Linea di successione al trono d'Italia: differenze tra le versioni
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=== La successione secondo Vittorio Emanuele di Savoia ===
Vittorio Emanuele, pur nella sua interpretazione della validità delle regole dinastiche di Casa Savoia, aveva sempre riconosciuto la [[legge salica]] quale pilastro della successione, sancita dall'articolo 2 dello [[Statuto Albertino]].<ref name="autogenerato2" /> Di conseguenza, almeno fino a fine 2019, questo era l'ordine di successione secondo la tesi a lui favorevole:
* [[Vittorio Emanuele di Savoia (1937)|Vittorio Emanuele]], principe di Napoli, duca di Savoia e Capo della Casa.
# [[Emanuele Filiberto di Savoia (1972)]], principe di Piemonte e di Venezia.
# [[Amedeo di Savoia-Aosta (1943)]], quinto duca d'Aosta.
# [[Aimone di Savoia-Aosta (1967)]], duca delle Puglie.
# Umberto di Savoia-Aosta (2009), principe del sangue.<ref>{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20090617043014/http://savoia.blastness.com/documents/NOTAARALDAOST120309.pdf|titolo=Chiarificazioni sulla posizione dinastica del Duca d'Aosta e della sua discendenza|accesso=18 gennaio 2020}}</ref>
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== La tesi favorevole ad Aimone di Savoia-Aosta ==
[[File:AimoneSavoiaAosta20112020.jpg|thumb|Aimone di Savoia-Aosta.]]
Requisito fondamentale per la successione in Casa Savoia è quello relativo al regio assenso per i matrimoni: nel caso di mancato assenso a un matrimonio diseguale (un principe con una borghese, come nel caso di [[Vittorio Emanuele di Savoia (1937)|Vittorio Emanuele di Savoia]] e [[Marina Doria]]), il contraente perde immediatamente, cioè senza necessità di alcun provvedimento o di atto da parte del Capo della Casa, qualsiasi diritto dinastico
Vittorio Emanuele, essendosi sposato senza l'assenso di suo padre [[Umberto II di Savoia|Umberto II]], il quale era contrario al matrimonio al punto da comunicare agli italiani di non inviare auguri o regali agli sposi,<ref name=citazione/> avrebbe perciò infranto le leggi di successione della sua Casa e si sarebbe così portato automaticamente al di fuori dalla successione per sé stesso e per i suoi discendenti. Ripetutamente Vittorio Emanuele era stato avvisato dal padre della perdurante validità delle leggi di successione in Casa Savoia.<ref name=lettera1960/> In base a questo matrimonio non autorizzato, contrario alle leggi dinastiche, Amedeo di Savoia-Aosta giustifica la sua pretesa di Capo della Casa.
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