Cavadini: differenze tra le versioni

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Achille Cavadini iniziò a lavorare nella fonderia di famiglia nel [[1862]], a 18 anni, affiancandosi inizialmente al padre Luigi I (morto nel [[1872]]). Per cinquant'anni, dal [[1870]] al [[1920]] sarà guida unica della fonderia.
A lui va attribuito l'uso di sagome estremamente leggere e l'introduzione di innovazioni tecniche, come i telai e i contrappesi in [[ferro]].
Le opere del più produttivo dei Cavadini possono essere ancora ascoltate, ad esempio, in località veronesi e, vicentine<ref>Come [[Dossobuono]], [[San Michele Extra]], [[Boschi Sant'Anna]], [[San Martino Buon Albergo|Marcellise]], [[Selva di Progno|S. Bortolo delle Montagne]], [[Quaderni (Villafranca di Verona)|Quaderni]], [[Trevenzuolo]], [[Gargagnago]], [[Bosco Chiesanuova|Valdiporro]], [[Mozzecane|S. Zeno di Mozzecane]], [[Bolca]], [[San Zeno di Montagna|S. Zeno di Montagna]], [[Bosco Chiesanuova]], [[Roana]] e [[Trissino]]. Patria (a cura di) - Gardoni, ''Diario Veronese'', pag. 115.</ref> e padovane, anche se le sue commissioni più importanti sono quelle riguardanti i concerti della [[Basilica di Sant'Andrea (Mantova)|Basilica di S. Andrea]] in [[Mantova]], del Duomo di [[Arzignano]], della chiesa parrocchiale di [[Colognola ai Colli]]<ref>Il concerto della chiesa parrocchiale di [[Colognola ai Colli]] fu premiato con medaglia d'oro all'[[Lista delle esposizioni universali|Esposizione Mondiale di Vienna]] del [[1873]]. Sancassani, ''Le mie campane'', pag. 227.</ref> e della [[Cattedrale di Palermo]] (andato poi rifuso).
Da ricordare il complesso di campane da lui preparato nel [[1898]] per l'[[Esposizione generale italiana|Esposizione generale italiana di Torino]], andato poi suddiviso in due parti: le campane grandi a [[Fumane|Cavalo]], le piccole a [[S. Maria del Paradiso]] in [[Verona]].
 
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Nel [[1920]] Ettore Cavadini coadiuvò il padre nell'attività di famiglia (morì nel [[1928]], ad 84 anni<ref>Sancassani parla di ''omaggio proibito'' e di ''segno fuori ordinanza'' eseguito nel campanile della [[Chiesa dei Santi Nazaro e Celso (Verona)|chiesa dei Santi Nazaro e Celso]] a [[Verona]] in occasione del funerale di Achille Cavadini. Si ritiene che questa sia stata la prima volta in cui è stato eseguito un concerto a lutto nelle [[Campane alla veronese]]. Sancassani, ''Le mie campane'', pag. 69, nota 65.</ref>), che porterà avanti fino al [[1956]]. Egli iniziò a lavorare con profili più pesanti, dando alle [[campana|campane]] un suono più preciso ed ordinato. Le sue opere più importanti sono il concerto della [[Duomo di Verona|Cattedrale di Verona]] ([[1931]]), il più grande al mondo a rotazione manuale completa<ref>Va detto che l'attuale campana maggiore del concerto della Cattedrale di Verona non è più quella fusa da Ettore Cavadini, incrinatasi nel 2000 e collocata ora (2017) nel porticato di ingresso del Vescovado di Verona. Questa informazione, assieme ad una foto del fonditore con le campane maggiori del concerto si trovano in: {{cita web|url=http://www.cattedralediverona.it/Images/allegati%20suonatori%20campane/VR%20CATTEDRALE,%20documento%202016.pdf|titolo=Matteo Padovani-Maurizio Guadagnini, ''Cattedrale di Verona Santa Maria Assunta. Il campanile, le campane, i suonatori''.|accesso=27 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202170638/http://www.cattedralediverona.it/Images/allegati%20suonatori%20campane/VR%20CATTEDRALE,%20documento%202016.pdf|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>, e la rifusione, nel [[1938]], della [[Campana dei Caduti]] di [[Rovereto]]<ref>Interessante quanto riporta il Sancassani in data 12 ottobre 1938, descrivendo la fallita fusione della [[Campana dei Caduti]] di [[Rovereto]], poi avvenuta ''silenziosamente'' il 13 giugno [[1939]]. La campana fu poi prelevata dalla fonderia Cavadini il 25 maggio [[1940]]. Sancassani, ''Le mie campane'', pag. 110-111, 116 e 121.</ref>.
Opere di Ettore Cavadini è possibile ascoltarle a [[Verona]] e [[Provincia di Verona|provincia]]<ref>Ad esempio, a Verona: [[Chiesa di San Tomaso Cantuariense|S. Tomaso Cantuariense]], [[Chiesa di San Nicolò all'Arena|S. Nicolò all'Arena]] e [[Chiesa di San Luca (Verona)|S. Luca]]. In Provincia di Verona: [[Bonavicina]], [[Sant'Andrea (Badia Calavena)|S. Andrea di Badia Calavena]], [[Legnago|Vangadizza]], [[Minerbe]], [[Povegliano Veronese|Povegliano]], [[Santa Maria in Stelle|S. Maria in Stelle]], [[Gazzo Veronese|Maccacari]], [[Pescantina|Settimo di Pescantina]]. Patria (a cura di) - Gardoni, ''Diario Veronese'', pag. 115.</ref>, ma anche nel vicentino<ref>A Vicenza: [[Chiesa di San Lorenzo (Vicenza)|S. Lorenzo]]. Patria (a cura di) - Gardoni, ''Diario Veronese'', pag. 115.</ref>, nel padovano, in [[Trentino-Alto Adige]]<ref>Meritano attenzione [[Campo di Trens#Chiesa parrocchiale di Stilves|Stilves]] e [[Valle Aurina|S. Giovanni in Valle Aurina]]. Patria (a cura di) - Gardoni, ''Diario Veronese'', pag. 115.</ref> e in [[Lombardia]]<ref>I concerti della [[Pieve di Vimercate]] e della Basilica Prepositurale di [[Stefano protomartire|S. Stefano Protomartire]] in [[Sesto San Giovanni]], di cui in Rete si può consultare la seguente scheda: {{cita web |url=http://www.campanologia.org/scheda_campana/sesto-san-giovanni-basilica |titolo=Copia archiviata |accesso=2 gennaio 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140102190757/http://www.campanologia.org/scheda_campana/sesto-san-giovanni-basilica |dataarchivio=2 gennaio 2014 }}. Patria (a cura di) - Gardoni, ''Diario Veronese'', pag. 115.</ref>.
 
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