Bartolomeo Lagumina: differenze tra le versioni
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Nel [[1861]], a undici anni, rimasto orfano di padre in tenera età, e senza alcun sostegno dalla famiglia paterna d'origine, Bartolomeo venne mandato dalla madre nel [[Seminario di Palermo]], cosi come suo fratello [[Giuseppe La Gumina|Giuseppe]].
Grazie al contributo economico di un facoltoso cugino del padre, [[don Rosario La Gumina]], e di sua moglie [[donna Maria Teresa Palazzo]], rimasti particolarmente colpiti dalle loro attitudini allo studio, Bartolomeo e [[Giuseppe La Gumina|Giuseppe]] completarono gli studi in [[seminario]] e ricevettero privatamente delle lezioni dai più rinomati insegnanti dell'epoca, tra questi [[Gregorio Ugdulena]], [[Isidoro Carini]] e [[Salvatore Cusa]]. Entrambi i fratelli rimasero molto riconoscenti a questo ramo della famiglia con cui erano legati da un sincero e profondo affetto anche nei confronti del figlio di don Rosario, l'industriale [[Leoluca La Gumina (industriale)|Leoluca La Gumina]], e i figli di quest'ultimo, [[Rosario La Gumina (industriale)|Rosario]] e [[Andrea La Gumina (industriale)|Andrea]], i cui eredi conservano numerosi cimeli di Bartolomeo e [[Giuseppe Lagumina|Giuseppe]] ([[Collezione Gagliardo-La Gumina]]).
Bartolomeo e [[Giuseppe Lagumina|Giuseppe]] studiarono quindi fin da giovanissimi, oltre al [[lingua latina|latino]], al [[Lingua greca|greco]], al [[Tedesco austriaco|tedesco]], allo [[Lingua spagnola|spagnolo]] ed al [[Lingua francese|francese]] anche l'[[Lingua ebraica|ebraico,]] probabilmente perché interessati alle origini ebraiche della nonna paterna Maria Bologna, ed il [[Lingua sanscrita|sanscrito]].
[[File:Bartolomeo Lagumina Ritratto 1.jpg|miniatura|Bartolomeo Lagumina o La Gumina]]
[[File:Giuseppe Lagumina o La Gumina ritratto 1.jpg|miniatura|Giuseppe Lagumina o La Gumina]]
Presso il [[Seminario di Palermo]] [[Bartolomeo Lagumina|Bartolomeo]] studiò Sacra Scrittura ed [[Lingua ebraica|ebraico]] avendo come maestro il canonico [[Domenico Turano]], del quale sarà successore, sia come docente di ebraico e Bibbia nel Seminario, sia sulla cattedra di ebraico dell’[[Università degli Studi di Palermo|Università di Palermo]].
Bartolomeo in seguito studiò anche la [[lingua araba]], suscitando l'interesse dello [[storico]] e [[Senato del Regno (Italia)|senatore del Regno d'Italia]] [[Michele Amari]], e ne approfondì la conoscenza a [[Roma]], sotto la guida di [[Celestino Schiaparelli]] e [[Ignazio Guidi]].
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Autore di numerose pubblicazioni è ricordato soprattutto per il ''[[Codice diplomatico dei giudei di Sicilia]]'' (in ''Documenti per servire alla storia di Sicilia'', s. 1, VI, XII, XVII, Palermo 1884, 1890, 1895) al quale collaborò con il fratello [[Giuseppe La Gumina|Giuseppe]]. Si tratta di una raccolta di oltre mille documenti relativi alla storia delle comunità ebraiche di Sicilia, da [[Gregorio Magno]] fino all'espulsione degli ebrei nel [[1492]].
Si occupò con grande attività e perizia, specialmente per incitamento di [[Michele Amari]], degli avanzi arabi in Sicilia, pubblicando e illustrando iscrizioni e monete (per lo più nell'''Archivio storico siciliano''), un testo lessicografico arabo del quale l'unico codice si trova ad [[Agrigento]] (il ''Libro della Palma'' di Abū Ḥātim as-Sigistānī), la parte araba della "Cronaca siculo-saracena di Cambridge" (in ''Doc''. ''Soc''. ''sic''. ''di storia parria'', s. 4ª, II, 1890), redigendo il ''Catalogo dei codici orientali della Bibl''. ''Naz''. ''di Palermo'' (in ''Cat''. ''di cod''. ''or''. ''bibl''. ''it''., Firenze 1889). Studiò anche iscrizioni ebraiche e puniche diventando un punto di riferimento per numerosi archeologi. Collaborò con [[Joseph Isaac Spadafora Whitaker|Giuseppe Whitaker]], al quale era legato da profonda amicizia, alla catalogazione e decifrazione dei reperti punici rinvenuti sull'isola di [[Mozia]]. (Carteggio G. La Gumina/ G. Whitaker - [[Collezione Avv. Marco Gagliardo]] già [[Collezione Giovanna La Gumina Gagliardo]]).
Nel [[1890]] fu nominato [[canonico]] della [[Cattedrale di Palermo]] dal [[cardinale]] [[Michelangelo Celesia]].
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[[File:Lapide Commemorativa Bartolomeo Lagumina.jpg|miniatura|Lapide commemorativa per Bartolomeo La Gumina presso il seminario di Agrigento]]
[[File:Tomba di Bartolomeo Lagumina nella Cattedrale di Agrigento.jpg|miniatura|Tomba di Bartolomeo Lagumina nella Cattedrale di Agrigento]]
Morì ad [[Agrigento]] il 2 novembre [[1931]] pochi mesi dopo la morte del fratello [[Giuseppe Lagumina|Giuseppe]] al quale era profondamente legato. E' sepolto all'interno della [[cattedrale di San Gerlando]] di [[Agrigento]] alla destra della navata centrale.
Il [[Comune di Palermo]] ha intitolato ai due prelati la [[Via Fratelli Lagumina]] nel quartiere [[Palazzo Reale (quartiere)|Albergheria]].
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