Helmut Schmidt: differenze tra le versioni
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Queste azioni di [[politica estera]] furono realizzate grazie al buon rapporto, politico e personale, con [[Valery Giscard d'Estaing]], allora presidente della [[Francia]]: si iniziò a parlare da allora di [[asse franco-tedesco]]<ref>''Die Deutsch-Französischen Beziehungen während der Kanzlerschaft von Helmut Schmidt (1974-1982)'', in ''Historische Zeitschrift'' 288, no. 3 (giugno 2009): 843-844.</ref>, cioè di una linea comune di intesa che poi ebbe nuovi fasti col buon rapporto tra [[François Mitterrand]] ed [[Helmut Kohl]]. Alla [[Crisi energetica (1973)|crisi energetica]] degli anni settanta rispose con politiche economiche [[Disinflazione|disinflazionistiche]], ma rifiutando di operare tagli della spesa sociale (non esitando a ricorrere all'[[debito pubblico|indebitamento pubblico]]), che ebbero riverberi sull'impetuoso sviluppo del paese, frenato dopo venti anni di incessante ascesa.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-Z1212-049, Döllnsee, Erich Honecker und Helmut Schmidt.jpg|thumb|Helmut Schmidt accanto al Segretario generale del Comitato Centrale del [[Partito
Riconfermato cancelliere nel [[Elezioni federali in Germania del 1980|1980]], sempre in alleanza con i liberali, cercò di favorire il dialogo tra le due Germanie, rilanciando i rapporti della Repubblica federale con i vicini orientali (''[[Ostpolitik]]''), sulla scia di Brandt, linea che ebbe risonanza negativa presso la NATO (ricevette per questo accuse di infedeltà dall'Alleanza). Il suo governo cadde nell'ottobre [[1982]], con l'utilizzo dell'istituto della [[sfiducia costruttiva]], per il venir meno dell'appoggio del Partito liberale a seguito di varie divergenze in materia di spesa sociale, indebitamento pubblico, rapporti [[Est]]-[[Ovest]], sostituito da una coalizione [[CDU (Germania)|democristiano]]-liberale guidata da [[Helmut Kohl]].
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