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L'inizio del XIX secolo portò a Partinico notevoli mutamenti soprattutto nel campo sociale, politico, economico.
 
Il [[15 agosto|15]] [[agosto]] [[1799]] Partinico ricevette la visita di Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] e della moglie Regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]] con il seguito reale. Le famiglie [[La Franca nobile famiglia di Partinico|La Franca]] e [[Cannizzo marchesi di Canicarao|Cannizzo]] si occuparono dell'accoglienza<ref>{{Cita libro|titolo=Società e storia di un territorio - Il partinicese. G. Casarrubea e G. Cipolla Vittorietti Editore Palermo 1982 Pag.98 e seguenti}}</ref>. Il Notaio Don [[Girolamo Cannizzo dei Marchesi di Canicarao]] dedicò dei [[sonetti]] e un [[ditirambo]] per l'onore e la gloria dei [[Ferdinando I delle Due Sicilie|sovrani]] e venne offerto al [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Re]] del vino della [[Contrada Suvararo]] di proprietà della Famiglia [[La Franca nobile famiglia di Partinico|La Franca]] (famoso per la cura che ne aveva il vinaiolo Gaetano Raccuglia)<ref>{{Cita libro|titolo=Villabianca cit. ff. 469 e seguenti}}</ref>. Un sontuoso banchetto, organizzato dalla [[marchesa donna Margherita Cannizzo La Franca]], venne offerto ai sovrani ed al corteo reale. Il lungo elenco di pietanze offerto ai sovrani, scritto di pugno dalla marchesa, è ancora oggi custodito da un suo discendente diretto l'Avv. [[Rosolino Gagliardo-La Franca]]. Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando]] rimase piacevolmente sorpreso dall'accoglienza del popolo partinicese, della qualità dei vini e dei prodotti locali e volle immediatamente acquistare, per 4.700 onze, pari a 2.000 scudi,<ref>{{Cita libro|titolo=Villabianca f.263 e seguenti}}</ref> una casena di Franesco Paolo del Castillo, marchese della Gran Montagna, che fece trasformare in azienda agricola.<ref>{{Cita libro|titolo=Società e storia di un territorio - Il parttinicese G. Casarrubea e G. Cipolla Vittorietti Editore Palermo 1982 Pag.98 e seguenti}}</ref>
 
La permanenza saltuaria del re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando]] frutterà infatti l'autonomia locale e il titolo di "[[città]]", la costruzione della cantina e casina reale, e l'abolizione degli ultimi abusi feudali. Nella seduta del Consiglio Civico riunito nella [[chiesa di San Leonardo (Partinico)|chiesa di San Leonardo]] il 10 dicembre 1779, su proposta del marchese della Gran Montagna e dell'avvocato Gaetano Bonura, fu votato all'unanimità un ordine del giorno che tendeva ad ottenere per Partinico il titolo di città e per il Comune la completa emancipazione da [[Palermo]], cui era soggetta sin dal 1616.