Nitriera: differenze tra le versioni
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La scoperta generò anche attriti; essa fu inizialmente messa in dubbio. Successivamente, il chimico [[Giuseppe Vairo (chimico)|Giuseppe Vairo]] e il suo allievo [[Antonio Pitaro]] confermarono la scoperta. Questa generò un danno ai produttori di salnitro artificiale, e alcuni studiosi, verosimilmente sostenuti dai produttori, cercarono di confutare la scoperta. Il salnitro era un ingrediente fondamentale nella produzione della [[polvere da sparo]], e di conseguenza tali giacimenti rivestivano notevole interesse strategico.<ref name=elogio-storico_pp8-10>{{Cita|elogio-storico|pagg. 8-10}}.</ref> In seguito alla scoperta, i naturalisti di tutta Europa accorsero in gran numero per visitare il [[Pulo di Molfetta]], inviati dalle loro accademie, e tra questi ci fu lo stesso professor [[Eberhard August Wilhelm von Zimmermann|Zimmermann]], il quale scrisse anche una pubblicazione.<ref>{{Cita|zimmermann-nitriere|pag. 303}} "il tufo nitroso di Gravina [...] potrebbe rendere [...] più di 6400 libbre di nitro all'anno ove fosse ben trattato"</ref> Giovene, inoltre, non perse l'occasione per confrontarsi con gli studiosi con cui veniva in contatto per via della nitriera.
Presto il governo borbonico cominciò a estrarre salnitro dal [[Pulo di Molfetta]] e oggi la dolina contiene ancora i resti degli antichi impianti di estrazione del salnitro e ciò rende
In seguito, [[Giuseppe Maria Giovene]] scoprì che il salnitro si formava naturalmente anche in altri luoghi della Puglia.<ref name=elogio-storico_pp9-10>{{Cita|elogio-storico|pagg. 9-10}}.</ref><ref>{{Cita|lettera-a-fortis-1784}}.</ref>
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