Provisional Irish Republican Army: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fix minore
Correggo link
Riga 41:
La bomba esplose alle ore 02:54 di notte, e fece crollare una porzione dell'hotel di circa cinque piani. I pompieri intervenuti sostennero che molte vite erano state salvate perché l'edificio del Grand Hotel (di epoca vittoriana) era molto solido e dalle mura spesse. L'esplosione distrusse totalmente il bagno della suite di [[Margaret Thatcher]], ma lascio miracolosamente intatte la camera da letto ed il piccolo salottino. Subito dopo l'esplosione il Primo Ministro, assieme al marito e a una collaboratrice, furono trasferite per ragioni di sicurezza all'interno di una stazione di Polizia della città di Bringhton<ref>{{Cita libro|titolo=Kieran Hughes, Terror Attack Brighton - Blowing up the Iron Lady}}</ref>. Per volontà della Thatcher la mattina dopo, nonostante l'attentato, la convention si svolse regolarmente alle ore 09:30.
 
L'IRA la mattina seguente rivendicò la propria responsabilità nell'attentato mediante una telefonata alla sede nazionale dell'Agenzia di stampa [[Associated Press]], assicurando che avrebbe provato nuovamente ad uccidere il Primo Ministro<ref>{{Cita libro|titolo=Parry, Gareth; Pallister, David. Timer clue to Brighton bombing, The Guardian; 10 May 1986}}</ref>. L'uomo che telefonò aggiunse inoltre che: "''Si è voluto stanotte colpire l'intero gabinetto britannico ed i guerrafondai del Partito Tory. Il Primo Ministro Margaret Thatcher si renderà ora conto che non può invadere il nostro paese, uccidere la nostra gente e torturare gli irlandesi pensando di passarla liscia. Oggi siamo stati sfortunati, ma ricordate: a noi basta essere fortunati una volta sola, mentre a voi serve essere fortunati sempre''"<ref>{{Cita libro|titolo=Taylor, Peter (2001). Brits: The War Against the IRA. Bloomsbury Publishing. p. 265. ISBN 0-7475-5806-X.}}</ref>. [[File:ProvisionalIRAGalbally.jpg|thumb|left|Militanti della PIRA durante una rievocazione storica]]La capacità militare della PIRA aumentò notevolmente verso la fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] grazie al sostegno della [[Libia]] di [[Mu'ammarMuʿammar Gheddafi]] che, come risposta alla partecipazione britannica al [[Operazione El Dorado Canyon|bombardamento di Tripoli del 1986]], rinnovò i suoi contatti con la PIRA risalenti ai primi anni '70 e inviò in Irlanda almeno 4 [[nave|navi]] cariche di armamenti moderni (tra cui alcune tonnellate di esplosivo plastico [[Semtex]]). Per contro le forze di sicurezza britanniche, in particolare gli uomini dello [[Special Air Service]] (SAS), e i gruppi paramilitari protestanti avevano aumentato la pressione sulla PIRA che, dal [[1987]] al [[1992]], perse, per mano dell'esercito britannico, del SAS, dell'[[Ulster Freedom Fighters|UFF]] e dell'[[Ulster Volunteer Force|UVF]] o a causa di esplosioni premature, 52 dei suoi membri (27 nella sola contea di [[Tyrone]]).
 
La situazione era in una fase di stallo in cui era chiaro che né la PIRA né l'esercito britannico erano in grado di vincere militarmente. Cominciarono allora dei colloqui segreti tra la PIRA e il governo britannico, che si intensificarono dopo che tra il [[1992]] e il [[1993]] la PIRA fece esplodere due [[Bomba (ordigno)|bombe]] di elevata potenza nel centro di [[Londra]] causando danni per centinaia di milioni di [[Sterlina britannica|sterline]]. Il 31 agosto [[1994]] la PIRA annunciò la "completa cessazione delle operazioni militari" e, quando il 13 ottobre venne emulata dai paramilitari protestanti, la pace sembrò a portata di mano. Il 9 febbraio [[1996]] però la PIRA, insoddisfatta dei progressi del processo di pace, ruppe la tregua facendo esplodere una bomba a [[Canary Wharf]], nella zona dei [[London Docklands|Docks]] di [[Londra]] e il conflitto riprese, sebbene meno intenso.