Lex Varia: differenze tra le versioni

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==Contesto storico==
Nel 90 sono istituite, mediante un'apposita ''lex Varia'', tribunali speciali atti a giudicare i Romani che avessero sollecitato gli Italici alla rivolta. Gli anni tra il 91 e l'89 sono molto difficili per la Repubblica; la società romana è spaccata in due, tra sostenitori e oppositori della proposta di estensione della cittadinanza agli Italici. Di particolare rilievo in tal senso è la figura di [[Marco Livio Druso (tribuno)|Marco Livio Druso]], eletto tribuno della plebe nel 91 e fautore di un complesso programma riformistico, che comprendeva tra l'altro la concessione della cittadinanza agli Italici. Tale proposta non arrivò mai ad essere votata: il ceto senatorio, deciso a ostacolare con ogni mezzo l'attuazione di tale provvedimento, si opporrà. Druso verrà ritrovato morto pochi giorni dopo aver portato la sua proposta in Senato. Subito dopo, e per buona misura, ha luogo l'istituzione delle ''quaestiones''; la tensione sociale così accumulata non può che sfociare in rivolta, segnando l'atto d'inizio della [[Guerra sociale]], che si protrarrà nei due anni successivi, concludendosi solo con l'emanazione della ''lex Iulia'' (90) e della ''[[lex Plautia Papiria]]'' (89), le prime concessioni in materia di estensione della cittadinanza. La lex Iulia estendeva, infatti, tale privilegio agli Italici che non si fossero ribellati e ai Latini; la ''lex Plautia Papiria'', invece, a coloro che si fossero presentati dinanzi al censore entro sessanta giorni. Una conquista che le città italiche, costituitesi in una federazione per far fronte all'offensiva romana, ottennero a prezzo di sanguinose battaglie. L'introduzione della ''Lex Iulia'' segna, di fatto, la fine della Guerra sociale; da quel momento in poi, secondo Badian, non è più possibile servirsi della ''Lex Varia'' come strumento per eliminare personaggi scomodi dalla scena politica, condannando all'esilio chi si dichiarasse favorevole all'estensione della cittadinanza – e dei benefici ad essa connessi – ai popoli italici.
Un nota bene: secondo Asconio, la ''lex Varia'' passa dopo lo scoppio della Guerra sociale; si presume, tra l'altro, che la stessa sia passata illegalmente. La Guerra sociale scoppia ufficialmente nel 91 ed Asconio sembra essere più fedele di Appiano. Ciò nonostante, la legge Varia viene talvolta considerata come causa della Guerra sociale.