Adriano Sofri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m toh: era sparito un paragrafo.
Riga 10:
|AnnoMorte =
|Attività = giornalista
|Attività2 = scrittore
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
Riga 30 ⟶ 31:
Nel periodo [[2001]]-[[2006]], le ripetute richieste di grazia, avanzate in maniera trasversale da esponenti della politica e della cultura (ma mai da Sofri in persona), sono sempre state rifiutate dal Ministro della Giustizia [[Roberto Castelli]], malgrado il Presidente della Repubblica italiana [[Carlo Azeglio Ciampi]] abbia nello stesso periodo più volte manifestato la volontà di concederla, tanto da giungere a un conflitto con il guardasigilli risolto poi dalla [[Corte Costituzionale]] che ha stabilito il dovere da parte del guardasigilli di controfirmare la richiesta di grazia promulgata dal Presidente della Repubblica.
 
== La posizione sull'indulto ==
Sofri ha partecipato attivamente al dibattito legato al provvedimento di [[Indulto#Il_caso_del_2006|indulto]] del [[2006]], che «essendo condannato per omicidio e dunque beneficiario dell'indulto lo farà uscire dal carcere tre anni prima» , come denunciato da [[Marco Travaglio]]. <ref>Marco Travaglio, ''La scomparsa dei fatti''. Milano, il Saggiatore, 2007. p. 15 ISBN 8842813958</ref> Il [[26 luglio]] attacca lo stesso Travaglio da [[Il Foglio]]:
 
{{quote|Lo squadrista Marco Travaglio scrive su ''Repubblica'' una sequela di falsità indegne, allo scopo di galvanizzare l'indignazione pubblica contro l'indulto. Il quale, improvvisamente, diventa anche responsabile del mancato risarcimento ai caduti sul lavoro per le malattie professionali e i morti di amianto. E di mandare in fumo il maxiprocesso contro i boss svizzeri e i italiani dell'Eternit. Ma l'indulto non può mandare in fumo nessun processo. [...] E l'indulto non c'entra niente, né può toccare i risarcimenti [...] L'articolo che fa dire agli avvocati di parte civile, i quali avranno le migliori intenzioni, le cose più spericolate [...] è una bassezza, maggiore perché prende a pretesto le attese dei familiari di «caduti sul lavoro e morti di amianto».}}
==Bibliografia==
 
Alla replica di Travaglio Sofri risponde dandogli del «cretino» e su [[L'Unità]] ribadisce che si tratta di «falsità assolute e ciniche» allo scorpo di tenere «decine di migliaia di miei simili boccheggiati nelle celle della repubblica»; gli risponde l'avvocato torinese [[Sergio Bonetto]] scrivendo a L'Unità e a Il Foglio, ma solo la prima pubblicherà la lettera. <ref>Marco Travaglio, ''La scomparsa dei fatti''. Milano, il Saggiatore, 2007. p. 16 ISBN 8842813958</ref> Nei giorni seguenti Travaglio verrà attaccato da [[Daria Bignardi]], nuora dello stesso Sofri, e da [[Gad Lerner]] su [[Vanity Fair (rivista)|Vanity Fair]], giornale su cui scrive il figlio [[Luca Sofri]], su [[Oggi (rivista)|Oggi]] da [[Claudio Martelli]] e su [[L'Unità]] da [[Sergio Staino]], che da anni conduce battaglie "pro-Sofri", ed in ultimo da [[Paolo Franchi]] su [[Il Riformista]].
 
== Opere ==
Dell'attività di Adriano Sofri come scrittore, si segnalano i seguenti saggi:
 
Riga 40 ⟶ 46:
*''[[Altri Hotel]]'', Edizioni [[Mondadori]]
*''[[Il nodo e il chiodo]]'', Edizioni Sellerio
 
== Note ==
{{references|1}}
 
==Voci correlate==
Riga 56 ⟶ 65:
[[Categoria:Scrittori italiani del XX secolo|Sofri, Adriano]]
[[Categoria:Politici italiani|Sofri, Adriano]]
 
 
[[de:Adriano Sofri]]