Scheidel]] sostiene che le recenti ricerche hanno sollevato un certo sostegno all'ipotesi di Westermarck, sostenendo che gli studi dimostrano che il matrimonio tra cugini in [[Libano]] ha un tasso di successo inferiore se i cugini sono cresciuti come se fossero fratelli; che i matrimoni tra cugini di primo cuginoprimi in [[Pakistan]] hanno più successo qualora ci sia una sostanziale differenza di età tra i coniugi; nonché una ridotta attrazione coniugale tra i cugini che sono cresciuti dormendo nella stessa stanza in [[Marocco]]. Le prove indicano anche che i cugini separatisi per lunghi periodi di tempo durante l'infanzia avevano maggiori probabilità d'aver avuto rapporti sessuali tra loro.<ref>Walter Scheidel, "Evolutionary psychology and the historian", ''The American Historical Review'' 119, no. 5 (2014): 1563-1575.</ref>
 
Lo psicologo americano Jesse Bering cita numerosi studi che sembrano contraddire la tesi che vede l'effetto Westermarck come un processo di apprendimento innato; invece, potrebbe trattarsi di un fenomeno culturale. Le persone sembrano avere preferenze sessuali verso i volti che assomigliano ai loro genitori o ai loro. Se corretto, ciò suggerirebbe che la teoria freudiana del complesso di Edipo sia per molti versi corretta.<ref name=Bering2010>{{Cita news|cognome=Bering|nome=Jesse|titolo=Oedipus Complex 2.0: Like it or not, parents shape their children's sexual preferences|url=http://blogs.scientificamerican.com/bering-in-mind/2010/08/17/oedipus-complex-2-0-like-it-or-not-parents-shape-their-childrens-sexual-preferences/|accesso=18 settembre 2014|editore=Scientific American|data=17 agosto 2010}}</ref>