Controversia Sybel-Ficker: differenze tra le versioni

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=== Stato nazionale e imperialismo ===
La disputa ha le sue radici nella [[Rivalità Austria-Prussia|contrapposizione tra Prussia e Austria]] che si era venuta a creare dal XVIII secolo. La rivalità trovò inizio con l'ascesa della Prussia di [[Federico il Grande]] a grande potenza europea, in un luogo, il Sacro Romano Impero, che era oggetto di dominio dell'[[arciducato d'Austria]], allora sul trono imperiale. In questo contesto, il punto di vista di Sybel si trova già nelle opere storiche prussiane dell'inizio del XIX secolo e questa visione, con la [[Proclamazione dell'Impero tedesco|fondazione dell'Impero tedesco]] da parte di Bismarck nel 1871, inizialmente prevalse politicamente, dopo che la rottura con l'Austria fu finalmente portata a termine nella [[Guerra austro-prussiana|guerra tedesca]] del 1866 e la [[Battaglia di Sadowa|vittoria della Prussia sull'Austria a Sadowa]]. La disputa, tuttavia, continuò come una "guerra civile scientifica" ([[Alfred Wilhelm Dove]]), si intensificò dopo la [[prima guerra mondiale]] fino agli anni '30, e raggiunse il suo punto finale con l'''[[Anschluss]]'' con l'''[[Unternehmen Otto|]]''Unternehmen Otto'']] nel 1938, quando il [[Terzo reich|Terzo Reich]] divenne ufficialmente "Grande Germania". Le propaggini possono ancora essere osservate fino agli anni '50.
 
La disputa sulla politica imperiale medievale occupò così tanto spazio perché doveva servire a determinare quale tipo di politica doveva essere perseguita nel desiderato primo stato nazionale tedesco e quale doveva essere il contenuto dell'identità nazionale. [[Wilhelm von Giesebrecht|Wilhelm Giesebrecht]], come Sybel uno studente di [[Leopold von Ranke|Ranke]], fece propria subito la dichiarazione pubblica di Sybel. Nella sua ''Geschichte der deutschen Kaiserzeit'' (Storia dell'era imperiale tedesca) (1855-1888) Giesebrecht scrisse: «Inoltre, il periodo imperiale è il periodo in cui il nostro popolo, forte grazie all'unità, fiorì fino al suo più alto sviluppo di potenza, dove non solo disponeva liberamente del proprio destino ma comandava anche gli altri popoli, dove l'uomo tedesco era più rispettato nel mondo e il nome tedesco aveva il significato più pieno»<ref>Wilhelm Giesebrecht: ''Geschichte der deutschen Kaiserzeit.'' Band 1: ''Gründung des Kaisertums.'' Braunschweig 1863 [zuerst 1855], S. VI.</ref>. Sybel aggiunse che nel periodo imperiale a partire da [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]], gli interessi "nazionali" erano stati traditi a favore dell'Italia, e che la ''[[Italienpolitik]]'' era costata solo "inutili sacrifici". Sotto il padre di Ottone, [[Enrico I di Sassonia|Enrico I]], era stato diverso: «Le forze della nazione, che con giusto istinto si erano riversate nelle grandi [[Ostsiedlung|colonizzazioni dell'Est]], da allora sono state sperperate in un sempre sfuggente e sempre ingannevole barlume di potere nel sud delle Alpi»<ref>Schneider, 1941, S. 15.</ref>.