Martelli: differenze tra le versioni

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Ancora nel Settecento la famiglia curò la propria ricchezza attraverso le numerose proprietà terriere, che in quell'epoca andavano per la maggiore a causa del ristagno dei commerci. Niccolò Martelli (1715-1782) aggiunse alle diffuse produzioni di olio e vino quella della [[seta]], rispolverando l'antica tradizione fiorentina.
 
L'Ottocento fu invece un secolo di crisi familiare e impoverimento, che costò la vendita di ampie parti delle collezioni artistiche e librarie della famiglia. Il Palazzo in via degli Spadai fu ceduto nel [[1836]] e andò ad ampliare gli spazi dell'attiguo colegio dei [[Padri Scolopi]].

Nel Novecento gli ultimi Martelli continuarono a vivere nel palazzo in via della Forca e la famiglia si estinse nel [[1986]]: a quell'epoca risale la cessione allo stato del palazzo, destinato a diventare un museo pubblico. Purtroppo problemi di agibilità e messa a norma riguardo alle uscite di sicurezza ne continuacontinuano a impedire l'apertura al pubblico, permessaconentita solo occasionalmente a gruppi guidati.
 
==Albero geneaologico essenziale==